| L'ADDIO DEL PAPA Benedetto XVI tra la folla in San Pietro «Non mi sono mai sentito solo, grazie» Tra 150 e 200 mila fedeli in piazza. «Sicuro nell'abbraccio della vostra comunione». «Non abbandono la croce ma resto in modo nuovo». Giovedì 28, alle 20, le dimissioni
Il Papa parla all'udienza generale in San Pietro ROMA - Piazza San Pietro ha accolto con un lungo e caloroso applauso l'arrivo di Joseph Ratzinger per la sua ultima apparizione pubblica in veste di Pontefice. Il Santo padre è giunto davanti al colonnato ed ha attraversato la piazza a bordo della papa-mobile; il veicolo si è fermato per qualche istante per consentirgli di baciare un bambino. Il Papa ha ringraziato i fedeli, i cardinali e tutti i collaboratori: «Non mi sono mai sentito solo, grazie». Poi ha detto: «Non abbandono la croce ma resto in modo nuovo».
L'ultima udienza
«HO GRANDE FIDUCIA» - «In questo momento c'è in me una grande fiducia - ha esordito papa Ratzinger -. La comunità dei credenti ascolta e accoglie la parola di Dio e questa è la mia fiducia». Poi ha ricordato: «Quando il 19 aprile di otto anni fa ho accettato il ministero petrino, ho avuto una solida certezza... in quel momento le mie parole sono state "Signore perché mi chiedi questo? E' un peso grande che mi metti sulle spalle ma se tu me lo chiedi accetto, sicuro che tu mi aiuterai anche con tutte le mie debolezze». Otto anni dopo, dice ora il Pontefice dimissionario, «posso dire che il Signore mi ha aiutato mi è stato vicino. Ho potuto percepire quotidianamente la sua presenza». Poi ha aggiunto di essersi sentito «sicuro nell'abbraccio della vostra comunione». E ha detto: «Non abbandono la croce ma resto sulla croce in modo nuovo».
I cardinali giunti a Roma per l'ultima udienza di Benedetto XVI FOLLA IN ATTESA PER ORE - Già due ore prima l'inizio della sua ultima udienza (alle 11) metà della piazza si era riempita di fedeli, poi ipellegrini si erano accalcati fin oltre le strade limitrofe. Il flusso di persone da via della Conciliazione era costante. La strada era stata chiusa all'altezza di via Traspontina e all'interno erano state collocate due file di transenne che componevano tre corsie pedonali. Sul sagrato gli ospiti avevano preso posto, con in prima fila i cardinali.
Benedetto XVI arriva sul sagrato in papa-mobile MOMENTI NON FACILI - A tutti loro il Papa ha detto: «Mi sono sentito come San Pietro con gli apostoli nella barca sul lago di Galilea». La Chiesa ha vissuto in questi anni «momenti di gioia e di luce ma anche momenti non facili - ha proseguito Benedetto XVI - . Il signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, ma ci sono stati anche momenti in cui le acque su cui si muove la barca di Pietro erano agitate e il vento contrario...». Tuttavia, ha sottolineato, «ho sempre saputo che nella barca della Chiesa - che non è mia, non è nostra, ma è sua - c'è il Signore». E il Signore «non la lascia affondare: è lui che la conduce, anche attraverso gli uomini che ha scelto. Questa è stata ed è una certezza che nulla può affondare. Il mio cuore è colmo perchè non ci ha fatto mai mancare il suo amore».
«AFFIDATEVI A DIO COME BAMBINI» - «Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore ad affidarsi come bambini nella braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono», ha detto ai fedeli nella piazza. «Vorrei che ognuno sentisse la gioia di esser cristiano. Una bella preghiera che si recita quotidianamente al mattino dice "Ti adoro mio Dio, ti ringrazio di avermi creato". Ringraziamo il Signore di questo ogni giorno, con la preghiera e con una vita cristiana coerente».
Una guardia svizzera in Vaticano «GRAZIE A CHI MI HA AIUTATO» - Ma un Papa non è solo nella guida della barca di Pietro anche se «è sua la prima responsabilità...». «Per questo non è solo Dio che voglio ringraziare - ha detto ai fedeli -: non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero, il Signore mi ha messo accanto tante persone che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini. Anzitutto i fratelli cardinali, il segretario di stato... e tutti coloro che nei vari settori prestano servizio nell'ombra alla Santa Sede con spirito di fede e umiltà». Un pensiero speciale, Ratzinger lo ha riservato alla Chiesa di Roma, «la mia Diocesi»: «Non posso dimenticare i fratelli, le persone consacrate e tutti; nelle visite pastorali ho sempre percepito grande attenzione e profondo affetto».
LA PRIVACY E FORZE DIMINUITE - «In questi ultimi mesi ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio di farmi prendere la decisione più giusta non per me, ma per la sua chiesa. Ho fatto questa scelta sofferta per amore della chiesa, avendo sempre davanti il suo bene e non il mio», ha detto Joseph Ratzinger. Poi ha parlato del lato privato del suo ministero: «Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è stata anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre, chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy». Dunque il Papa, «appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita – ha sottolineato il Papa - viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Non c’è più privacy».
La folla per il Papa in San Pietro (foto Jpeg) «NON E' RITORNO ALLA VITA PRIVATA» - «Ho potuto sperimentare che uno riceve la vita proprio quando la dona. Il papa ha veramente fratelli e sorelle in tutto il mondo, e sente l'abbraccio di tutti. Perchè non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui. Per sempre», ha spiegato. «La mia decisione non è quindi un ritorno a una vita privata, fatta di conferenze e viaggi», ha voluto sottolineare. «Non ritorno alla vita privata, non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà degli uffici per il bene della Chiesa, ma resto nel recinto di San Pietro. La mia vita attiva, o passiva, appartiene totalmente all'opera di Dio».
«PAPA EMERITO» - Dalle 20 del 28 febbraio 2013, non sarà più Papa. Da allora potrà conservare il titolo di «Papa emerito Sua Santità Benedetto XVI». La veste sarà una veste talare bianca senza la mantellina e indosserà semplici scarpe marroni, donategli da alcuni artigiani messicani. Giovedì alle 17 Benedetto XVI lascerà la Capitale in elicottero destinazione Castel Gandolfo. «Continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera - ha spiegato i Santo Padre -. Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio e soprattutto di pregare per i cardinali chiamati a un compito così importante. Dio guida la sua chiesa, anche nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa missione di fede. Nel cuore di ciascuno di noi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto e ci avvolge con il suo amore».
CHIESE ROMANE MOBILITATE - Per assistere al discorso del Papa dimissionario, mercoledì 27, si sono radunate in Vaticano tra le 150 e le 200 mila persone. A salutarlo c'erano quasi il doppio dei fedeli registrati per l'Angelus di domenica 24. Per l'occasione, d'altronde, il Vicariato di Roma aveva chiuso, e tutte le parrocchie della Capitale erano state invitate a portare le persone in piazza per fare sentire il loro affetto al Pontefice.
Redazione Roma Online
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