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Il topic di Luca Serafini

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view post Posted on 25/1/2019, 07:08
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Milanista Eterno

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È ironico e prende in giro chi ha criticato il mister o la società in questi mesi.
 
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view post Posted on 25/1/2019, 08:10
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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A me spesso piace come scrive. Poi ha anche lui delle "cadute" che mal digerisco, ma anche quando non sono d'accordo con ciò che dice lo leggo volentieri.

Detto ciò, continuo a pensare (a differenza di quanto lascia intendere Serafini) che la società abbia sbagliato a non dire qualcosa dopo la Supercoppa, soprattutto alla luce di com'era andata la partita di campionato (tra la mancata espulsione di Benatia e l'atteggiamento dell'arbitro con Mr Nutella).

Sul resto, nulla da dire. Anche se non reputo Leonardo il mega dirigente che descrive Serafini (soprattutto se è vero che si porta dietro Galliani nelle trattative)
 
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commandostigre
view post Posted on 25/1/2019, 09:07




Mah sto qui dice alcune cose giuste ma anche delle minchiate
 
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view post Posted on 19/7/2019, 07:31
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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Non è il topic adatto, ma magari si può trasformare ne "Il topic di Luca Serafini"

Sotto l'assedio dei frustrati - editoriale MN di Luca Serafini

Sui giornali non scrivo più. Li leggo. E da lettore confesso che sì, avverto più ironia e sarcasmo che rispetto, nei confronti del Milan. Specie in questa fase della stagione in cui imperversa il mercato. Non ho mai amato la dietrologia, ma avverto un'aria strana e me ne chiedo la ragione, visto che quella rossonera è una delle più numerose tifoserie italiane e quindi comprende migliaia di potenziali compratori di quotidiani e riviste. Forse sbaglio, ma... Non riesco a non pensare che il Berlusconi politico e imprenditore, avendo vissuto l’epopea più vincente della storia calcistica nazionale, abbia lasciato recrudescenze di invidia e gelosia inestirpabili. Non riesco a non pensare che i closing e gli assetti societari degli ultimi 3 anni, abbiano spiazzato e gabbato opinionisti e analisti. Suscitando insofferenza e fastidio. Non riesco a non pensare che i silenzi granitici (pubblici e privati) di Maldini e Boban, non avvezzi a ruffianerie o semplicemente confidenze con i rappresentanti anche delle testate più importanti, inducano a ritorsioni di piccolo o medio cabotaggio. Conosco bene i meccanismi che governano mentalmente direttori e redazioni e credo di non essere lontano dalla verità. Riassumendo, c’è una discreta malafede in giro. Bisogna prenderne atto. Rispondendo con eleganza, nel tempo e sul campo.

Confortano questa tesi titoli ad effetto, articoli vacui e farneticanti su obiettivi e strategie vere o presunte, comunque già così corpose da ispirare inchiestucole davvero di infima consistenza, sui troppi “no” incassati dal Milan: Ceballos, Sensi, Veretout, Kabak, Torreira, Praet e molti altri fino a (preparatevi da adesso) Modric. Penso invece che tutti questi “no” - in trattative realmente avvenute, non in quelle di pura fantasia o attribuite di default al club - li abbiano detti per primi Maldini e Boban. Niente aste, niente ricatti, niente colpi di testa per giocatori che possono cambiare gli equilibri soltanto crescendo. Un mercato oculato e importante, perché alla fine sarà importante, in sintonia con le idee dell'allenatore: questo mi aspetto e questo ho la netta impressione che stia accadendo.

Una volta si diventava opinionisti dopo una carriera di una certa importanza, oggi lo si può fare anche a 30 anni senza alcun titolo o ci si può inventare tali al dettaglio sui social. Non sto ad ascoltare, non ho tempo per la fuffa. Sono più attento agli scenari e ai fatti, su quelli mi baso e continuo a non avere motivi per essere preoccupato. Ho fiducia. Negli uomini e nelle loro strategie. Da qui al 2 settembre la strada è lunga e basta con questa storia delle squadre che devonoi essere al completo il giorno del ritiro: tra Mondiali, Europei, Coppa d'Africa e (soprattutto) dinamiche di mercato molto complesse, questa cosa non è più possibile. Punto. Il mondo cambia - in meglio o in peggio - e bisogna adattarvisi o cercare soluzioni concrete, risolutorie, coraggiose. Al passo con i tempi. Quella di un anno fa, chiudere le trattative a Ferragosto, era cervellotica. Piuttosto che restare mozzi, meglio che qualcuno arrivi in ritardo. Non capisco dove stia lo svantaggio.

