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I migliori talenti mondiali: Mahmoud Dahoud, dinamite instancabile

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view post Posted on 17/12/2016, 00:14
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Milanista Eterno

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Innamorati di Mahmoud Dahoud

Abbiamo aggiunto ai nostri giocatori Preferiti il giovane centrocampista del Borussia Mönchengladbach.
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Nella scorsa edizione della Champions League il giocatore che mediamente ha percorso più chilometri per 90 minuti è stato un giovane calciatore nato venti anni fa ad Amuda, una cittadina del nord-est del territorio siriano, a soli 3 Km dal confine con la Turchia, in gran parte abitata da gente di etnia curda e con una folta popolazione assira. Mahmoud Dahoud è rimasto in Siria solo dieci mesi della sua vita, volando presto in Germania assieme ai suoi genitori in fuga dal regime di Hafez Assad.

In Germania Mahmoud gioca a calcio, iniziando il suo percorso nel Germania Reusrath e nel Fortuna Dusseldorf. Ad appena 14 anni passa al Borussia Mönchengladbach dove fa la trafila giocando nell’U17 e successivamente nell’U19. A 17 anni debutta in prima squadra, disputando 35 minuti in una partita di qualificazione di Europa League contro il FK Sarajevo. Il suo esordio in Bundesliga avviene alla fine della stagione 2014-15, quando Lucien Favre lo manda in campo per un solo minuto nella vittoriosa partita casalinga del Borussia Mönchengladbach contro il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp. Quell’anno Dahoud si allena regolarmente con la prima squadra, ma viene portato in panchina solo 7 volte. È considerato un ottimo prospetto, ma in pochi pronosticano l’esplosione della stagione successiva.


L’esplosione

Nel 2015-16 il Borussia Mönchengladbach è reduce dall’ottimo terzo posto della stagione precedente e partecipa alla Champions League. Durante l’estate perde uno dei due pezzi del centrocampo del 4-4-2 di Favre, Cristoph Kramer, che ha terminato il prestito ed è tornato al Bayern Leverkusen. Per sostituire Kramer al fianco dello svizzero Granit Xhaka, non viene acquistato nessun giocatore e sembra il turno del norvegese Håvard Nordtveit, centrocampista difensivo, primo sostituto della coppia di interni la stagione precedente.

L’inizio della stagione è disastroso: il Borussia Mönchengladbach perde le prime 5 partite di campionato e Favre, dopo quattro anni, si dimette. In mezzo al campo, al fianco di Xhaka si alternano Lars Stindl, più un trequartista che un centrocampista, il difensore centrale Jantschke e, appunto, Nordtveit. Solo alla quinta partita, Favre inserisce dal primo minuto Mahmoud Dahoud. Il giovane Schubert, tecnico delle giovanili promosso temporaneamente ad allenare la prima squadra, conferma Dahoud al suo esordio in panchina, al Borussia Park contro l’Augusta; il Borussia Mönchengladbach vince finalmente la sua prima partita e Dahoud ripaga il suo nuovo allenatore segnando un gol.



Pressione in avanti e inserimento da dietro. Nel suo primo gol in Bundesliga sono concentrate tutte le caratteristiche di Dahoud.

Per tutta la stagione Dahoud sarà il titolare di una delle due maglie di centrocampo, giocando anche le rimanenti 5 partite disputate dal Borussia Mönchengladbach in Champions League.


Sempre in movimento

Dahoud è un calciatore estremamente dinamico. Nel 2015-16 è stato il secondo giocatore della Bundesliga per distanza coperta in 90 minuti (12.4 Km) con dati ancora superiori (12.8 Km p90) in Champions League.

Nel Borussia Dahoud è stato sempre impiegato in un centrocampo con due interni, nel 4-4-2 o nel 3-4-1-2 di Schubert. Il suo compagno di reparto è stato per tutta la stagione Xhaka. Se lo svizzero ha un’interpretazione più statica del ruolo, Dahoud si muove senza sosta per il campo in entrambe le fasi di gioco: forse la sua principale qualità.

In fase difensiva, l’estrema mobilità di Dahoud si fonde con una buona comprensione degli spazi di gioco, specie se rapportata all’ età. È capace di riposizionarsi con estrema rapidità sotto la linea della palla anche dopo le sue innumerevoli incursioni a supporto della linea più avanzata. In questo senso Dahoud è un equilibratore del gioco, essendo capace con il suo movimento di alzare e abbassare con estrema prontezza il baricentro della propria squadra.



