AC Milan Forum [Milan Forum, Partite Milan, Foto Milan, Scommesse Milan, Storia Milan e molto altro...]

Il Vicenza ad un passo dal fallimento

« Older   Newer »
  Share  
massimo nicolini
view post Posted on 10/1/2018, 20:04




CITAZIONE (inda merda @ 10/1/2018, 13:29) 
ah ma forse per un'amichevole

ti confermo vicenza-milan di coppa italia febbraio 1984 andata 1-0 per il Milan ritorno in aprile 2-1 peril Milan un gol lo segno Blisset
 
Top
Lane
view post Posted on 11/1/2018, 20:05




Il Lane è praticamente fallito.
Sanfilippo non è altro che un Manenti qualunque.

15 anni di malagestione, incompetenza e mediocrità hanno portato ad un buco di 20-25 milioni.
Nessuno veramente desideroso di far bene, acquisterebbe una squadra di calcio in Lega Pro con tutti quei debiti e una rosa che vale 0.
Eppure con una situazione disastrosa ci sono stati 6000 abbondati per una competizione poco esaltante come la Lega Pro e anni di prese per i fondelli.

In verità io credo che il fallimento sia la migliore cosa che possa capitare perchè andare avanti a stento tanto per campare (con u nmucchio di debiti da ripagare) senza nessuna reale prospettiva per il futuro è ciò che ha portato l'ambiente depresso degli ultimi anni.
Ovvio che i tifosi, che non hai mai fatto mancare il loro supporto, ci rimarranno male ma ritardare l'inevitabile non serve a niente (anzi si sarebbe dovuto fare un repulisi già dopo la disastrosa gestione Cassingena).
 
Top
massimo nicolini
view post Posted on 12/1/2018, 20:20




CITAZIONE (Lane @ 11/1/2018, 20:05) 
Il Lane è praticamente fallito.
Sanfilippo non è altro che un Manenti qualunque.

15 anni di malagestione, incompetenza e mediocrità hanno portato ad un buco di 20-25 milioni.
Nessuno veramente desideroso di far bene, acquisterebbe una squadra di calcio in Lega Pro con tutti quei debiti e una rosa che vale 0.
Eppure con una situazione disastrosa ci sono stati 6000 abbondati per una competizione poco esaltante come la Lega Pro e anni di prese per i fondelli.

In verità io credo che il fallimento sia la migliore cosa che possa capitare perchè andare avanti a stento tanto per campare (con u nmucchio di debiti da ripagare) senza nessuna reale prospettiva per il futuro è ciò che ha portato l'ambiente depresso degli ultimi anni.
Ovvio che i tifosi, che non hai mai fatto mancare il loro supporto, ci rimarranno male ma ritardare l'inevitabile non serve a niente (anzi si sarebbe dovuto fare un repulisi già dopo la disastrosa gestione Cassingena).

che dire fratello mio se non che hai ragione,ci hanno tolto tutto la domenica allo stadio passate con i nostri figli la domenica passata in curva con gli amici la domenica in trasferta nei più piccoli stadi d'Italia,ma non ci toglieranno mai i nostri colori i nostri colori e il nostro credo
 
Top
view post Posted on 12/1/2018, 21:05
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Tifoso Rossonero
Posts:
113,433

Status:


Bravo Massimo!
 
Top
view post Posted on 13/1/2018, 21:57
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
39,843

Status:


Quando il Vicenza spaventò il Chelsea di Vialli e Zola. Luiso e Zauli: “Abbiamo vissuto una favola. E se ci fosse stato il Var…”


Capiterà anche a voi di sfogliare qualche album del passato. La copertina plastificata, la pagina grande e la foto. Usava così, prima che gli smartphone diventassero i magazzini della nostra memoria. E sfogliando, vi capiterà di fermare lo sguardo proprio su quell’immagine. Una foto di classe. I vestiti, le posture, ma soprattutto, quelle due ragazze. Le più carine, quelle che vent’anni fa si somigliavano così tanto, che fine hanno fatto?