Chiudo con un pensiero sullo stadio, nuovo e di nuovo. A parte i deliri di un sindaco preoccupato solo di perdere l'affitto, purtroppo anche qui vale il discorso dell'evoluzione: siamo tutti affezionati a San Siro, ma bisogna fare i conti con la realtà. Elliott e Suning sono colossi della finanza, se c'è una cosa che sanno fare benissimo sono appunto i conti. Anche quelli di rinunciare a 5/10.000 posti in più da destinare ad aree di natura diversa: commercio, ristorazione, parcheggi. Non ho titolo per contestare certe argomentazioni. Mi dispiace molto, è stata la nostra casa per tutta la vita, ma il futuro va affrontato con coraggio. E il coraggio richiede spesso rinunce dolorose, almeno fino a quando toccheremo con mano che sarà meglio così.

MN

Condivido sopratutto la prima parte (anche perché lo dico da qualche giorno) e sullo stadio, anche se a malincuore (per me San Siro è magico, andare nella Curva Sud, anche se per un concerto, mi ha emozionato; però senza stadio di proprietà non si va avanti)
 
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view post Posted on 19/7/2019, 11:57
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Milanista Incallito

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Gran bel fondo, in particolare quanto riporto quì sotto:

CITAZIONE (Pippo AKA Stock Atson @ 19/7/2019, 08:31) 
Una volta si diventava opinionisti dopo una carriera di una certa importanza, oggi lo si può fare anche a 30 anni senza alcun titolo o ci si può inventare tali al dettaglio sui social. Non sto ad ascoltare, non ho tempo per la fuffa. Sono più attento agli scenari e ai fatti, su quelli mi baso e continuo a non avere motivi per essere preoccupato. Ho fiducia. Negli uomini e nelle loro strategie. Da qui al 2 settembre la strada è lunga e basta con questa storia delle squadre che devonoi essere al completo il giorno del ritiro: tra Mondiali, Europei, Coppa d'Africa e (soprattutto) dinamiche di mercato molto complesse, questa cosa non è più possibile. Punto. Il mondo cambia - in meglio o in peggio - e bisogna adattarvisi o cercare soluzioni concrete, risolutorie, coraggiose. Al passo con i tempi. Quella di un anno fa, chiudere le trattative a Ferragosto, era cervellotica. Piuttosto che restare mozzi, meglio che qualcuno arrivi in ritardo. Non capisco dove stia lo svantaggio.

Chiudo con un pensiero sullo stadio, nuovo e di nuovo. A parte i deliri di un sindaco preoccupato solo di perdere l'affitto, purtroppo anche qui vale il discorso dell'evoluzione: siamo tutti affezionati a San Siro, ma bisogna fare i conti con la realtà. Elliott e Suning sono colossi della finanza, se c'è una cosa che sanno fare benissimo sono appunto i conti. Anche quelli di rinunciare a 5/10.000 posti in più da destinare ad aree di natura diversa: commercio, ristorazione, parcheggi. Non ho titolo per contestare certe argomentazioni. Mi dispiace molto, è stata la nostra casa per tutta la vita, ma il futuro va affrontato con coraggio. E il coraggio richiede spesso rinunce dolorose, almeno fino a quando toccheremo con mano che sarà meglio così.

Solo saggezze.

Su Serafini negli anni mi sono fatto un'idea ben precisa: fino ad un certo punto è stato "nel giro che conta", aveva news di prima mano direttamente provenienti da Milanello, lavorava a Milan Channel, esprimeva opinioni in linea con la società, in pratica la copia sovrappeso di Mauro Suma. Poi, da quando se n'è andato da Milan Channel (settembre 2013) ha cominciato ad usare la capoccia, che in questo caso è buona, e a scrivere ciò che pensa. Da lì in poi è diventato molto interessante leggere i suoi articoli. Secondo me non era tipo da Milan Channel, in generale non è tipo da canali ufficiali di una squadra, è troppo uno spirito libero per fare il megafono del padrone (cosa che ai vari Suma e Pellegatti è sempre riuscita benissimo), il suo ruolo è più quello del grillo parlante, nel quale tira fuori cose interessanti, un po' come faceva Furio Fedele qualche anno fa.
 
