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Yara, arrestato il suo presunto assassino!!

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view post Posted on 17/6/2014, 17:09
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Milanista Eterno

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Esplora il significato del termine: Yara, il pm: «Ha agito con crudeltà
per seviziare la vittima»
Le parole del provvedimento di fermo. Il colonnello dei carabinieri ricostruisce l’iter investigativo durato tre anni e mezzo: venerdì la svolta con la conferma del Dna della madre di «Ignoto 1»
di Redazione Online
4 BERGAMO
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Alla caserma dei carabinieri di Bergamo si è svolta la conferenza stampa del Colonnello Antonio Bandiera sulle indagini che ieri hanno portato all’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio.
Lo stesso Bossetti ha passato la sua prima notte nel carcere di via Gleno, a Bergamo: su disposizione del pubblico ministero non può incontrare nessuno, al momento. È in cella d’isolamento anche per una scelta di sicurezza della casa circondariale: si vogliono prevenire assolutamente eventuali ritorsioni da parte di altri carcerati.

A Massimo Giuseppe Bossetti, l’operaio 44enne accusato di aver ucciso Yara Gambirasio il pm di Bergamo Letizia Ruggeri ha contestato: «l’omicidio» della ragazzina e di «averle adoperato sevizie e aver agito con crudeltà». È quanto si legge nel provvedimento di fermo del muratore di Clusone. Tra le accuse contestate non c’è quella della premeditazione del delitto.
Secondo il pm Bossetti ha trafitto la ragazzina «con tre colpi al capo e con plurime coltellate in diverse regioni del corpo e, abbandonandola agonizzante in un campo isolato, ne cagionava la morte». Le indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm di Bergamo Letizia Ruggeri hanno accertato che il Dna trovato sugli slip e sui leggings di Yara Gambirasio e quello di Massimo Giuseppe Bossetti c’è «sostanziale, assoluta certezza di compatibilità».

shadow carouselBossetti in caserma, fuori l’attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa

Bossetti in caserma, fuori l?attesa
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Queste le parole del colonnello Bandiera in conferenza stampa: «Voglio sottolineare che si è trattato di un’indagine lunga, un’indagine complessa che ha visto operare diversi reparti di eccellenza dell’Arma dei carabinieri, il nucleo investigativo di questo Comando provinciale, il Ros dei carabinieri, il Ris, unitamente anche ai reparti della polizia di Stato. Il coordinamento eccellente della Procura di Bergamo ci ha permesso di operare fino all’ultimo insieme dividendoci il lavoro e portando a compimento questo grande risultato. È il successo dell’Italia come sistema Paese, Procura e forze dell’ordine insieme. Siamo partiti inizialmente con una grande attività di natura scientifica, con l’individuazione non facile di un profilo biologico, di Dna, sui leggings di Yara.
shadow carouselCaso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

Caso Yara, gli inquirenti

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Poi siamo andati ancora avanti arrivando a Giuseppe Benedetto Guerinoni, noto come il padre di Ignoto 1. Successivamente abbiamo approfondito le nostre attività su una pista investigativa del tutto nuova per quello che riguarda il contesto nazionale ma probabilmente anche a livello internazionale: sono stati raccolti migliaia e migliaia di Dna in modo scientifico, sono stati analizzati tutti i cellulari attivi nella cella la sera della scomparsa di Yara. Per ogni cellulare è stato fatto un lavoro oneroso: siamo andati a cercare non solo l’intestatario di ogni singolo utente, ma anche chi erano i suoi conviventi. Abbiamo vagliato le cerchie amicali e relazionali, la zona del rinvenimento del cadavere, la palestra: siamo arrivati a numeri importanti che richiedevano tempo, abbiamo investito le nostre migliori risorse, non abbiamo mai abbassato la guardia neanche un giorno.

Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i nostri militari. Venerdì abbiamo avuto la conferma del Dna della madre di Ignoto 1 e da quel momento è iniziata una nuova attività: 24 ore su 24 ci siamo dedicati alla persona che poi è stata fermata. Con uno stratagemma, durante un controllo effettuato su strada, siamo riusciti a trovare un nuovo profilo Dna da analizzare: abbiamo avuto la conferma che al 100% si tratta dello stesso Dna trovato sugli indumenti di Yara. Questa è stata l’evoluzione, voglio sottolineare ancora una volta la sinergia e il coordinamento in questo iter investigativo durato 3 anni e mezzo».Yara, il pm: «Ha agito con crudeltà
per seviziare la vittima»
Le parole del provvedimento di fermo. Il colonnello dei carabinieri ricostruisce l’iter investigativo durato tre anni e mezzo: venerdì la svolta con la conferma del Dna della madre di «Ignoto 1»
di Redazione Online
4 BERGAMO

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Alla caserma dei carabinieri di Bergamo si è svolta la conferenza stampa del Colonnello Antonio Bandiera sulle indagini che ieri hanno portato all’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio.
Lo stesso Bossetti ha passato la sua prima notte nel carcere di via Gleno, a Bergamo: su disposizione del pubblico ministero non può incontrare nessuno, al momento. È in cella d’isolamento anche per una scelta di sicurezza della casa circondariale: si vogliono prevenire assolutamente eventuali ritorsioni da parte di altri carcerati.