La prontezza e la volontà con cui Dahoud corre verso la propria porta appena la sua squadra perde il possesso gli consentono di recuperare velocemente il pallone.

Il suo dinamismo lo rende particolarmente efficace nella difesa in avanti, pressando gli avversari, pronto a ripartire in caso di conquista del pallone e a ripiegare se saltato dall’avversario o superato dal pallone.

I numeri certificano la buona attitudine difensiva di Dahoud. In carriera ha accumulato una notevole media di 4.75 tackle tentati ogni 90 minuti di cui 2.99 vincenti; gli intercetti sono 2.2 p90, un buon numero che potrebbe però aumentare, all’interno dello stesso sistema di gioco, migliorando ancora le letture in fase difensiva. In questo senso è interessante notare come nella scorsa stagione di Bundesliga Dahoud abbia tentato 1.3 tackle p90 più del compagno di reparto Xhaka, mentre quest’ultimo ha recuperato 0.5 palloni in più tramite intercetto, a testimonianza di una tendenza a sfruttare maggiormente il proprio dinamismo per aggredire l’avversario più che a posizionarsi per chiudere linee di passaggio.


Un maestro nel trovare gli spazi in cui ricevere

In maniera analoga, l’estrema mobilità in campo caratterizza la sua fase di possesso palla. Il suo incessante movimento e la sua brillantezza nei movimenti senza palla, gli permettono di trovare sempre la posizione corretta in campo per potere ricevere il pallone dai compagni. Dahoud è un facilitatore di gioco: riesce con continuità a fornire una soluzione di passaggio comoda per il portatore di palla.



Dahoud viene incontro al portatore di palla, riceve e scarica subito, poi si rimette in moto per trovare uno spazio di ricezione alle spalle della pressione.

Particolarmente efficaci sono gli smarcamenti in verticale alle spalle della linea di centrocampo avversario che lo portano a ricevere fronte alla porta, pronto ad attaccare la linea difensiva avversaria.

Da questa posizione, dopo una ricezione dinamica venendo da dietro, Dahoud è capace di mandare al tiro i compagni di squadra: nella Bundesliga 2015-16 è stato il centrocampista puro che ha effettuato più assist, ben 8.



È un’azione fotocopia a quella mostrata nella diapositiva precedente. Dahoud si muove alle spalle del marcatore su una ricezione spalle alla porta di un’attaccante. Ricevuto il pallone serve un assist per Traoré

Nel centrocampo del Borussia Mönchengladbach Dahoud ha occupato mediamente una posizione più alta di Xhaka. Se quest’ultimo aveva il compito principale di occuparsi della costruzione bassa e dell’organizzazione delle fasi iniziali della manovra offensiva, sfruttando anche le sue capacità di calcio sul lungo, l’influenza di Dahoud era principalmente concentrata nell’ultimo terzo di campo, dove ha sostenuto l’azione offensiva e accompagnato il reparto avanzato. I dati sui passaggi riflettono i diversi compiti assegnati ai due interni: in campionato Xhaka ha effettuato 88 passaggi p90 con una percentuale di successo dell’85.1% e ben 11.8 passaggi lunghi p90; Dahoud 55.9 p90, di cui 4.9 lunghi, con 83.5% di percentuale di successo.

Il contributo di Dahoud alla circolazione del pallone non è da trascurare. Nella circolazione palla preferisce il gioco corto e in verticale, pur avendo discrete doti anche sul lungo. Il piede destro è abbastanza sicuro nel passaggio, mentre il sinistro è poco usato. Il buon controllo orientato, unito alla capacità di trovare gli spazi di ricezione, rendono in genere Dahoud immediatamente disponibile alla trasmissione del pallone dopo la ricezione. Il tiro, pur non eccezionalmente potente e preciso, riesce a essere efficace. Dei sui 5 gol in Bundesliga, 2 sono tiri da fuori area. La capacità di supportare dinamicamente le azioni di attacco portano spesso Dahoud in zona tiro: nella passata Bundesliga ha calciato verso la porta avversaria 1.7 p90, settimo tra i centrocampisti del campionato.



Qui Buffon ha davvero tremato.


Cosa deve migliorare e dove può arrivare

Il dribbling di Dahoud è piuttosto efficace, specie se già in movimento. Dopo una ricezione dinamica, sfruttando il fatto di essere già in movimento, Mahmoud riesce a sorpassare velocemente l’avversario. Partendo da fermo, la poca esplosività lo rende meno efficace e la struttura fisica (è alto 175 cm e pesa solo 69 Kg) non gli consente di proteggere con il corpo il pallone dopo un dribbling non andato a buon fine. Ciò genera qualche palla persa di troppo le volte in cui Dahoud indugia eccessivamente nel tenere il pallone tra i piedi, attirando la pressione avversaria e costringendolo al dribbling in situazioni poco favorevoli.



