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Enzo Jannacci
view post Posted on 29/3/2024, 16:38 by: Enzo Jannacci
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Milanista in fasce

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CITAZIONE (TheKombo @ 29/3/2024, 12:37) 
CITAZIONE (Orange Trio @ 29/3/2024, 11:15) 
Sul Milan di Berlusconi ci sarebbero intere pagine da scrivere quindi evito di dilungarmi eccessivamente
Agli ottimi interventi che precedono il mio vorrei solo aggiungere un piccolo particolare
Il Milan di Berlusconi non aveva un ''salary cap'' interno...anzi era la società che meglio retribuiva i propri calciatori
Questo probabilmente ha fatto del Milan la società più appetibile e di conseguenza ha evitato spese folli per i cartellini

Già che ci sono ne approfitto per esprimere il mio pensiero sul Milan odierno
Tra la propietà-dirigenza attuale e l'Arabo che spende centinaia di milioni di euro scelgo...una via di mezzo
Mi auguro per il Milan una proprietà che faccia dello stesso la propria immagine di prestigio,capacità di gestione e leadership
Una società che faccia crescere la squadra ogni anno migliorandola nell'organico puntando si sui giovano ma ''pescandoli'' tra quelli che già hanno dimostrato qualcosa nella loro carriera
Una società disposta ad investire anche sui propri giocatori non ponendo limiti invalicabili quando si tratta di rinnovare i contratti...sempre con buon senso ma alzando i parametri attuali

In conclusione...nella dirgenza-proprietà odierna nutro molte perplessità e di conseguenza l'arrivo di un nuovo azionista di maggioranza non mi troverebbe contrario...anzi...sarebbe il benvenuto

Il fatto è che parametri,limiti o chiamateli come volete non sono un capriccio o ancora peggio "mancanza di ambizione", ma una condicio sine qua non per gestire una società in maniera seria, sostenibile e soprattutto per aprirsi alla crescita futura.
Il punto è sempre lo stesso più incassi e più spendi,il resto è fuffa, sia che il proprietario sia "lo sceicco", l'americano o il portoghese.

Non è fuffa per nulla, perché uno sceicco la prima cosa che fa/farebbe è aumentare drasticamente il fatturato usando soldi PROPRI, tramite sponsorizzazioni da parti correlate.

Lo ha fatto Suning con l’Inter (fatturato aumentato di un terzo dal 2016 al 2017 e l’Inter non era ancora rientrata in CL), figuriamoci uno sceicco.

Noi siamo stati abituati ormai all’autofinanziamento “puro” ma non è proprio così che funziona. O meglio, è così che funziona per chi non ha proprietà ricche e/o vogliose di spendere alle spalle. Ma un proprietario che vuole usare un club come fiore all’occhiello e non solo come strumento per speculare, se è ricco davvero, ha centinaia di modi per aumentare il fatturato del club (e di conseguenza le spese “sostenibili”).

Il Bayern ad esempio spesso viene indicato come club sostenibile che si autofinanzia e io rido: il Bayern ha, tra i soci che posseggono quote, colossi come Allianz e altri che ogni anno iniettano nel club 150 milioni di euro (l’equivalente di 3 qualificazioni Champions in una), per dire.

CITAZIONE (Lambro @ 29/3/2024, 13:09) 
Cmq tra un Pif ed un altro americano, io sceglio Pif tutta la vita, poi mi sbaglierò poi me ne pentirò ma danno l'idea di una forza economica superiore.

Beh Lambro, qui non è questione di “mi danno l’idea”, è proprio fattuale: PIF ha un patrimonio di 700 miliardi di euro. Nessun fondo americano ci si avvicina anche solo lontanamente (Redbird per dire ha 6 miliardi di euro di patrimonio, meno di Commisso).

Poi la cosa che fa la differenza è anche il PERCHÉ un arabo investe. Gli arabi investono per fare sportwashing, cioè non mirano ad avere un ritorno economico diretto tramite il calcio, ma indiretto, facendosi conoscere, usando la squadra come fiore all’occhiello ecc ecc.
Stessa cosa di Berlusconi, Abramovich e così via

C’è una profonda, direi ontologica, differenza tra questi proprietari e quelli che mirano invece ad un guadagno diretto tramite il calcio. Coi primi, sai che butteranno anche soldi a fondo perduto nella squadra, perché non gli frega di dover ripianare o mettere centinaia di milioni di euro di sponsor, a loro interessa il ritorno di immagine che gli dà avere una squadra bella e vincente. Coi secondi invece sai che se spendono TOT è perché DEVONO avere come ritorno “TOT + x”, e da lì non si scappa.

