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Multe auto: più guadagni e più paghi. Come funziona e dove è già così

Aggiornare il Codice della Strada inserendo una proporzionalità tra sanzione e reddito del soggetto multato. È la proposta avanzata dal viceministro dei Trasporti Bignami, che prende esempio dai paesi europei dove già funziona in questo modo

Legare l’importo delle multe auto al reddito del soggetto sanzionato, con una logica per la quale più guadagni e più paghi. È la proposta avanzata dal viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami, nell’alveo dell’idea di rinnovare il Codice della strada espressa dal ministro Matteo Salvini, il quale lamenta un codice “vecchio di trent’anni”. In effetti l’attuale insieme di norme che regolano la circolazione stradale è stato approvato il 30 aprile 1992, ma bisogna precisare che negli anni è stato parzialmente rivisto con molte modifiche introdotte attraverso i decreti legge.

LA PROPOSTA— Galeazzo Bignami, che di Salvini è vice al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, punta a cambiare il principio di determinazione degli importi delle sanzioni pecuniarie, oggi basato sull’illecito commesso: "Potremo introdurre un incremento di sanzioni in base al reddito". "Nell'ambito della revisione del Codice della strada che Salvini ha annunciato - ha precisato Bignami - svolgeremo un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni perché, se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più elevata".

I PAESI DOVE GIÀ FUNZIONA COSÌ— In Italia, per la medesima infrazione la multa ha lo stesso importo sia che il sanzionato sia un lavoratore a basso reddito che un ricco possidente. In alcuni paesi europei, invece, esiste una proporzionalità rispetto al reddito. Tornando all’esempio appena fatto significa che il ricco pagherebbe di più rispetto al lavoratore a basso reddito, nonostante l’infrazione commessa sia la medesima per entrambi. Ciò avviene già in Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svezia e Svizzera, anche se le modalità e gli importi variano a seconda dei casi.

IN SVIZZERA MULTA DA 667MILA EURO— La Gran Bretagna ha adottato la proporzionalità della sanzione commisurata al reddito nel 2017, ultima del gruppo dei pasi citati, prevedendo un tetto massimo di 2.500 sterline sulle autostrade e 1.000 sulla viabilità ordinaria. La Finlandia non prevede un tetto massimo. È accaduto che un imprenditore con un reddito di 6 milioni annui pizzicato a viaggiare di 23 km/h oltre il limite abbia pagato 54.000 euro. In Svizzera, poi, un automobilista svedese particolarmente facoltoso che guidava a 290 km/h dove il limite era di 80 km/h si è visto sanzionare con una multa da 667.000 euro.

Gazzetta.it