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Un pozzo senza fondo maleodorante

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ZiZiO_1911
view post Posted on 26/6/2015, 18:21




E’ un pozzo senza fondo, melmoso e maleodorante. E non basta saper nuotare per tenersi a galla in attesa di una salvezza che mai potrà esserci finché non si saprà quali altri mostri siano ancora nascosti nelle tenebre degli imbrogli e del malaffare. Pronti a morderci nell’onore di appassionati dello sport più genuino.

Sì, perché quando non c’è più sorpresa di fronte all’avanzata del peggio, la prima cosa che vien da chiedersi è cosa mai dobbiamo ancora scoprire. La notizia dell’ondata di arresti, l’ennesima che ha investito il mondo del calcio, purtroppo è passata quasi come un fatto scontato. Ormai il malaffare viene considerato normalità, i più si chiedono solo se per caso c’è di mezzo la squadra del cuore e poi, una volta rassicurati, fanno spallucce.

E fanno spallucce anche quelli che dovrebbero vigilare e invece cadono sempre dal pero. Cosa mai dovrà ancora accadere prima che chi può o chi deve si decida a spazzare via tutto e tutti quelli che sono incapaci, sprovveduti o, peggio, complici?

Certo, non si sa da che parte voltarsi, perché se si guarda più in alto ci si para di fronte alla corruzione cosmica messa in piedi dai papaveri della Federcalcio mondiale e dal capo dei capi, Joseph Blatter, il despota che ha solo annunciato dimissioni non ancora al riparo da colpi di coda.

Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare, ad esempio dal Coni e dal suo presidente Giovanni Malagò, la sola figura che abbia in mano lo strumento del commissariamento.

A parte la palese incapacità del presidente Carlo Tavecchio, re travicello già squalificato per razzismo dall’Uefa, ci sono ormai troppi dirigenti coinvolti negli scandali. Uno dei vicepresidenti, Mario Macalli, contestatissimo numero uno della Serie C, è stato squalificato per sei mesi. Tutto per una storiaccia di contributi negati a una società in concorrenza con un’altra per la quale aveva registrato un marchio a suo nome. Lo stesso Macalli è faticosamente in sella grazie a torbide manovre di un altro consigliere federale, Claudio Lotito, indagato per tentata estorsione nei confronti dei club di categoria.

Per non parlare poi dei trascorsi di grandi elettori come il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che nel 2005 fu al centro di un caso di corruzione molto più che concreto. Con una valigetta piena di soldi comprò una partita per far vincere il suo Genoa contro il Venezia. Sfida fondamentale per andare in Serie A e che invece portò i rossoblù in C.

E che dire delle decine di filoni di inchieste aperti dalla giustizia ordinaria su partite di ogni categoria? E con possibili ricadute sui prossimi tornei, fra incertezze e ricorsi infiniti.

Tutto parte anche dalla legalizzazione delle scommesse. Il calcio, specie quello dei giocatori più poveri e più esposti alle minacce, ha dimostrato di non essere al riparo dal malaffare.

Sia da quello che preme dall’esterno, sia soprattutto da quella specie di serpe in seno rappresentata da dirigenti e calciatori che sono cresciuti con un’idea padrona e predona, che chi ha i soldi dalla parte del manico possa usarli come un coltello puntato alla gola di quelli perbene.

Tutto ciò che questi dirigenti hanno saputo produrre è una giustizia sportiva del tutto inadeguata a percepire e punire tutti quelli che sgarrano. Senza l’apporto della magistratura ordinaria ancora oggi avremmo uno come Luciano Moggi libero di andare in giro a chiudere direttori di gara negli spogliatoi, a pilotare sorteggi arbitrali e a mettere in piedi scuderie trasversali di giocatori e allenatori per orientare le sorti dei campionati.

La sola tremula risposta di facciata è stata rappresentata, nei giorni scorsi a Cesena, da una gigantesca sceneggiata definita “il pensatoio della Figc”. Poche idee, devastanti: un modello di calcio modello basket Nba, senza retrocessioni e promozioni scomode, e quindi con un brusco stop ai sogni di ogni tifoseria.

E una riduzione drastica della responsabilità oggettiva. In modo da poter lasciar liberi i giocatori di truccare le partite e far uscire indenni le società. Tutto perfettamente in linea con questo disgustoso film dell’orrore chiamato calcio.

Source: ilpiccolo.gelocal.it
 
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