| Balotelli a Lumezzane: la sua maglia per Tone
L'INIZIATIVA. L'asso del Milan è tornato in Valgobbia per rendere omaggio alla famiglia del tifoso morto il 27 maggio
Accompagnato dai ragazzi della Curva Nord Brescia è stato ospite a casa della famiglia di Andrea
Ci sono due Balotelli. SuperMario sa essere discolo, ma anche devoto. Sa provocare, ma anche omaggiare. Sempre senza malizia. In fondo è un ragazzo, si dirà. La verità è che è fatto così: averne, di talenti spontanei del genere. Non solo per il bene della Nazionale. Dunque c'è il Balotelli che provoca i veronesi prima di una trasferta di campionato particolarmente insidiosa per lui e per il suo Milan, ma c'è anche quello che chiede un colloquio privato con Papa Francesco. C'è il Balotelli che sul campo fa e disfa, ma anche quello che a fine partita si prende colpe non sue. E che fra una gara e l'altra, in piena preparazione di una sfida da Champions League che vale 30 milioni di euro (Milan-Psv Eindhoven, domani), trova il tempo di fare visita alla famiglia di Andrea Toninelli. Una sua maglia, quella indossata sabato a Verona, è il regalo che ha scelto per rendere omaggio ieri sera alla memoria di «Tone», recandosi a casa dei suoi genitori a Lumezzane. «TONE» è il tifoso del Brescia al quale è appena stata intitolata la Curva Nord dello stadio Rigamonti. Il giovane di 22 anni morto all'alba del 27 maggio su un pullman che tornava da Livorno, dopo la semifinale-playoff, e si è ribaltato sulla A21, all'altezza di Bagnolo Mella. Su quel pullman poteva essere seduto anche Mario, che se non fosse Super, dunque bomber dell'Italia e del Milan, resterebbe un appassionato di calcio, un vero bresciano (come ha voluto ribadire su Twitter) e un tifoso del Brescia. Per questo Balotelli ha risposto presente all'appello che gli hanno rivolto i ragazzi della Curva Nord: «Ti va di venire con noi a portare una tua maglia al padre di Andrea?» l'invito rivolto a Balo, disposto a tornare per questo motivo in Valgobbia, dove aveva mosso i primi passi da calciatore. Mario non dimentica la Valtrompia, dove è cresciuto, e nemmeno Lumezzane, dove ha iniziato col cognome in distinta Barwuah e ha saputo imporsi da Balotelli, cominciando da un Trofeo Bresciaoggi vinto da protagonista, decollando per diventare una stella del calcio: Inter, Manchester City, Milan. Il più forte centravanti italiano. Ieri ha fatto visita a casa Toninelli, in via Colle Aventino, intrattenendosi volentieri con i genitori e il fratello di Andrea, papà Ivar, mamma Patrizia e Alessio. Un gesto bello lontano da fotografi e cameraman. Si sentiva di farlo. Perché è fatto così.
bresciaoggi.it
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