Nell’album della stagione 1997/98, Vicenza e Chelsea erano accanto e sorridevano. Era aprile. In due settimane si giocavano l’accesso alla finale di Coppa delle Coppe. Andata al Menti, ritorno allo Stamford Bridge. Avevano una storia alle spalle e il sogno di alzare un trofeo a Stoccolma. La più bella della scuola. O d’Europa. Riguardi quella foto e guardi dove sono adesso. Una ha milioni di followers su Instagram, una bacheca piena di trofei e un look strepitoso. L’altra è il Vicenza. Non ride più. È pallida e sta per morire. La Procura della città ha chiesto il fallimento. I giocatori, senza stipendio da mesi, sono in sciopero. E quella ragazza, nata nel 1902, è agonizzante. In bilico fra serie C e sepoltura.

In quella primavera del ’98, invece era radiosa. Due ragazzi la illuminavano. Uno aveva movenze felpate e un’aria vagamente aristocratica, l’altro veniva da Sora con la rabbia di chi è partito dal basso. Lamberto Zauli e Pasquale Luiso non se la dimenticano quella Vicenza di vent’anni fa. “Vivevamo una favola. Ma non era casuale. Gente affamata, società competente e Guidolin in panchina. Giorni speciali.”, ricorda Zauli a gianlucadimarzio.com. Nella gara di andata fece impazzire i 22mila del Menti con il gol della vittoria. Una prodezza che divenne il manifesto di quel primaverile assalto al cielo. “Attaccai la profondità, cosa che non facevo mai. Lancio di Viviani, aggancio volante, doppio dribbling e diagonale strozzato all’angolino. Quando deve andarti bene…”, sospira e si schernisce l’ex trequartista biancorosso, oggi allenatore della Primavera dell’Empoli. Andò bene, ma poteva andare meglio. “Avremmo potuto fare un gol in più, avremmo meritato. Sarebbe tornato utile al ritorno…”.

Vicenza batte Chelsea 1-0. Zauli meglio di Zola, Luiso a secco come Vialli. “Era il mio idolo. Le mie rovesciate erano sue citazioni”, ricorda Luiso ai nostri microfoni. “A fine partita, gli chiesi la maglia. Disse, scherzando, che me l’avrebbe data in cambio della Coppa. Risposi che se la poteva tenere. Alla fine però io ho avuto la sua maglia e lui la Coppa che sognavo”. Il toro di Sora chiude gli occhi e riapre il cassetto dei ricordi. “Ho in mente il percorso per arrivare allo stadio. Le strade vuote, le macchine parcheggiate ovunque, le file ai cancelli. Ricordo che mi affacciai dal tunnel un’ora prima. Era tutto pieno. Tornai negli spogliatoi. Avevo i brividi, li ho ancora adesso”.

Due settimane dopo, 5mila vicentini invadevano Londra, armati di sogni e sciarpe. E quella sfida a Stamford Bridge fu, nel bene e nel male, la partita di Pasquale Luiso. “Atmosfera incredibile. Dopo mezz’ora segnai il gol del vantaggio. Un destro potente su assist di Lamberto e il dito davanti alla bocca. Come Batistuta al Camp Nou nella semifinale dell’anno precedente. Ha portato male a entrambi, magari avrei dovuto pensarci…”, sorride amaro il centravanti, che fu capocannoniere di quella Coppa delle Coppe con otto reti. Avrebbero dovuto essere almeno nove, però. Perché sul finire del primo tempo, dopo il pareggio di Poyet, la premiata ditta Zauli-Luiso confezionò un’altra perla. Cross da sinistra e incornata vincente del numero 9. Uno che parole sue, di testa avrebbe colpito anche una lavatrice. Gol, bandierina alzata. Fuorigioco, secondo il guardalinee. Regolare, secondo le immagini “È il mio rimpianto più grande. Se ci fosse stata la Var, sarebbe stato convalidato. E saremmo andati in finale”. Una sliding door di quella notte e dell’ intero cammino europeo.

Nel secondo tempo, Vialli che di quel Chelsea era allenatore-giocatore, prese per mano i compagni. Un suo cross trovò la testa di Zola, il più piccolo in campo. Brivio fulminato, 2-1. Un colpo di testa, a due passi dalla riga, dell’uruguayano Mendez, unico straniero in campo per il Vicenza, finì clamorosamente alto. Poi Vialli azzeccò il cambio decisivo, mandando in campo il veterano Mark Hughes. Fino alla settimana scorsa è stato l’allenatore dello Stoke City, vent’anni fa fu il carnefice di un sogno. Sombrero su Di Cara e diagonale imprendibile.

