RikyKaka22 |
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| Kakha Kaladze Numero:4 Ruolo:Difensore Data di nascita:27/02/1978 Luogo di nascita:Samtredia , Georgia Altezza:186 cm Peso:76 kg Caratteristiche tecniche [modifica] Difensore dotato di potenza e resistenze fisica,[1] bravo nella copertura e nella marcatura a uomo, può ricoprire sia il suo ruolo naturale di centrale che quello di terzino.[2]
Carriera [modifica]
Dinamo Tblisi [modifica] Kaladze esordisce nel campionato georgiano con la maglia della Dinamo Tblisi, il più importante club del paese, a soli 16 anni, nella stagione 1993-1994. In una delle 9 partite disputate in quella stagione riesce anche ad andare a segno. L'anno successivo diviene titolare al centro della difesa e veste la maglia del club della capitale georgiana fino al gennaio del 1998 quando passa alla Dinamo Kiev chiudendo la sua esperienza in patria con quattro titoli nazionali all'attivo.
Dinamo Kiev [modifica] Nella Dinamo Kiev Kaladze trova come allenatore il "colonnello" Valerij Lobanovs'kyj e diviene amico della stella della squadra, il giovane attaccante Andrij Ševčenko.[3] Con la compagine ucraina vince tre campionati consecutivi e nel 1999, arriva in semifinale di Champions League, battuto dal Bayern Monaco. Nel frattempo Kaladze è sempre più un punto fermo della nazionale georgiana e, segnalato al Milan da Ševčenko,[4] nel gennaio del 2001, poco prima di compiere 23 anni, approda in rossonero.
Milan [modifica]
Kakhaber Kaladze (a destra) e Giampaolo Pazzini durante la partita di campionato Milan-Fiorentina del 6 maggio 2007.Il giovane Kaladze diventa da subito un punto fermo della squadra rossonera e sotto la guida di Alberto Zaccheroni prima e di Cesare Maldini poi disputa un ottimo girone di ritorno andando anche a segno per ben tre volte. In maggio però un dramma familiare lo segna e lo colpisce profondamente: dalla Georgia si viene a sapere che suo fratello Levan, a cui il difensore è legatissimo, è stato rapito con la richiesta di 600.000 dollari per il suo rilascio e di lui non si sa più niente. Kakhaber è sconvolto e vivrà per anni nell'angoscia fino a febbraio del 2006, quando il Ministro degli Interni georgiano annuncia che tra i corpi senza vita ritrovati nel maggio precedente era presente anche quello di Levan.[5]
Dal novembre 2001, il Milan passa sotto la guida di Carlo Ancelotti e per il club rossonero inizia un nuovo ciclo vincente di cui Kaladze è tra i protagonisti. È infatti l'inamovibile terzino sinistro della squadra che all'Old Trafford di Manchester conquista ai calci di rigore contro la Juventus la sesta Champions League della storia e anche la Coppa Italia e la Supercoppa Europea. Ha invece un ruolo marginale nella squadra che nel 2004 conquista lo scudetto, anche a causa di una serie di guai fisici.[6]
Dopo essere stato sul punto di lasciare il Milan, quasi convinto da Roman Abramovič ad approdare al Chelsea,[7] Kaladze torna nella stagione 2005-2006 a ricoprire un ruolo importante nella squadra grazie alla nuova posizione che Ancelotti gli affida: centrale di difesa. L'annata è contrassegnata anche da un gol contro l'Inter che vale al Milan il successo nel derby di ritorno.
Le due stagioni successive viene usato di più come centrale di difesa, come già avveniva nella Nazionale georgiana, ruolo che ricopre con buone prestazioni
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