Basti vedere a Gennaio 2023: c’era Tatarusanu che prendeva più goal dei membri maschili che Cicciolina prendeva sul set (le statistiche di Gennaio 2023 parlano di 17 tiri e 14 goal subiti), eppure la nostra dirigenza non ebbe nemmeno i fondi per prendere un portiere decente, per dire.

Essere in mano a dei fondi speculativi è come essere in mano ad una banca, non ci sono cazzi, ci sono solo numeri che devono tornare by any means necessary.

Insomma, l’opposto (estremo opposto) di come ragiona un mecenate che se vuole avere dei ritorni col calcio non li vuole avere TRAMITE il calcio ma indirettamente con la fama, la notorietà, ecc che il calcio comporta.

CITAZIONE (Lambro @ 29/3/2024, 13:09) 
Vero che bisogna in qualche modo autosostenersi se si vuole stare nella legalità, ma abbiamo l'Inter che dimostra, come pure il City od il Psg, che si vince facendosene anche beffe.

L’Inda vince anche per altri motivi, tra cui avere il nuovo Luciano Moggi in società.

CITAZIONE (Lambro @ 29/3/2024, 13:09) 
Il punto non è prendere Haaland a 180 mln, perchè in serie A uno di quel livello non arriverà mai più all'apice della sua carriera

Ad oggi no. Ma un Milan in mano agli arabi non mi stupirebbe se ad inizio anni ‘30 potesse fare quei colpi. Ci è arrivato il City (ma pure il PSG ), che era un nulla assoluto rispetto a noi come brand, notorietà, fanbase ecc , un Milan nelle mani giuste in 5/6/7/8 anni potrebbe arrivare a fatturare cifre oggi impensabili. Chiaro che finché sei in mano a gente che per spendere 30 deve avere in tasca 40, come la massaia bolognese, andrai poco lontano e avrai sempre limiti invalicabili contro cui sbatterai.

CITAZIONE (Duke @ 29/3/2024, 12:42) 
Leggendo i commenti dei post qui sopra, credo che non si sia colto il punto del mio intervento ma si sia andato ad estrapolare dei numeri (che non discuto) o dei concetti senza guardare al contesto.

Se dico che Sacchi e Capello non erano dei Guardiola, era ovviamente riferito al Guardiola affermato, chiaro che anche Guardiola era una scommessa quando iniziò, ma anche Maradona a 16 anni era una scommessa, che discorsi... Il concetto era riferito a chi oggi sognerebbe una proprietà che spenda 10/15 milioni di stipendio per allenatori tipo Conte o Guardiola.

Per quanto riguarda i giocatori, è ovvio che ci sono stati i grandi colpi con Berlusconi, ma nel complesso erano pochi perché c'era progettualità ed intuizioni. Le mie parole credo fossero chiare, il Milan di Berlusconi non ha vinto tanto perché ha sbaragliatio la concorrenza coi soldi, ma perché ha creato una mentalità vincente e costruito un progetto non solo basandosi sull'acquistare alla cieca i giocatori più forti.
Il nocciolo era questo, il mio era un discorso fatto per dare importanza alla mentalità, al lavoro e alla programmazione. Sento gente che si lamenta di Elliott e RedBird dicendo che loro non capiscono una mazza di calcio... e gli arabi sì? Come ragionano si capisce dalla loro lega appena nata, provate a guardare una loro partita e una di MLS.

E poi non è vero che le recenti proprietà non abbiano investito, come non è vero che "l'obiettivo dichiarato" della società sia il quarto posto. Cu si aggrappa ad una frase di Scaroni quando è stato detto e ripetuto più volte da Cardinale o da Furlani (che contano più di Scaroni, se permettete) che l'obiettivo è vincere. E anche con continuità. Ma sto divagando.