Poco più di dieci minuti alla fine, servirebbe un miracolo. O un’occasione. Arriva, ma il destino ha deciso che Luiso quella sera non deve segnare più. “Era l’ultima azione, Schenardi la mise a centro area, mi liberai dell’uomo, volai in tuffo, ma il portiere De Goey la spizzò quel niente per impedirmi di arrivarci”. E Pasquale non ci arrivò. Fischio finale. Il Chelsea a Stoccolma, il Vicenza a casa. Vialli esulta senza gioire e consola il ragazzo che sognava di essere come lui.

Favola finita. Un viaggio di ritorno fra orgoglio e rimpianti. L’illusione svanita. “Eravamo un gruppo pazzesco. Dopo quella batosta abbiamo avuto il coraggio di rialzarci e vincere in casa contro la Lazio una gara decisiva per salvarci”, raccontano in coro Zauli e Luiso.

Nessuno purtroppo può invece al momento salvare questa squadra. E il toro di Sora, che nell’estate del 2016 era tornato a Vicenza per allenare la Primavera, va giù duro. “Questa società è stata l’anticalcio. Carrozzieri che credevano di capire di pallone, gente di ogni tipo. L’anno scorso, dopo l’esonero di Bisoli, la gente mi voleva in panchina, Io ero pronto, conoscevo i ragazzi e anche loro mi aspettavano. Ma i dirigenti soffrivano troppo la mia storia e così ne hanno cancellata una ancora più grande. Sarei entrato negli spogliatoi con la maglia di quella semifinale per far capire a tutti che non potevamo retrocedere. Sono sicuro che ce l’avremmo fatta e oggi, con i soldi della B, sarebbe un’altra musica”.

Pasquale Luiso oggi è un allenatore senza panchina e un uomo a cui hanno strappato un sogno: allenare la squadra che ha amato di più. “L’anno scorso allenavo ragazzi del ’98 e del ’99. Quando li guardavo, rivedevo tutto, soprattutto quella curva che tuonava”.

Forse quei ragazzi sono nati proprio in qualche notte di festa per quel Vicenza di Zauli e Luiso. Sono ragazzi di vent’anni, non meritano di essere orfani di una storia. Anche perché nel 2038 ci sarà sempre un album da sfogliare. Resta solo da capire quali saranno le foto. Un detto vicentino recita così: Dimme chi son ma no me dir chi gera.

Dimmi chi sono, ma non mi dire chi ero. Forse sarebbe meglio ribaltarlo. In bocca al lupo Vicenza!

gianlucadimarzio.com
 
Top
view post Posted on 14/1/2018, 00:49
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Tifoso Rossonero
Posts:
113,433

Status:


mi ricordavo solo la coppa italia...pure la semifinale di coppa delle coppe wow
 
Top
massimo nicolini
view post Posted on 14/1/2018, 11:39




CITAZIONE (18Alessandro99 @ 12/1/2018, 21:05) 
Bravo Massimo!

io sono un vecchio ultrà uno della generazione dei no alle lame dei no a tanti contro uno io sono quello che quando l'avversario era a terra non andava a infierire tante ne ho prese e tante ne ho date,ma sempre rispettando chi avevo davanti e soprattutto rispettando i colori avversari mai bruciato una sciarpa una bandiera mai perchè alla fine anche se di colori diversi siamo tutti uniti,vedi l'esempio con i fatti successi a vicenza con il tifoso della sambenedettese la curva non lo ha abbandonato ne lui ne la famiglia,questo è essere ultrà,anche se purtroppo in questi uktimi anni le cose sono cambiate,tipo Roma per la finale di coppa o Genova per Genoa-Milan o il tifoso della Lazio ucciso in autostrada,e sono queste le cose che fanno male a chi come me è un vecchio ultrà

CITAZIONE (Ibra10 @ 13/1/2018, 21:57) 
Quando il Vicenza spaventò il Chelsea di Vialli e Zola. Luiso e Zauli: “Abbiamo vissuto una favola. E se ci fosse stato il Var…”


Capiterà anche a voi di sfogliare qualche album del passato. La copertina plastificata, la pagina grande e la foto. Usava così, prima che gli smartphone diventassero i magazzini della nostra memoria. E sfogliando, vi capiterà di fermare lo sguardo proprio su quell’immagine. Una foto di classe. I vestiti, le posture, ma soprattutto, quelle due ragazze. Le più carine, quelle che vent’anni fa si somigliavano così tanto, che fine hanno fatto?

