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Scandalo a Roma , calcio italiano allo sbando , violenza e sangue , la fine dello sport.

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ZiZiO_1911
view post Posted on 29/4/2015, 22:37 by: ZiZiO_1911




Morte Ciro Esposito, rinviato a giudizio De Santis. Accolto in aula da grida: "Forza Daniele".

Processo al via l'8 luglio davanti alla Corte d'Assise per 'Gastone', il romanista accusato dell'omicidio del tifoso napoletano, e per Gennaro Fioretti, il supporter partenopeo accusato di rissa aggravata dalla Procura. La mamma della vittima: "Doloroso rivederlo in aula".

L'ex ultrà romanista Daniele De Santis è stato rinviato a giudizio per l'omicidio di Ciro Esposito, ferito poco prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli il 3 maggio dello scorso anno e morto dopo 53 giorni di agonia. Il processo ci sarà il prossimo 8 luglio davanti alla III Corte d'Assise di Roma e riguarderà anche Gennaro Fioretti, il tifoso partenopeo accusato di rissa aggravata dalla Procura. La posizione dell'altro tifoso napoletano, Alfonso Esposito, è stata stralciata dal giudice per un difetto di notifica. La procura di Roma dovrà inoltrare nei suoi confronti una nuova richiesta di rinvio a giudizio.

Oltre che di omicidio, De Santis deve rispondere anche di lesioni personali (per aver ferito i due tifosi partenopei Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito in occasione degli scontri avvenuti in viale Tor di Quinto) e di porto e detenzione di arma da fuoco per il possesso della pistola.

L'udienza preliminare a carico di De Santis è iniziata questa mattina davanti al gup Maria Paola Tomaselli. L'ultrà giallorosso è arrivato in aula su una lettiga per le precarie condizioni di salute: con un tutore alla gamba destra, ferita dagli ultras partenopei il giorno degli scontri. Al suo arrivo, al primo piano della palazzina A del Tribunale di Roma, 'Gastone' è stato accolto dall'incoraggiamento e dalle urla "Forza Daniele" di una decina di suoi amici e parenti.

Il gup ha deciso in merito alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dei pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio. A processo per il reato di rissa anche il tifoso napoletano, Gennaro Fioretti che, secondo l'accusa, faceva parte del gruppo che, con Ciro Esposito, si scagliò contro "Gastone" dopo l'assalto del giallorosso a un pullman di tifosi partenopei. Stralciata per un difetto di notifica, la posizione del terzo imputato nel procedimento: Alfonso Esposito, sostenitore napoletano che con Fioretti condivide l'accusa di rissa.

"Sono soddisfatta della decisione del gup, tutto è andato come previsto - ha detto Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito alla fine dell'udienza preliminare - Seguirò il processo fin dalla prima udienza - ha aggiunto la donna, visibilmente commossa - perché lo devo a mio figlio. Ora andiamo avanti, mi interessa solo che la giustizia faccia il suo corso". Prima dell'udienza, Antonella Leardi aveva detto: "Il dolore che ho provato oggi è simile a quello che si prova durante il parto, quando l'ostetrica ti prende il figlio appena nato - descrivendo la sensazione provata nel vedere De Santis oggi in aula - Mi hanno chiesto scusa? Mai. Ma non è a me che le devono presentare. A Dio un giorno lo devono spiegare quello che hanno fatto".

"Dobbiamo essere qui, anche se c'è tensione in noi - ha aggiunto Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito - Siamo sempre stati presenti. E' il nostro dovere. Non c'è mai stato nessun segnale di pentimento in nessuna delle persone accusate". "E' stato vergognoso - ha proseguito l'avvocato - l'atteggiamento di De Santis, entrato in barella in aula dopo che mesi fa si faceva fotografare in piedi su Facebook - Addirittura un gruppo di suoi supporter gli ha fatto l'applauso e così sono stati subito fermati dalle forze dell'ordine che blindano l'aula".

Dall'altra parte, gli avvocati Tommaso Politi e David Terracina, difensori di Daniele De Santis hanno fatto sapere: "La decisione del gup è stata, di fatto, da noi sollecitata e non subita nel momento in cui abbiamo chiesto il processo con rito ordinario. Un processo che dovrà partire, inevitabilmente, dalla perizia del Racis che rappresenta una certezza come ribadito anche oggi dal giudice". I penalisti hanno definito "inammissibili" le illazioni fatte sulla "presenza oggi in aula di De Santis su una barella". "Tutti sono a conoscenza delle condizioni - hanno spiegato - di salute del nostro assistito che a breve dovrà sottoporsi adun nuovo intervento chirurgico alla gamba che rischia, altrimenti, di essere amputata". I difensori di "Gastone" si sono detti "amareggiati" anche per aver letto di "cori ultras" con cui De Santis è stato accolto in tribunale. "Si è trattato - hanno concluso - di semplici frasi di incoraggiamento rivolte da un piccolo gruppo di familiari nei confronti di una persona alle prese con una drammatica vicenda giudiziaria"

Scontri di Roma, condanne e assoluzioni

Pubblicato mercoledì 29 aprile 2015
Fonte:

Goal.com

Tra colpi di pistola e colpe marchiane quanto impunite dello Stato e della macchina organizzativa in genere, viene da ridere a pensare che c’è chi viene condannato per aver scavalcato una transenna. Che poi sarebbe più corretto dire che ci si è messo a cavalcioni di quella transenna, ma tanto chi scrive al soldo del potere non è abituato a fare distinzioni poetiche (cit.). In tutto questo, gli stessi giustizialisti che brandivano forconi e torce, non ci tengono più di tanto a far sapere che per quel “Speziale libero” per il quale si stracciavano le vesti, non hanno trovato scuse o cavilli penali atti a condannarlo. Bisbigli e urla, questa l’informazione in Italia ed è inevitabile che poi, con questi metodi, i processi diventino prima ancora mediatici e le condanne arrivino spesso per furor di popolo, per placarne i moti di pancia di questo popolo beota.

***

Sembra ieri, e invece è già passato quasi un anno. Era il 3 maggio del 2014 quando il mondo osservava, inorridito, i disordini scatenatisi all’esterno e all’interno dello stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Con una persona morta, Ciro Esposito, e un protagonista: G.

G. D., questo il suo vero nome, imparammo tutti a conoscerlo in quella triste occasione. Per la ‘trattativa’ conndotta con i giocatori del Napoli, Hamsik in primis, per far disputare la partita e per la maglietta indossata: ‘Speziale libero’, in riferimeno al presunto assassino dell’ispettore Raciti avvenuto nel 2007 nei pressi del Cibali di Catania.

Quasi un anno dopo, per quella maglietta G. è stato assolto. Mentre dovrà scontare 2 anni e 2 mesi di reclusione (ma 6 mesi li ha già trascorsi dietro le sbarre) per aver scavalcato le recinzioni dell’Olimpico e per resistenza a pubblico ufficiale. Il Pubblico Ministero aveva chiesto per lui una condanna superiore: 3 anni e 6 mesi.

Assieme a lui sono stati condannati altri tre tifosi napoletani: M. A., G. F. e S. L., tutti per resistenza a pubblico ufficiale. Per tutti la pena, con la condizionale, è di un anno e 8 mesi di reclusione.

La condanna per G. arriva a 24 ore di distanza dal rinvio a giudizio di D. D., il sostenitore romanista accusato dell’omicidio di Ciro Esposito. Tragedia ancora vivissima nella memoria di tutti, anche un anno più tardi.
 
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28 replies since 3/5/2014, 23:29   244 views
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