Il punto è che alcuni di voi sperano negli arabi solo per lo straripante potere economico, io invece spero nella costruzione di una società vincente al di là (ma senza escludere) del potere economico. Insisto nel concetto che la mentalità degli arabi è che tutto si possa comprare col denaro. Io non riesco a sposare questo tipo di approccio.

Anche qui Duke dici diverse cose vere ma alcune che meritano approfondimento. È sicuramente vero che il Milan di Berlusconi non vinceva solo per il potere economico, ma anche e soprattutto per la grande organizzazione e competenza.

Su questo non ci piove.

Però è altrettanto vero che nel primo ventennio berlusconiano, quello dei 7 scudetti e 5 CL, in Italia, in Europa e nel mondo solo due società spendevano più di noi: Real Madrid e Inter morattiana. Questo è un fatto.

Come è un fatto, come ricordato da Orange Trio, che offrissimo ingaggi importantissimi. E proprio gli ingaggi oggi sono il tallone d’Achille, visto che siamo quarti in Italia per monte ingaggi e costo della rosa (dietro anche alla Roma) nonostante siamo secondi per fatturato (abbiamo superato l’Inter e siamo dietro solo alla Juve).

CITAZIONE (l'Osservatore @ 29/3/2024, 14:33) 
Un po di commenti sulle varie discussioni...

Il Milan di Berlusconi non è paragonabile ai nostri tempi, lo stesso calcio italiano di allora non era paragonabile ad oggi,
per farla semplice, il calcio italiano di allora aveva una capacità di spesa rispetto al resto d'Europa superiore a quella odierna delle squadre Inglesi rispetto a noi.
Il Milan si poteva permettere il meglio del meglio, ma un Napoli andava tranquillamente a Barcellona a comprare Maradona.
l'Inter strappava addirittura la bandiera Rumenigge al Bayer, ogni nostra provinciale a caso si poteva permettere un nazionale brasiliano, tipo Udinese ZIco, o Pescara con Junior.

Furlani può anche dichiarare che lo scopo della dirigenza è arrivare ai vertici europei e vincere,
ma se poi nell'ultima intervista afferma che se avesse 100 di budget, non ne spenderebbe mai 80 per un singolo giocatore, quando in questo momento è proprio quello che serve, abbiamo una rosa mediamente buona, ora serve proprio innestare 1 o 2 giocatori che facciano sempre la differenza, chiaro che se li trovano gratis, va benissimo, ma è più logico pensare che andrebbero pagati.
Comunque allora pensi va beh, non spenderanno mai 60/80 M per un giocatore, dovremo aspettarci un acquisto sui 40, sperando che abbiano la bravura e fortuna di azzeccare il top.
Ma niente, per essere ancora più esplicito, Furlani rincara la dose, affermando che lui punta su acquisti da 20 M come Pulisic e Loftus, ovviamente tralasciando che oltre quel prezzo ha comprato Chuku...
Ora Pulisic ottimo acquisto, bravo, ma anche se si prendono 10 buoni giocatori come Loftus, non ti fanno fare quel salto di qualità per arrivare ai vertici.

Fermo restando che speriamo (quasi) tutti che entrino gli arabi, credo che comunque questa estate un acquisto da almeno 50 milioni sulla punta sia in programma. Anche perché sulla punta non puoi andare al risparmio, salvo beccarti un Piatek o dover ripiegare nuovamente su qualche rottame a fine carriera.

CITAZIONE (Diablo82 @ 29/3/2024, 11:07) 
CITAZIONE (Enzo Jannacci @ 29/3/2024, 00:33) 
CITAZIONE (Duke @ 28/3/2024, 19:24) 
Lettera aperta ai più giovani rossoneri.

Io sono milanista dalla tenera età, perché lo era mio nonno materno, che mi teneva in braccio a seguire Rivera e il Paròn Rocco, perché lo era mio padre, con il quale avevamo poche cose in comune e questa ci accomunava, per far dispetto a mio cugino interista sfegatato, che da piccolo mi bullizzava.