Nell’album della stagione 1997/98, Vicenza e Chelsea erano accanto e sorridevano. Era aprile. In due settimane si giocavano l’accesso alla finale di Coppa delle Coppe. Andata al Menti, ritorno allo Stamford Bridge. Avevano una storia alle spalle e il sogno di alzare un trofeo a Stoccolma. La più bella della scuola. O d’Europa. Riguardi quella foto e guardi dove sono adesso. Una ha milioni di followers su Instagram, una bacheca piena di trofei e un look strepitoso. L’altra è il Vicenza. Non ride più. È pallida e sta per morire. La Procura della città ha chiesto il fallimento. I giocatori, senza stipendio da mesi, sono in sciopero. E quella ragazza, nata nel 1902, è agonizzante. In bilico fra serie C e sepoltura.

In quella primavera del ’98, invece era radiosa. Due ragazzi la illuminavano. Uno aveva movenze felpate e un’aria vagamente aristocratica, l’altro veniva da Sora con la rabbia di chi è partito dal basso. Lamberto Zauli e Pasquale Luiso non se la dimenticano quella Vicenza di vent’anni fa. “Vivevamo una favola. Ma non era casuale. Gente affamata, società competente e Guidolin in panchina. Giorni speciali.”, ricorda Zauli a gianlucadimarzio.com. Nella gara di andata fece impazzire i 22mila del Menti con il gol della vittoria. Una prodezza che divenne il manifesto di quel primaverile assalto al cielo. “Attaccai la profondità, cosa che non facevo mai. Lancio di Viviani, aggancio volante, doppio dribbling e diagonale strozzato all’angolino. Quando deve andarti bene…”, sospira e si schernisce l’ex trequartista biancorosso, oggi allenatore della Primavera dell’Empoli. Andò bene, ma poteva andare meglio. “Avremmo potuto fare un gol in più, avremmo meritato. Sarebbe tornato utile al ritorno…”.

Vicenza batte Chelsea 1-0. Zauli meglio di Zola, Luiso a secco come Vialli. “Era il mio idolo. Le mie rovesciate erano sue citazioni”, ricorda Luiso ai nostri microfoni. “A fine partita, gli chiesi la maglia. Disse, scherzando, che me l’avrebbe data in cambio della Coppa. Risposi che se la poteva tenere. Alla fine però io ho avuto la sua maglia e lui la Coppa che sognavo”. Il toro di Sora chiude gli occhi e riapre il cassetto dei ricordi. “Ho in mente il percorso per arrivare allo stadio. Le strade vuote, le macchine parcheggiate ovunque, le file ai cancelli. Ricordo che mi affacciai dal tunnel un’ora prima. Era tutto pieno. Tornai negli spogliatoi. Avevo i brividi, li ho ancora adesso”.

Due settimane dopo, 5mila vicentini invadevano Londra, armati di sogni e sciarpe. E quella sfida a Stamford Bridge fu, nel bene e nel male, la partita di Pasquale Luiso. “Atmosfera incredibile. Dopo mezz’ora segnai il gol del vantaggio. Un destro potente su assist di Lamberto e il dito davanti alla bocca. Come Batistuta al Camp Nou nella semifinale dell’anno precedente. Ha portato male a entrambi, magari avrei dovuto pensarci…”, sorride amaro il centravanti, che fu capocannoniere di quella Coppa delle Coppe con otto reti. Avrebbero dovuto essere almeno nove, però. Perché sul finire del primo tempo, dopo il pareggio di Poyet, la premiata ditta Zauli-Luiso confezionò un’altra perla. Cross da sinistra e incornata vincente del numero 9. Uno che parole sue, di testa avrebbe colpito anche una lavatrice. Gol, bandierina alzata. Fuorigioco, secondo il guardalinee. Regolare, secondo le immagini “È il mio rimpianto più grande. Se ci fosse stata la Var, sarebbe stato convalidato. E saremmo andati in finale”. Una sliding door di quella notte e dell’ intero cammino europeo.

