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Simone Scuffet, Portiere Udinese

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ZiZiO_1911
view post Posted on 28/2/2014, 14:56




Simone Scuffet: sulle orme di Zoff e Buffon

Ha sempre vissuto per il pallone, nella speranza che, il pallone, un giorno o l’altro gli avrebbe dato da mangiare. Simone Scuffet, due F come Zoff e Buffon, è il nome nuovo del calcio italiano. Almeno per quanto riguarda il ruolo del portiere. E’ giovanissimo, appena 17 anni, ma di lui si dice già un gran bene. Esordire a quell’età in Serie A, e in un ruolo così delicato, non è mai facile: confermarsi dopo il debutto, poi, è roba da predestinati. Titolare contro il Bologna per via di un infortunio occorso nel riscaldamento a Brkic, Scuffet è stato confermato anche nelle due successive partite, contro Fiorentina – in Coppa Italia – e Chievo, di nuovo in campionato. In tutto, tre partite e appena un gol subìto, il missile di Vargas da fuori area.

Nato il 31 maggio 1996 a Remanzacco, un comune di seimila anime in provincia di Udine, Simone si è formato calcisticamente nelle giovanili dell’Udinese, dove con il passare degli anni ha potuto ammirare da vicino il suo idolo, Samir Handanovic. Capito in fretta il potenziale del ragazzo, il tecnico della Primavera Luca Mattiussi gli regala presto il salto di categoria nonostante abbia rispetto a tutti i suoi compagni di squadra almeno un anno, un anno e mezzo in meno. E le sue qualità arrivano in poco tempo anche all’orecchio di Guidolin, che già all’inizio del 2013 lo porta sette volte in panchina con l’Udinese dei grandi.

Quest’anno l’esordio in Prima Squadra, con le sue prestazioni che si qui hanno confermato tutto il valore di un ragazzo che alle spalle ha già un Mondiale da titolare con l’Under 17. Scuffet ha qualità già ben definite per un giovane della sua età: la reattività tra i pali è forse la sua miglior dote, e anche nelle uscite, basse o alte, sa farsi valere piuttosto bene. Sa leggere l’azione e disimpegnarsi sapientemente con i piedi. E poi è carismatico, qualità fondamentale per un portiere: guida la difesa con autorità e sa farsi sentire con i propri compagni di reparto.

Fuori dal campo, Simone è invece un ragazzo umile e giudizioso, caratteristiche queste che gli sono state trasmesse dai genitori, mamma Donatella e papà Fabrizio, che di professione fa il bidello nelle scuole. Già, la scuola. Fin qui tutti bei voti, e nonostante i salti mortali per evitare di perdere troppi giorni per via degli impegni calcistici, Scuffet sa che la scuola è importante. “La cosa più importante”, conferma la madre del ragazzo. E’ indipendente, Simone, e non grava sulle spalle dei genitori per quanto riguarda gli spostamenti da casa a scuola, e da scuola al campo. Ha fatto il patentino per guidare i ciclomotori e le mini-car. Con la sua piccola automobile va a scuola al mattino e poi, una volta finite le lezioni, si dirige verso il centro sportivo dell’Udinese. Dove parcheggia il suo mezzo al fianco della Bentley di Di Natale, mangia, studia e poi si allena agli ordini di Guidolin. Quindi torna a casa e, se non ha ancora finito, si rimette sui libri ancora per un’oretta.

Un ragazzo modello e con i piedi per terra, con delle qualità calcistiche superiori alla media e un futuro luminoso davanti a sé. E’ così che Simone Scuffet porta in giro i suoi sogni a bordo di una mini-car. Per adesso è ‘solo’ il primo friulano a vestire la maglia dell’Udinese dieci anni dopo Rossitto: domani, però, potrebbe diventare il nuovo portiere della Nazionale. Con Buffon, oltre alle due F, ha in comunque anche l’età d’esordio in Serie A. A 17 anni, e senza subire gol. Gigi ci riuscì con il Milan, Simone contro il Bologna. Non è la stessa cosa? Vero, ma Scuffet ha esordito un mese e 21 giorni prima. Non tutte le storie sono uguali: le loro però, quella di Gigi e quella di Simone, c’è da ammettere che si somigliano davvero molto.

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