Il Milan è sempre stata una squadra "proletaria", fatta di grandi talenti e di grandi passioni, sempre in trincea. Chi ha vissuto solo il Milan di Berlusconi spesso fa l'errore di considerare quel Milan legato ad un approccio che finanziariamente sbancava tutti, forse per lo stigma del presidente Berlusconi, ma non c'è cosa più sbagliata. Quel Milan era vincente non per i soldi ma per le intuizioni. Sacchi, Capello, Ancelotti non erano dei Guardiola, erano scommesse. E il Milan non ha mai speso cifre folli per i giocatori: Rui Costa fu il più costoso sui 40milioni, poi Inzaghi e Nesta, sui 25-30 mln. Il Milan non ha mai speso quanto la Juve, e forse nemmeno l'Inter che acquistò Vieri per cifre record. I nostri campioni, da Van Basten a Gullit, a Cafu, Kakà, Schevchenko sono diventati chi sono da noi, prima erano giovani promesse.

Faccio questa premessa per spiegare il perché mi trovo sempre in difficoltà nei confronti di chi continua ad invocare arabi e spese milionarie. Non è mai stato il nostro approccio, nemmeno quando eravamo sul tetto del mondo. Significa travisare i principi di Berlusconi. Che di soldi ne aveva, sia chiaro, e che giocava sul personaggio, con arrivi in elicottero e dichiarazioni spocchiose. Ma i soldi non li ha mai buttati, non in stile PSG o City, che comunque hanno vinto molto poco in confronto alle spese sostenute.
Per tornare a vincere come allora a me piacerebbe che si apprezzassero i valori e il lavoro che sono sempre stati nella nostra storia, invece che sperare nello sceicco che si accende i sigari con le banconote, anche se in quel modo vinceremmo il doppio. Preferisco vincere uno scudetto e una coppa in meno, conquistate col sudore, piuttosto che andarmene a comprare 10 al supermercato.

Scusate il papiro da libro Cuore, ma con la sosta per le nazionali c'è troppo tempo a disposizione, emi son stufato di parlare di quel mona col pizzetto che insulta i neri.

Non è proprio così, Duke. C’è del vero in quello che dici, ma non è esattamente così.

Ad esempio Rui Costa e Inzaghi all’epoca erano colpi grandissimi, 40 milioni all’epoca, come potere d’acquisto, erano tantissimi, era come un colpo da minimo (ma veramente minimo) 120/130 milioni oggi.

Ti basti pensare che Sheva da pallone d’oro in carica venne pagato 45 milioni dal Chelsea (oggi uno come lo Sheva del 2006 con meno di 130/140/150 milioni non lo compreresti mai, e forse sono fin troppo conservativo nelle cifre). Pochi anni fa con quella cifra (poco meno) venne preso Locatelli. Certo se ragioniamo sulle cifre di oggi 40 milioni non dico che siano poca roba, ma ci compri massimo una ottima scommessa con quei soldi. All’epoca ci compravi super Campioni super affermati nel pieno della carriera.

Oggi quando prendi giocatori da 20 milioni come fatto da noi la scorsa estate, prendi giocatori che negli anni 2000 sarebbero costati 6/7/8 milioni. Poi certo a volte anche all’epoca un giocatore da 8 milioni diventava un pallone d’oro (Kakà), ma sono eccezioni.

Il Milan di Berlusconi è stato un mix di grandi intuizioni + giovani del vivaio + grandi spese. E le grandi spese c’erano eccome (Gullit all’epoca fu il colpo più costoso della storia; insieme a Maradona).

Altrimenti con solo le intuizioni e il vivaio non avremmo certo vinto ciò che abbiamo vinto. Lo stesso Sheva, pagato l’equivalente di 20 milioni di euro, equivaleva come potere d’acquisto ad un colpo da 70 milioni di oggi.

Gli stessi 31 milioni spesi per Nesta nel 2002 equivalevano tranquillamente ai 90 milioni per Van Djik spesi dal Liverpool o ai 90 spesi dal City per Gvardiol, come potere d’acquisto per l’epoca. Oggi con 30 milioni più o meno ci compri un Tomori (con tutto il rispetto per Fikayo), che pagammo più o meno quella cifra e non vale neanche un’unghia incarnita di Nesta.

Poi certo, all’epoca c’era comunque chi spendeva di più di noi, come il Real Madrid dei Galacticos e l’Inter di Moratti. Ma noi eravamo subito sotto, come spese.

E la Juve di certo non spendeva più di noi, tra il 1986 e il 2007. Anzi, tralasciando il periodo 1986-1994, in cui la Juve era una macchietta, nel periodo 1994-2006 ricordo che Moggi, quel delinquente, spesso si lamentava perché lui doveva autofinanziarsi (e in effetti in quegli anni gli Agnelli non mettevano un euro nel club) mentre le milanesi avevano Pantalone (Berlusconi e Moratti) che staccava assegni.