Il dribbling da fermo e la struttura fisica di Dahoud non gli consentono di reggere la pressione avversaria.

Le caratteristiche tattiche di Granit Xhaka si sposavano perfettamente con quelle di Dahoud, permettendo al giovane centrocampista di esprimere le proprie qualità dinamiche senza dover necessariamente occupare staticamente una posizione. Anche per questo fortunato connubio tecnico, Mahmoud era particolarmente atteso alla conferma in questa stagione, in cui avrebbe dovuto condividere il centro del campo con un altro compagno di squadra, vista la partenza di Xhaka verso l’Arsenal. Lo svizzero è stato rimpiazzato proprio da Christoph Kramer, che Dahoud aveva sostituito la stagione precedente, acquistato a titolo definitivo dal Bayer Leverkusen. Kramer è un interditore che interpreta il ruolo in maniera più mobile di Xhaka e che non possiede le qualità di organizzazione di gioco dello svizzero.

L’inizio di stagione di Dahoud è stato difficile, specie dopo un’estate in cui è stato accostato alla Juventus e, soprattutto, al Liverpool di Jurgen Klopp, e in cui la sua valutazione è stata stimata in circa venti milioni di euro. Nelle 5 partite giocate finora in Bundesliga Dahoud è stato impiegato da titolare solamente nell’ultima, collezionando soli 116 minuti di presenza. Nelle prime due partite a far coppia con Kramer è stato il centrocampista difensivo Tobias Strobl, acquistato dall’Hoffenheim; nella terza partita è stato impiegiato a centrocampo Andrea Christensen promettentissimo difensore centrale in prestito dal Chelsea, mentre alla quarta uscita Schubert ha arretrato Stindl. La stagione successiva all’esplosione può essere complessa per un giovane. Le attenzioni ricevute, la necessità di continuare a migliorare, le maggiori attese, creano spesso difficoltà non sempre semplici da superare. Sebbene si vociferi di contrasti per il rinnovo del contratto che ne hanno in qualche modo pregiudicato un impiego costante, è possibile che ai tipici intoppi di crescita, si siano aggiunte considerazioni tattiche che coinvolgono l’efficienza di un giocatore come Dahoud in un sistema come quello di Schubert con un compagno di reparto molto diverso da Xhaka. Tutto ciò pone legittimi quesiti sul giocatore che Mahmoud Dahoud potrà diventare. Finora ha giocato una sola stagione da professionista, inserito in un contesto tattico a lui estremamente congeniale, saprà uscirne?

Il suo dinamismo e la sua brillantezza nei movimenti senza palla sono merce preziosa per ogni allenatore e per ogni tipo di calcio. Dahoud ha la potenzialità per diventare un centrocampista box to box, in grado di giocare bene le due fasi di gioco lungo tutti i 110 metri del campo. È già stato osservato in un centrocampo con due interni e, in coppia con un giocatore maggiormente di posizione, è in grado supportare l’azione offensiva e contribuire efficacemente a quella difensiva. Nell’under 21 tedesca occupa il ruolo di mezzala destra in un centrocampo a 3, un ruolo che richiede grande dinamismo e una buona capacità di interpretare spazi e tempi di gioco: entrambe doti che Dahoud possiede in abbondanza.

L’apprezzamento di Klopp e, più recentemente, di Pep Guardiola, testimoniano le qualità del calciatore: l’allenatore del Liverpool immagina il perpetuo movimento del centrocampista al servizio del suo gegenpressing, mentre Guardiola incastra le capacità di smarcamento di Dahoud dentro la continua ricerca degli spazi nel suo gioco di posizione in versione tedesca.

Al di là delle difficoltà mostrate in questo inizio di stagione, Mahmoud Dahoud sembra destinato a diventare uno dei migliori centrocampisti europei. Ha ancora margini di crescita: acquistare forza, non solo nella parte inferiore del corpo, lo aiuterebbe nelle battaglie di centrocampo; una maggiore pulizia tecnica e un più disinvolto utilizzo del piede sinistro aggiungerebbero brillantezza tecnica a quella tattica. L’entità di questi miglioramenti stabilirà il livello a cui Dahoud giocherà nei prossimi anni.
 
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