A Massimo Giuseppe Bossetti, l’operaio 44enne accusato di aver ucciso Yara Gambirasio il pm di Bergamo Letizia Ruggeri ha contestato: «l’omicidio» della ragazzina e di «averle adoperato sevizie e aver agito con crudeltà». È quanto si legge nel provvedimento di fermo del muratore di Clusone. Tra le accuse contestate non c’è quella della premeditazione del delitto.
Secondo il pm Bossetti ha trafitto la ragazzina «con tre colpi al capo e con plurime coltellate in diverse regioni del corpo e, abbandonandola agonizzante in un campo isolato, ne cagionava la morte». Le indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm di Bergamo Letizia Ruggeri hanno accertato che il Dna trovato sugli slip e sui leggings di Yara Gambirasio e quello di Massimo Giuseppe Bossetti c’è «sostanziale, assoluta certezza di compatibilità».

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Bossetti in caserma, fuori l’attesa
Bossetti in caserma, fuori l?attesa
Bossetti in caserma, fuori l’attesa
Bossetti in caserma, fuori l?attesa
Bossetti in caserma, fuori l’attesa
Bossetti in caserma, fuori l?attesa
Bossetti in caserma, fuori l’attesa
Bossetti in caserma, fuori l?attesa
Bossetti in caserma, fuori l’attesa
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Queste le parole del colonnello Bandiera in conferenza stampa: «Voglio sottolineare che si è trattato di un’indagine lunga, un’indagine complessa che ha visto operare diversi reparti di eccellenza dell’Arma dei carabinieri, il nucleo investigativo di questo Comando provinciale, il Ros dei carabinieri, il Ris, unitamente anche ai reparti della polizia di Stato. Il coordinamento eccellente della Procura di Bergamo ci ha permesso di operare fino all’ultimo insieme dividendoci il lavoro e portando a compimento questo grande risultato. È il successo dell’Italia come sistema Paese, Procura e forze dell’ordine insieme. Siamo partiti inizialmente con una grande attività di natura scientifica, con l’individuazione non facile di un profilo biologico, di Dna, sui leggings di Yara.
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Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
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Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
Caso Yara, gli inquirenti
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Poi siamo andati ancora avanti arrivando a Giuseppe Benedetto Guerinoni, noto come il padre di Ignoto 1. Successivamente abbiamo approfondito le nostre attività su una pista investigativa del tutto nuova per quello che riguarda il contesto nazionale ma probabilmente anche a livello internazionale: sono stati raccolti migliaia e migliaia di Dna in modo scientifico, sono stati analizzati tutti i cellulari attivi nella cella la sera della scomparsa di Yara. Per ogni cellulare è stato fatto un lavoro oneroso: siamo andati a cercare non solo l’intestatario di ogni singolo utente, ma anche chi erano i suoi conviventi. Abbiamo vagliato le cerchie amicali e relazionali, la zona del rinvenimento del cadavere, la palestra: siamo arrivati a numeri importanti che richiedevano tempo, abbiamo investito le nostre migliori risorse, non abbiamo mai abbassato la guardia neanche un giorno.

Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i nostri militari. Venerdì abbiamo avuto la conferma del Dna della madre di Ignoto 1 e da quel momento è iniziata una nuova attività: 24 ore su 24 ci siamo dedicati alla persona che poi è stata fermata. Con uno stratagemma, durante un controllo effettuato su strada, siamo riusciti a trovare un nuovo profilo Dna da analizzare: abbiamo avuto la conferma che al 100% si tratta dello stesso Dna trovato sugli indumenti di Yara. Questa è stata l’evoluzione, voglio sottolineare ancora una volta la sinergia e il coordinamento in questo iter investigativo durato 3 anni e mezzo».

corriere

La notizia mi ha scosso e voglio condividerla con noi
Se fosse stato realmente lui sarebbe un successo, non ci speravo più...almeno i soldi spesi per i dna sono serviti a qualcosa...a prescindere dagli errori commessi in questi anni...

Certo che se non fosse lui, dare nome e cognome(+foto) non sarebbe certo intelligente come cosa ma probabilmente è stato lui(dicono)
 
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view post Posted on 17/6/2014, 18:17
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il piccolo Buddha

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Speriamo che confessi almeno il perchè di tale gesto.
 
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