Quindi diciamo che hai delle ragioni nel tuo post, ma il tuo post dice una parte della verità, non tutta.

La verità è che tutti i grandi Milan della storia (anche quelli pre-Berlusconiani) sono stati un mix di grandi colpi e intuizioni/giocatori cresciuti in casa.

Come del resto è normale che sia, con solo le intuizioni e i giocatori fatti in casa non avremmo certo vinto 6 scudetti e 2 CL tra il 1950 e il 1970 e 7 scudetti e 5 CL tra il 1986 e il 2007.

Detto questo, non sono così giovane (ho 56 anni, 57 a Luglio) ma negli arabi ci spero eccome.

Ricordo che l’Inter quando arrivò Suning, da un anno all’altro aumentò il fatturato del 33%. * Pensate cosa potrebbe fare un colosso da 700 miliardi di fatturato come PIF (che sta a Suning come gli USA stanno al Guatemala) e quante sponsorizzazioni e modi vari ed eventuali troverebbe per aumentarci il fatturato.

* da un articolo che non riesco a postare perché mi dà URL non valido, ma potete trovarlo facilmente

CITAZIONE
La creatura di Suning prende una forma sempre più delineata. L'Inter è una macchina in costruzione, concreta e piena di ambizione. E se i numeri del campo sono certificati dall'inizio positivo di stagione, adesso arrivano anche quelli della parte commerciale. Il tutto al netto dei ricavi che, rispetto al 2016, sono aumentati del 33% e dovrebbero raggiungere i 320 milioni.

E quell’Inter non s giocava la Champions League (l’ultima qualificazione risaliva al 2011 e si qualificherà nuovamente nel 2018, a Maggio, con la disgustosa combine di De Vrij) da sette anni, eh, quindi non è che avesse chissà quali fonti di ricavo, è ben chiaro da dove venissero quei soldi in più.

P.s

CITAZIONE
Sacchi, Capello, Ancelotti non erano dei Guardiola, erano scommesse.

Anche Guardiola quando iniziò la sua avventura al Barca era una scommessa. Tanto quanto Sacchi e Capello e molto più di Ancelotti (che veniva da percorsi comunque importanti, anche se non vincenti, con la Juve, sia in Italia che in Europa).

Sacchi e Capello avevano una cosa in comune con Guardiola, oltre ad essere delle scommesse: che avevano squadre che scommesse non erano, anzi avevano squadre , sia Sacchi/Capello che Ancelotti (che pure scommessa non era), in cui il più scarso era un top 5/6 mondiale del ruolo.

Concordo in pieno, come già avevo scritto sul parallelo con gli allenatori passati e aggiungo, per quello che mi consente almeno la mia memoria dell’ epoca e se sbaglio chiedo scusa, ma mi pare che lato investimenti per proporzione, quelli che fece ai tempi berlusconi da appena insediato, si potrebbero paragonare a quelli degli arabi odierni…certo cifre totalmente diverse ma l’ impatto che ebbe sul mondo del calcio è le sue dinamiche e logiche fu praticamente lo stesso,o no?Ok si parlava di “pochi” milioni allora,e non decine e decine come oggi, ma per l epoca il peso specifico credo si possa ritenerlo il medesimo…poi certo che prima di Rui Costa non siamo arrivati a toccare certe cifre ecc ecc…ma quella,è anche un altra storia con le sue motivazioni e in tempo già diversi

Esatto Diablo, è così.

Oggi noi guardiamo quei colpi coi parametri economici di OGGI e quindi diciamo “ah beh, 40 milioni per Rui costa, 30 per Nesta, capirai…” perché oggi con quei soldi lì ci compri solo o scommesse (magari di ottimo livello) o giocatori di livello medio/alto e non di più.

Ma i 40 di Rui Costa dell’epoca avevano lo stesso “peso” che oggi ha un acquisto da 120/130 milioni, così come i 30 milioni per Nesta valevano tranquillamente, sempre come peso specifico, i 90 spesi dal City per Gvardiol o i 90 spesi dal Liverpool per Van Djik anni fa.