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view post Posted on 19/7/2019, 15:29
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Milanista Eterno

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Confondo spesso Serafini con fedele boh
 
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view post Posted on 1/8/2019, 23:12
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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Il caso Cutrone. I soldi di Elliott. L’incognita Leao (e non solo) con l’esempio Bakayoko

Da mesi, diciamo pure da anni (2) dicono e scrivono che - causa FFP e/o scarsa volontà di investimenti - il Milan non ha soldi. Quindi non può comprare, anzi deve vendere. Mercato 2017: spesi 240 milioni, trattenuti tutti i “big” (ne parliamo dopo). Da luglio 2018 poi, spesi più di 150 milioni, 70 cash in inverno solo per Paquetà e Piatek. E non è ancora finita. Cessioni importanti: Cutrone. E Bakayoko non riscattato per questioni comportamentali più che tecniche o economiche. Qualcosa non torna tra chiacchiere e fatti. Anche perché la rinuncia all’Europa League è ascrivibile a pasticci precedenti.

Non contenta, parte della critica (e, quello che è più triste, dei tifosi rossoneri) obietta che si vende a poco - addirittura si svende - e si acquista a troppo. Quando in aprile Juve, Inter e Napoli seguivano con attenzione Leao, veniva descritto come il nuovo Mbappè. Lo prende il Milan e diventa una costosissima incognita. Più o meno come Bennacer, da nuovo Zielinski a metodista di una retrocessa. Ormai è acclarato quindi che Maldini e Boban siano due tordi in mano a Jorge Mendez. Ho persino letto che era meglio Raiola, perché grazie al Mino nazionale la Juve ha incassato 40 milioni per Kean mentre per Cutrone solo 22. Oggi un giovane della Juve che segna 2 o 3 gol è come un monolocale in Costa Azzurra, oggi un giovane del Milan che ne segna una ventina in 2 stagioni è come un grande appartamento alla periferia di Milano. Leggi di mercato. Come per il buon Locatelli non vi furono seri interessamenti oltre a quello del Sassuolo, l’ottimo Cutrone aveva solo il Marsiglia (che offriva meno) in alternativa al Wolverhampton. Nessun Manchester né Bayern o Real o altri top club. Valore assoluto di Cutrone? Non è stato, semplicemente, una prima scelta né per Montella né per Gattuso né - evidentemente - per Giampaolo. Tutto qui. Il che non toglie che la sua cessione abbia molto rattristato anche me.

Fatto sta che il sacrificio del nostro giovane attaccante ha evitato al momento (siamo in agosto 2019, con un ritardo di 2 anni sulle previsioni di smantellamento) le cessioni di Donnarumma, Romagnoli, Suso, Calhanoglu, forse Kessie. Prime scelte. Titolari insomma. Dove sta l’incongruenza?

A parte la Juve, tutte hanno un mercato difficile quest’anno: basti pensare ai casi Icardi, Nainggolan, Dzeko, Lukaku, Higuain, Pepe, James Rodriguez, Dybala. In entrata e in uscita, ci sono scorpioni sotto ogni pietra. Possibile che solo per le vicende di casa nostra lo scetticismo e il sarcasmo regnino sovrani? Personalmente ho la netta sensazione che ogni minima mossa del club sia concertata con Giampaolo, il quale ha dettato profili precisi per giocare il suo calcio. Mi sembra la strategia migliore. Dopo di che sarà il campo a dare il responso, come sempre. A proposito di questo, mi sia consentito dire che molto dipende dai protagonisti: tutti i nuovi acquisti della stagione hanno potenzialità e mezzi per diventare grandi, sta soprattutto loro capire che Milanello è un punto di partenza e non di arrivo. Solo così cresceranno e saranno consacrati, altrimenti allungheranno la lista dei Bakayoko di turno.

Chiudo con una doverosa osservazione sui calendari: la sensazione delle palline calde e fredde come ai sorteggi Uefa è ancora relativamente lontana, ma quello Juve-Roma che si ripete all’ultima giornata e qualche altra chicca sparsa, sono abbastanza sgradevoli.

MN

Apprezzo spesso gli editoriali di Serafini. Sul mercato lo quoto in toto, sia sul fronte Cutrone che sull'ipocrisia dei giornalai nostrani.

