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I casi del Tardini e Del Mapei Stadium: il peso e la distorsione della notizia

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ZiZiO_1911
view post Posted on 10/2/2015, 18:25




Domenica 25 gennaio, scontro diretto quello al Tardini che vede Parma e Cesena, l’Emilia e la Romagna, contendersi una vittoria che serve a rinfocolare quel barlume di speranza in un vero e proprio miracolo chiamato salvezza.

L’esito vedrà la vittoria corsara del Cesena e l’ennesima sconfitta crociata. La notizia si sposta ai titoli di coda. Un ultras dalla Curva gialloblù scende in campo per discutere con Cassano: il tono, seppur la rabbia e la cocente delusione siano enormi, rimane di un’infinita pacatezza; tutto compreso nei parametri di una discussione che non sfocia in nessuna tensione, in nessun impeto di violenza. Ma ciò non basta. Ciò non basta, per controllare lo sgomento che si diffonde a macchia d’olio: le parole e gli sguardi di disapprovazione che di studio in studio sportivo, di pagina in pagina di quotidiano, tendono ad annotare ancora una volta un altro abuso da parte dei tifosi, i quali: “tutto vogliono e tutto possono”.

Domenica 2 Febbraio, nel Mapei Stadium, il Sassuolo ospita l’Inter alle 12:30. Il risultato sarà un post-pranzo indigesto per la troupe di Mancini: 3-1 per i neroverdi. Anche questa volta la notizia è rivolta ai titoli di coda. Guarin e Icardi si orientano lentamente verso il settore riservato agli ospiti, dopo aver lanciato la maglia verso i tifosi, quest’ultimi la rifiutano e la reazione è furente: i due si scatenano con disapprovazione, il centravanti argentino poi, si lascia andare ad isterismi oltre le righe. Morale della favola? Reazione mediatica di indifferenza mista a comprensione per l’argentino, conosciuto più per le sue performance su Twitter che per le prodezze in campo.

Fare un confronto è plausibile, non in maniera semplicistica per scagionare uno ai danni dell’altro, quanto per comprendere come siano stati pesati i due casi. Nominare “ultras a contatto con la squadra”, basta per rievocare una semiotica della stereotipizzazione: andando al di là del fatto verificatosi. Basta il segno, il richiamo, per fornire una notizia che invece di descrivere il fatto compiuto, si rivolge a precedenti casi rendendo il tutto un po’ vago, un po’ sul generale, marciandoci sopra: si richiama al caso del ritiro delle maglie di un Genoa-Siena del 2012, all’ultima finale di Coppa Italia e agli episodi capitati dentro l’Olimpico, senza rendersi conto che la discussione avuta dal tifoso crociato e l’ormai ex calciatore del Parma Cassano, non ha nulla a che vedere con questi casi; ma soprattutto non regge all’impianto di accusa, appunto vittima dello stereotipo, per cui questa discussione possa essere caduta nell’inciviltà. Le immagini contraddicono il tutto.

Ritornando al caso del Mapei Stadium, di primo acchito è alquanto forte l’impatto che si ha con le immagini: la reazione spropositata di coloro che dovrebbero accettare le critiche, da tesserati, da professionisti, per una contestazione entro i limiti, possono e hanno la possibilità di insultare ripetutamente gli stessi tifosi. Dopo aver creato un’enorme pantomimia in questi anni sugli sfottò tra tifosi, facendoli ricadere a volte in maniera esagerata nel campo della “discriminazione territoriale”, un fatto del genere può passare così inosservato? L’ Etica da mantenere può per alcuni significare il Daspo, e per altri finire in una multa da parte della società che sarà poi attuttita uno stipendio cospicuo o da un dietrofront?

Il segno dunque colpisce molto più del fatto in sé; una informazione che alimenta quell’idea standard su una categoria, fa sì che il pubblico di massa abbia già precofenzionata una sentenza, senza neppur conoscere il caso in essere. “Tratteremo i tifosi violenti come mafiosi” diceva Alfano in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: ecco, in quest’informazione così segnata dal preconcetto, noi questi tifosi violenti li identificheremo nella curva, ma se la realtà riesce a sovrapporsi a questa mala informazione? Se gli stessi giocatori, beniamini di famiglie e bambini, assumono “questi atteggiamenti mafiosi”? In questa morale così “coerente”, anche loro saranno allontanati dai campi di calcio?

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