Invece oggi con 30 milioni ci compri Tomori, come noi nel 2021, e con tutto il rispetto ma Tomori nel 2002 (quando prendemmo Nesta) sarebbe costato tra i 5 e i massimo 10 milioni.

P.s: in realtà, Diablo, prima di Rui costa spendemmo cifre anche maggiori, sempre parlando di peso specifico rapportato all’epoca e non in termini di valore assoluto.

Ad esempio quando prendemmo Gullit fu l’acquisto più costoso DELLA STORIA DEL CALCIO (insieme a Maradona). Poi certo, in termini assoluti spendemmo meno per Gullit che per Rui Costa, così come oggi spendi 40 milioni per prendere un mediocre come Locatelli mentre con quei soldi nel 2006 compravi Shevchenko pallone d’oro (il Chelsea spese 45 milioni) ma ci siamo capiti, è una questione proporzionale.

Se tu guadagni 5000 euro dove il salario medio è 1500 euro stai benissimo, se ne guadagni 10.000 dove il salario medio sono 13.000 fai una vita di stenti, perché nel paese in cui tu guadagni 5000 euro e gli altri 1500 puoi permetterti cose importanti, se tu ne guadagni 10.000 e gli altri in media 13.000 avrai un potere d’acquisto inferiore alla media.

Ecco la parola magica: potere d’acquisto. Che non si misura in base a quanti soldi hai/spendi in termini assoluti, ma in base a quanti ne hai/spendi rispetto agli altri.

Il Real nel 2004/2005 era il club col fatturato più alto e fatturava 275 milioni (noi eravamo terzi a 234 e lo UTD secondo a 245), oggi con quel fatturato lì saresti un Napoli qualsiasi.

Lambro
CITAZIONE
Da milanista ho pienamente capito che l'epoca berlusconiana sarà irripetibile, è piu' facile che io faccia 6 al superenalotto.
Abbiamo vissuto un qualcosa che ora non ci sarà piu', ma proprio più.
La Premier non riesci piu' a combatterla, è avanti anni luce sotto tutti i punti di vista, allora lo era la Serie A e anche grazie alla mancanza delle inglesi in Europa si poteva maramaldeggiare ovunque.
Ora non puoi che ambire ad un ruolo di occasionale protagonista, sperando di arrivare sempre almeno ai quarti di finale di una champions (sorteggi permettendo) oppure di fare delle buone E.League nel caso, lottando per lo scudetto piu' o meno e qualificandoti quasi sicuramente sempre per la Champions.
Questo è quello a cui puoi ambire,il massimo, di piu' non si puo' ed è giusto che tutti ce ne rendiamo conto.

Oggi si, ma le cose possono cambiare, e cambieranno. La Serie A è stata al top, poi la Liga, non sta scritto da nessuna parte che la premier lo rimarrà per sempre.

Poi il Milan ebbe grandi cicli anche prima di Berlusconi. Certo nel ventennio 1986/2007 vincemmo 7 scudetti e 5 CL, ma nel ventennio 1950/1970 non ce la passammo certo male: 6 scudetti e 2 CL.

E comunque almeno in Italia, Premier o non Premier (dove comunque ribadisco che il Milan nelle mani giuste potrebbe tranquillamente, ovviamente non subito ma in un periodo compreso tra i 5 e i 10 anni, arrivare a fatturare cifre paragonabili alle grandi d’Europa, del resto ci è arrivato il PSG che sta in una Lega inferiore alla Serie A e ha sempre avuto un brand ridicolo mentre noi siamo uno dei brand più importanti), il Milan non dovrebbe essere secondo a nessuno. Invece dal post-Atene abbiamo visto 5 scudetti delle merde (con quello di quest’anno) + 9 dei gobbi e 1 del Napoli. Noi solo 2 scudetti. Un po’ come l’Atletico in Spagna che dal 2007 ad oggi ha vinto due titoli in mezzo ad una selva di titoli di Real e Barca.

Ecco, questo non è accettabile. Anche perché il Milan in questi 17 anni è stato competitivo per il titolo solo tre anni (2010/2011, 2011/2012 l’anno del goal di Muntari, e 2021/2022). Tre anni di competitività NAZIONALE su 17.

Inaccettabile sotto ogni punto di vista.
 
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