Nel secondo tempo, Vialli che di quel Chelsea era allenatore-giocatore, prese per mano i compagni. Un suo cross trovò la testa di Zola, il più piccolo in campo. Brivio fulminato, 2-1. Un colpo di testa, a due passi dalla riga, dell’uruguayano Mendez, unico straniero in campo per il Vicenza, finì clamorosamente alto. Poi Vialli azzeccò il cambio decisivo, mandando in campo il veterano Mark Hughes. Fino alla settimana scorsa è stato l’allenatore dello Stoke City, vent’anni fa fu il carnefice di un sogno. Sombrero su Di Cara e diagonale imprendibile.

Poco più di dieci minuti alla fine, servirebbe un miracolo. O un’occasione. Arriva, ma il destino ha deciso che Luiso quella sera non deve segnare più. “Era l’ultima azione, Schenardi la mise a centro area, mi liberai dell’uomo, volai in tuffo, ma il portiere De Goey la spizzò quel niente per impedirmi di arrivarci”. E Pasquale non ci arrivò. Fischio finale. Il Chelsea a Stoccolma, il Vicenza a casa. Vialli esulta senza gioire e consola il ragazzo che sognava di essere come lui.

Favola finita. Un viaggio di ritorno fra orgoglio e rimpianti. L’illusione svanita. “Eravamo un gruppo pazzesco. Dopo quella batosta abbiamo avuto il coraggio di rialzarci e vincere in casa contro la Lazio una gara decisiva per salvarci”, raccontano in coro Zauli e Luiso.

Nessuno purtroppo può invece al momento salvare questa squadra. E il toro di Sora, che nell’estate del 2016 era tornato a Vicenza per allenare la Primavera, va giù duro. “Questa società è stata l’anticalcio. Carrozzieri che credevano di capire di pallone, gente di ogni tipo. L’anno scorso, dopo l’esonero di Bisoli, la gente mi voleva in panchina, Io ero pronto, conoscevo i ragazzi e anche loro mi aspettavano. Ma i dirigenti soffrivano troppo la mia storia e così ne hanno cancellata una ancora più grande. Sarei entrato negli spogliatoi con la maglia di quella semifinale per far capire a tutti che non potevamo retrocedere. Sono sicuro che ce l’avremmo fatta e oggi, con i soldi della B, sarebbe un’altra musica”.

Pasquale Luiso oggi è un allenatore senza panchina e un uomo a cui hanno strappato un sogno: allenare la squadra che ha amato di più. “L’anno scorso allenavo ragazzi del ’98 e del ’99. Quando li guardavo, rivedevo tutto, soprattutto quella curva che tuonava”.

Forse quei ragazzi sono nati proprio in qualche notte di festa per quel Vicenza di Zauli e Luiso. Sono ragazzi di vent’anni, non meritano di essere orfani di una storia. Anche perché nel 2038 ci sarà sempre un album da sfogliare. Resta solo da capire quali saranno le foto. Un detto vicentino recita così: Dimme chi son ma no me dir chi gera.

Dimmi chi sono, ma non mi dire chi ero. Forse sarebbe meglio ribaltarlo. In bocca al lupo Vicenza!

gianlucadimarzio.com

non sono riuscito a finire di legger epurtroppo mi + entrato un moscerino in un occhio e la vista si fa opaca,poi sento una stretta al petto e lo stomaco che brontola cavolo mi sono beccato qualcosa,il naso cola ci mancava il raffreddore non riesco a leggere i moscherini negli occhi sono 2 adesso e gli occhi mi sudano,il petto duole e lo stomaco sembra un concerto metal,ok smetto di leggere ciao troppa sofferenza troppa

CITAZIONE (18Alessandro99 @ 14/1/2018, 00:49) 
mi ricordavo solo la coppa italia...pure la semifinale di coppa delle coppe wow

quando luiso zitti il stanford bridge....
 
Top
Massimo Nicolini1
view post Posted on 21/1/2018, 12:41




salve a tutti,giovedi scorso il tribunale ha deciso per il fallimento definitivo del Vicenza,ma ha nominato un curatore fallimentare che porti il Vicenza fino a fine campionato,sempre che riesca a trovare circa 3 milioni di euro per arrivare a Giugno,alla fine del campionato si terrà un'asta per la vendita del Vicenza,una piccola speranza di sopravvivere ce l'abbiamo ancora,intanto ieri a Teramo vittoria in rimonta per 1-2
 
Top
view post Posted on 21/1/2018, 12:48
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Tifoso Rossonero
Posts:
113,433

Status:


Grandi!

