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| “L’ipotesi della Serie D non è inverosimile”, così parlò pochi giorni fa Alessandro Melli dirigente del Parma e vero e proprio totem per la curva. E’ partito infatti il conto alla rovescia in vista dell’ultima seduta d’asta che andrà in scena il prossimo martedì e che nella peggiore delle ipotesi potrebbe sancire la “retrocessione” in Serie D dei gialloblu. Il popolo ducale e gli addetti ai lavori sperano che arrivi un’offerta che possa garantire al Parma la Serie B, ma si preparano anche alla peggiore delle ipotesi. Proprio la curva dei tifosi del Parma infatti hanno deciso, dopo le tante delusioni e prese in giro stagionali da parte dei protagonisti del fallimento del club emiliano, di scendere in campo attraverso una proposta di azionariato popolare. Attraverso il progetto “Il Parma siamo noi" infatti i tifosi hanno intenzione di entrare con una quota di minoranza nel Parma Calcio: un’associazione senza scopo di lucro con un conto corrente che permetterà a tutti gli associati di dare il proprio contributo.
L’associazione potrebbe così legarsi a quel gruppo di imprenditori locali pronti a prendere le redini della società in caso di ripartenza dai Dilettanti. Queste le parole di speranza di Paolo Piva, ovvero il legale che coordina la cordata degli imprenditori interessati: “Abbiamo i soldi per garantire che il club possa andare avanti. Ma anche per riportarlo tra i professionisti nel giro di poco tempo”. Nel frattempo grande entusiasmo in occasione della festa dei Boys 1977, a cui hanno partecipato anche Melli e altri protagonisti della stagione emiliana. La prospettiva di una rinascita dalla Serie D, non spaventa i tifosi che dopo una stagione come quella appena archiviata sperano solo di poter tornare a parlare di calcio giocato, a prescindere dalla categoria.
SportPeople
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