Bella la chiusura finale.
 
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view post Posted on 1/8/2019, 23:17
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Quando spalletti incontra Pioli, spalletti è un uomo morto.

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su cutrone bastava tagliare la testa al toro, non venderlo, visto che ora voglio vedere chi prenderà il posto di piatek se dovesse avere problemi
oppure darlo via in prestito secco e magari anche pagato come ha fatto il real con ceballos
oppure venderlo ma con la recompra
di soluzioni c'è ne erano

per il resto tutto condivisibile, compresa la parte finale dove aggiungerei anche l'ennesimo lazio-inter nel periodo di natale
 
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view post Posted on 1/8/2019, 23:19
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Milanista Eterno

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Ok ma la parte che cutrone al momento non fa cedere quegli altri...mah

E di leao 0 articoli nei mesi scorsi...solo 1 di sportmediaset qualche giorno prima sull inter ma ne parlavano come piano B ma senza alcun entusiasmo..
Mbappè? Magari..
 
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view post Posted on 1/8/2019, 23:43
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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Cutrone copre buona parte del mercato estivo. Avevo già fatto il conteggio... considerando che abbiamo fatto contratti quinquennali, una plusvalenza di 20 copre la prima quota ammortamento di 100 milioni di acquisti.

Su Leao, 0 articoli da milannews magari, ma effettivamente 20 giorni fa Leao era un fenomeno vicino a Linda, ora è un pezzente. Ma lo sappiamo che funziona così, da sempre
 
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view post Posted on 2/8/2019, 00:09
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Se ti RODRI, grattati

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L’Inter ora punta Leao, il leone che ha già divorato la Juve

L’Inter ha capito che Rafael Leao poteva fare al caso suo nell’ottobre del 2017, quasi due anni fa. Il ragazzo, allora diciottenne, era il centravanti della Primavera dello Sporting Lisbona. Il 18 ottobre arrivò a Torino, anzi si presentò a Vinovo, per giocare contro la Juventus in Youth League. I portoghesi vinsero 4-1, Rafael segnò i primi due gol, si procurò il rigore che portò al terzo con un gioco di prestigio in area, piazzò l’assist per il quarto: tutto in un tempo. Insomma, Leao (in portoghese “Leone”) si divorò la Juve e dominò. Due settimane dopo aveva addosso ancora più occhi del solito, ma nel ritorno coi bianconeri in Portogallo,confermò che non era stato un caso: un gol e un assist nel 2-0 dei biancoverdi. Quella fu la stagione in cui l’attaccante finì sui taccuini di tutti gli operatori di mercato dei grandi club, Juve e Inter comprese. Un’estate fa, quando Rafael Leao entrò nel gruppo di giocatori che chiesero la rescissione per giusta causa dopo l’aggressione alla squadra da parte di un gruppo di ultrà, furono in molti a bussare. Fra questi anche l’Inter e il d.s. Piero Ausilio: i nerazzurri alla fine non affondarono il colpo, temendo di finire “impelagati” in una disputa legale (i portoghesi minacciavano ricorsi). Il Lilla del d.s. portoghese Campos convinse il giocatore con la prospettiva di giocare in una squadra con molti connazionali e con la promessa di un impiego quasi immediato, che l’Inter non avrebbe potuto garantire. Lo Sporting accusò il colpo, dopo averlo cresciuto (arrivò a 9 anni), aver visto il ragazzo diventare il più giovane di sempre a segnare in un “clasico” col Porto e aver provato a blindarlo con una clausola da 45 milioni.

