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La fine di Ilaria

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view post Posted on 4/5/2013, 18:56
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Milanista Eterno

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È STATA COLPITA MOLTE VOLTE A MANI NUDE SULLA TESTA E SUL COLLO
«Ilaria soffocata nel sangue, pestaggio brutale»
Il risultato dell'autopsia sul corpo della 19enne uccisa a Livorno. La madre del senegalese arrestato: «Per me è morto»


Ilaria Leone, la 19enne uccisa nel Livornese (Ansa)
MILANO - Soffocata nel sangue dopo un pestaggio brutale, sottoposta a una violenza ripetuta e prolungata. Sono agghiaccianti i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Ilaria Leone, la 19enne uccisa la notte tra l'1 e il 2 maggio in un uliveto a Castagneto Carducci, nel Livornese. Ilaria non è morta per strangolamento, ma è stata soffocata dal suo stesso sangue uscito dalle profonde ferite al setto nasale. Il medico legale ha infatti trovato una forte broncoaspirazione di sangue. La ragazza sarebbe stata pestata brutalmente e forse trascinata in un secondo momento, ancora in vita, nel punto in cui è stata trovata.
VIOLENZA - Inoltre ci sarebbe stato un tentativo di violenza sessuale. L'esame, fatto all’istituto di medicina legale dell’università di Pisa, ha confermato la presenza di liquido seminale sul corpo di Ilaria e ci sarebbero anche tracce di un tentativo di penetrazione. La ragazza ha tentato di difendersi ma è stata massacrata. Il killer l’ha pestata brutalmente, colpendola più volte al volto e alla testa, prima di strangolarla a mani nude. Il liquido seminale è in questo momento all’esame dei laboratori del Ris ed entro lunedì si dovrebbero avere le prime conferme sul Dna che potrebbero incastrare definitivamente Ablaye Ndoye il senegalese di 34 anni in carcere da ieri sera accusato dell’omicidio di Ilaria. I sospetti contro l’immigrato irregolare, condannato a 5 mesi di galera con la condizionale per furto, violenze e risse (aveva minacciato una persona armato di un’accetta) e raggiunto da tre decreti di espulsione mai eseguiti, sono comunque schiaccianti.

CELLULARE - L’uomo, secondo la Procura, ha cancellato alcuni sms e telefonate dal cellulare della vittima che i carabinieri gli hanno trovato nello zaino e ha chiesto a un conoscente senegalese di aiutarlo che però si è rifiutato raccontando tutto agli investigatori. Ndoye sarebbe stato individuato grazie anche alle celle telefoniche alle quale si era collegato l’iPhone di Ilaria e al Gps che localizza in tempo reale il dispositivo ed è un sistema di sicurezza in caso di smarrimento o di furto del telefonino. «Ilaria lo aveva attivato sicuramente», ha confermato un’amica della giovane. Il senegalese, dal carcere delle Sughere di Livorno, continua a negare ogni responsabilità. «Mi volete incastrare», ha gridato ai carabinieri e al magistrato che lo interrogavano. Non la pensa così la madre di Ablaye Abdoul Ndoye, che vende borse per strada: «Per me lui è morto, non lo vedo da anni. Penso alla madre di Ilaria, il cuore fa male due volte».

COMPLICI - Intanto continuano gli accertamenti sul luogo del delitto, un oliveto di Donoratico. Venerdì, durante una conferenza stampa, il procuratore Francesco De Leo non ha escluso che ci potrebbero essere complici di Ndoye anche se per ora non ci sarebbero sospettati. Nell’oliveto, dove è stato trovato il corpo di Ilaria (che è stata quasi sicuramente uccisa in un altro luogo e poi trascinata lì) sarebbero state trovate altre impronte anche se è difficile stabilire se siano realmente di eventuali complici.

LA VEGLIA - Ilaria è stata ricordata venerdì sera con una veglia silenziosa a Castagneto Carducci, con un migliaio di presenti. Tra loro il sindaco Fabio Tinti e molti amici della vittima, che hanno letto alcuni pensieri a lei dedicati.

Marco Gasperetti

corriere

Ma che schifo santo cielo ma dove viviamo???? E poi piangiamo i morti...
 
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