| Un sorriso và..
Boskov, il saggio del pallone Tecnico dotato, ma ancora di più persona brillante, ironica. E le sue massime sono indimenticabili
Invia ad un amico OkNotizie Stampa AAA 27 Aprile 2014 Boskov, il saggio del pallone Ogni tanto bisognerebbe ricordarselo anche oggi ed evitare polemiche su polemiche al minimo spintone nei dintorni dell'area. Perché, insegnava Boskov, non senza un pizzico di tagliente ironia, "rigore è quando arbitro fischia". Tutto di una semplicità che spiazzava e faceva ogni volta sorridere. Oltre che per i risultati da allenatore, Vuja era e sarà ricordato per sempre anche per le sue frasi famose. Come quella del rigore, appunto, oppure come quella riservata a Gullit che era "cervo uscito da foresta". Una meraviglia, per dirla com'è anche adesso ricordarla.
Per questo tutti lo ricordano sorridendo. Amici, ma anche rivali. I suoi giocatori come i suoi avversari. Ecco, allora, una breve carrellata delle sue massime calcistiche: Gullit è come cervo che esce di foresta Un grande giocatore vede autostrade dove altri solo sentieri Rigore è quando arbitro fischia La partita finisce quando arbitro fischia Gli allenatori sono come le gonne: un anno vanno di moda le mini, l’anno dopo le metti nell’armadio" Se io sciolgo il mio cane, lui gioca meglio di Perdomo (exgiocatore del Genoa, ndr) Poi la rettifica: Io non dire che Perdomo giocare come mio cane, io dire che lui potere giocare a calcio solo in parco di mia villa con mio cane In campo sembravamo turisti, con la differenza che per entrare allo stadio non abbiamo pagato il biglietto Non ho bisogno di fare la dieta: ogni volta che entro a Marassi perdo 3 chili Pallone entra quando Dio vuole Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0
Morte Boskov, Totti: "Non lo dimenticherò mai" Mihajlovic: "Molto addolorato, per me era un padre"
Invia ad un amico OkNotizie Stampa AAA 27 Aprile 2014 La morte di Boskov ha ovviamente sconvolto i suoi ex giocatori di Roma e Samp. Tra questi c'è Francesco Totti: "E' scomparso un altro membro importante della famiglia del calcio: un grande uomo, competente, vincente e dotato di un umorismo acuto e intelligente. Ricordo ancora il giorno del mio esordio con lui sulla nostra panchina: come potrei dimenticarlo?". Molto provato anche Sinisa Mihajlovic: "Sono davvero addolorato, per me era come un padre".
E ancora: "Boskov per me è stato un maestro, un esempio, sul piano calcistico e anche sul piano umano, una di quelle persone che non vorresti mai lasciare e quando se ne vanno lasciano un vuoto incolmabile. Di sicuro non lo dimenticherò: insieme abbiamo condiviso diverse esperienze che porterò per sempre con me. Vujadin resterà una persona unica, inimitabile, una leggenda del calcio serbo e un mito per ogni sampdoriano. Partirò domani per la Serbia per rendergli l'ultimo saluto, quello che merita un grande uomo, di sport e di vita, come è stato lui". Anche Totti, come detto, gli era molto legato: "Grazie mister per avermi dato questa possibilità - scrive il capitano della Roma sul blog ufficiale riferendosi all'esordio appunto in Serie A -, unica come sei stato tu. Ora dal cielo con la tua ironia e il tuo sorriso sono sicuro che continuerai a guardare il calcio con l'occhio dell'immenso maestro che sei stato.
Lo ricordano Napoli,Pecchia, Genoa e Juventus.
Il dolore del Milan Il Milan e tutti i milanisti si stringono intorno alla famiglia di Vujadin Boškov per la scomparsa del tecnico serbo grande protagonista del mondo del calcio. Boškov è stato tra gli anni '80 e '90 avversario sempre leale e corretto del Milan arrivando a vincere con la Sampdoria 1 Campionato, 2 Coppe Italia, 1 Supercoppa italiana e 1 Coppa delle Coppe. Tutti i milanisti da amanti del calcio non possono che esprimere le più sentite condoglianze per la sua scomparsa.
Anche l'Inter lo commemora Il calcio mondiale perde un altro suo indimenticabile interprete. Vujadin Boskov si è spento oggi all'età di 82 anni dopo una malattia che lo affliggeva da tempo. Boskov, grande allenatore, grande uomo e grande avversario, era nato a Begec, villaggio a 15 km da Novi Sad in Serbia il 16 maggio 1931. Una carriera, la sua, nella quale ha allenato grandi squadre e ottenuto tanti successi. Uno dei quali, lo scudetto con la Sampdoria, proprio a discapito dell'Inter nell'entusiasmante sfida che caratterizzò la stagione 1990-1991. Tutta F.C. Internazionale ricorda l'uomo e l'allenatore e abbraccia tutti i suoi cari. Enrico Mantovani: "La persona era migliore del tecnico" "Quello che vorrei sottolineare non ha nulla a che fare con il fatto che ha vinto lo scudetto sulla panchina della Samp, ma e' come ha vissuto il periodo in blucerchiato, con il suo contributo di umanita' e simpatia che lo ha portato a risultati straordinari, come la vittoria dello scudetto. La persona era di gran lunga superiore al tecnico". Cosi' Enrico Mantovani, figlio di Paolo - presidente della Samp campione d'Italia nel '91 - ricorda Vujadin Boskov. "Tutti quelli che lo hanno conosciuto, la pensano come me. Boskov era sereno, buono e simpatico, ci manchera' tantissimo", dice Enrico Mantovani.
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