LUKAKU, REBIC, DZEKO — Oggi per portar via il giocatore di famiglia angolana al Lilla serve una cifra simile: 40 milioni. I francesi lo hanno praticamente messo in vendita, assicurandosi anche un sostituto in Osimhen (dal Charleroi per 15 milioni). Ieri il d.g. Ingla ha confermato che “ci sono parecchi club interessati”. L’Everton avrebbe fatto una mossa ufficiale da 37,5 milioni per il centravanti che non rifiuta gli accostamenti a Mbappé (“Abbiamo uno stile simile”). L’Inter non ancora, perché l’investimento sul ventenne, che può coprire quasi tutti i ruoli d’attacco, può scattare solo qualora si decida di abbandonare la pista Lukaku, e quindi di spostare altrove i fondi stanziati per l’investimento sul belga. Ma Marotta non ha ancora alzato bandiera bianca, anche se l’affare si è complicato viste le richieste dello United: 83 milioni e pagamento al massimo biennale. Condizioni a cui l’Inter non può e forse non vuole accettare. Però il pressing incrociato di Antonio Conte da una parte, e del giocatore dall’altra, spingono a ipotizzare un nuovo tentativo, a fari spenti. Intanto il belga è arrivato a Singapore, da prossimo avversario, mentre a Milano in questi giorni c’è l’agente Ramadani, che ha incontrato Ausilio parlando anche di Ante Rebic: il croato, attaccante esterno, potenziale seconda punta, già in passato era stato sui radar. Radar da cui non è mai uscito Edin Dzeko: dopo il grande freddo fra i due club si segnala un disgelo, ma per l’incontro decisivo bisognerà forse aspettare il ritorno della dirigenza nerazzurra dalla Cina

Gazzetta del 19 luglio
 
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view post Posted on 2/8/2019, 07:58
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Milanista Eterno

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view post Posted on 8/8/2019, 23:34
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Milanista Eterno

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Continuano le cessioni pregiate (ma in entrata solo pallide controfigure...)

09.08.2019 00:00 di Luca Serafini
Vedi letture

Con i moltissimi altri impegni che si hanno in vacanza, per scrivere l’editoriale di questa settimana ho dovuto aspettare le 18 di giovedì. A quell’ora infatti si chiudeva il mercato inglese e Kessie, in procinto di essere ceduto (da 5 mesi) non è passato nemmeno al Wolverhampton. Ho dovuto aspettare che il PSG chiudesse per Donnarumma, ma non è successo nemmeno stavolta. Adesso aspetto la prossima altra irrinunciabile offerta per Suso oltre a quella irresistibile del Lione. Il tentativo della Roma per Romagnoli. Sceicchi e ambulanti in coda per Calhanoglu. Per Conti. Rodriguez. Silva. Mi meraviglio non siano saltati ancora fuori i nomi di Piatek e Paquetá. Strano che non vengano tutti all’assalto, prendendola per il collo, di questa miserabile società rossonera che non ha soldi, non vuole investire, deve vendere per ripianare. Strano che il Milan di Elliott abbia speso ad oggi più di 150 milioni tutti cash e in un’unica soluzione per ogni acquisto, perché con le pezze al culo che ci vengono attribuite, nelle tasche vuote dei calzoni ci dovrebbe passare soltanto l’aria. Capiterà, prima o poi, che qualcuno vada a bussare a Casa Milan con un assegno circolare molto corposo. Chissà chi si porteranno via (se se lo porteranno via). Nel frattempo la squadra continua il suo lavoro aggiungendo quasi ogni giorno un tassello al mosaico. Naturalmente Duarte non è minimamente comparabile a Danilo, il nuovo Scirea. Leao non è minimamente paragonabile a Lukaku, il nuovo Eusebio. Bennacer e Hernandez sono caricature al confronto di Sensi e Cancelo (seconda cessione del secolo consecutiva). Krunic è la pallida controfigura del nonno di Zielinski. Però insomma godiamoci questa squadretta da centroclassifica che il suo nuovo sconosciuto inesperto allenatore sta provando a far giocare a pallone - non a calcio, sarebbe troppo - a testa alta. Magari salta fuori qualcosa di interessante. Per questa settimana non posso scrivere oltre perché ogni minuto può sorprendermi una cessione prestigiosa dei pezzi migliori del Milan senza una lira, sarei costretto a chiamare il povero Mazzara o magari Vitiello per cambiare l’articolo, non è il caso visto quanto anche loro siano costretti ogni minuto 24 ore su 24 ad aggiornarci sulla prossima imminente cessione. Anche se nel frattempo continuano a raccontarci le presentazioni di nuovi giocatori. Mah


Mn

Finale spettacolare visto che sono di Mn...
 
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view post Posted on 9/8/2019, 06:29
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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Ma che idolo :lol1:

Ha dimenticato di sottolineare come ogni cessione nostra sui giornali avviene per 5 euro, mentre le cessioni altrui avvengono per mille milioni :sisi:
 
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commandostigre
view post Posted on 9/8/2019, 06:59




Questo nell'animo è Milanista, l'unico Nerazzurro che stimo oltre a 3/4
 
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