Magari vi acquista Berlusconi
 
Top
Tiz891
view post Posted on 21/1/2018, 12:57




Io sono dell'idea che bisognerebbe istituire un fondo per situazioni come queste, dove le squadre rischiano di sparire.

3 milioni di euro sono NIENTE per le grandi di A, basterebbe che ognuna (delle 20) mettesse una cifra irrisoria per raccogliere cifre simili.
 
Top
Massimo Nicolini1
view post Posted on 21/1/2018, 13:22




CITAZIONE (18Alessandro99 @ 21/1/2018, 12:48) 
Grandi!

Magari vi acquista Berlusconi

magari pensa che al'asta si partirà da circa 200 mila euro

CITAZIONE (Tiz891 @ 21/1/2018, 12:57) 
Io sono dell'idea che bisognerebbe istituire un fondo per situazioni come queste, dove le squadre rischiano di sparire.

3 milioni di euro sono NIENTE per le grandi di A, basterebbe che ognuna (delle 20) mettesse una cifra irrisoria per raccogliere cifre simili.

purtroppo le squadre di serie A pensano ai loro conti è il sistema che è sbagliato non si può permettere a una squadra di avere 20 milioni di debiti e ancora gioccare,chi vigila dovrebbe mettere un tetto massimo di debiti dopo di che fallimento
 
Top
Tiz891
view post Posted on 21/1/2018, 13:43




I debiti sono un problema piuttosto relativo ad alto livello, quello che non si può permettere è ammettere società che non pagano i calciatori, tipo Parma e mi pare di aver capito anche il Vicenza.
Non si casca dal però a gennaio o addirittura prima, trovo inconcepibile che la FIGC o chi di dovere non sapesse.

Poi che le squadre della serie sopra pensino a loro è normale, oserei dire anche giusto, per quello bisognerebbe fare un qualcosa di ufficiale. La butto li, l'1% del fatturato delle squadre di A va in questa sorta di raccolta fondi. Fateci il conto e vedete quante società ci fanno interi campionati con quei soldi.
 
Top
Massimo Nicolini1
view post Posted on 21/1/2018, 18:11




CITAZIONE (Tiz891 @ 21/1/2018, 13:43) 
I debiti sono un problema piuttosto relativo ad alto livello, quello che non si può permettere è ammettere società che non pagano i calciatori, tipo Parma e mi pare di aver capito anche il Vicenza.
Non si casca dal però a gennaio o addirittura prima, trovo inconcepibile che la FIGC o chi di dovere non sapesse.

Poi che le squadre della serie sopra pensino a loro è normale, oserei dire anche giusto, per quello bisognerebbe fare un qualcosa di ufficiale. La butto li, l'1% del fatturato delle squadre di A va in questa sorta di raccolta fondi. Fateci il conto e vedete quante società ci fanno interi campionati con quei soldi.

ti do ragione sul fatto che squadre che on pagano i giocatori e non solo anche i collaboratori (impiegati,magazzinieri,autisti,ecc) possano ancora giocare,di certo la colpa non è dei giocatori ma di chi gestisce la società,per questo torno a dire che ci vogliono più controlli,sappi che non è la FIGC che controlla la situazione debitoria delle squadre,ma la COVISOC,cioè colei che si preoccupa che le società paghino lo stipendio ai loro tesserati,il problema sta proprio li che non esiste un'organo federale che controli la situazione economica delle società.
Esiste già un prelievo simile a quello che dici tu,e sarebbe la famosa cassa mutualità che si dovrebbe pagare alle società di serie B e Lega Pro da parte dei club di serie A,purtroppo o forse giustamente è stata abolita,comunque i giocatori sono tutelati dall'AIC che garantisca ai giocatori lo stipendio in caso ci si trovi in una situazione di fallimento tipo il Modena in cui la società venga radiata,a differenza del Vicenza che con il curatore fallimentare garantisce lo stipendio ai giocatori fino a fine campionato.
 
Top
view post Posted on 21/1/2018, 20:49
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Tifoso Rossonero
Posts:
113,433

Status:


Si però Tiz ogni società deve sapersi finanziare da sola altrimenti allora tutti sanno del fondo e se ne aprofittano.
 
Top
39 replies since 9/1/2018, 20:58   646 views
  Share