| Notte fonda Real, autogol di CR7 e ko a Granada
Una squadra allo sbando e segnali, semplici “coincidenze” che fanno di questo delicato momento del Real il peggiore dei finali. Mourinho lascerà la Spagna a fine stagione e su questo non sembrano esserci dubbi. Mancava solo un autogol di Cristiano Ronaldo, uomo simbolo del talento madridista, unico giocatore in grado di salvare il salvabile fino ad oggi. E l’autogol è arrivato. Il primo della carriera del portoghese. Nella peggior stagione possibile. Un Real Madrid senza anima e senza una guida. Giocatori irriconoscibili, su tutti Xabi Alonso, trasformatosi nel giro di una mezza stagione, da cervello, gamba e intelligenza, a semplice tappa buchi, con tanto di quotidiana ammonizione. Brutto, troppo brutto per essere vero. Non funziona nulla, e in una serata, in appena novanta minuti, i merengues riescono a cancellare le buone cose fatte vedere nell’ultimo Clasico di coppa contro il Barcellona e riaprono ferite mai chiuse, tensioni e preoccupazioni. Ottava sconfitta per José Mourinho, che a Granada, nella “maledetta” Andalusia (quattro ko per i Blancos in questa stagione), riesce ad eguagliare il bilancio negativo raggiunto con il Chelsea nella stagione 2005-06 e con l’Inter nel 2008-09. Un ko pesante che riesce ad esaltare ogni punto debole del Real Madrid. Se non corre Cristiano Ronaldo, confermato proprio all’ultimo nonostante le cattive condizioni fisiche, la squadra sbanda, non riesce a costruire nulla e non riesce a rendersi pericolosa. Le uniche conclusioni in porta sono proprio di CR7. E anche il gol partita è del portoghese. Minuto 22 e sugli sviluppi di un calcio d’angolo salta Nolito e salta Cristiano Ronaldo, il pallone termina sulla testa del numero 7 e finisce nella porta del Real Madrid, con Diego Lopez (immobile!) battuto. Per il portoghese, autore di oltre 300 gol tra Portogallo, Premier e Liga spagnola, arriva così il primo autogol della sua carriera. Un appuntamento che potrebbe destabilizzare il giocatore, apparso nervoso nelle ultime partite disputate. Dopo l’autorete di CR7 il Real non riesce a riprendersi. Modric esiste per una ventina di minuti, Di Maria gira a vuoto e si fa sentire la mancanza dello squalificato Ozil. I merengues non riescono a costruire nulla e non riescono soprattutto a impensierire il portiere avversario. Dall'altra parte il Granada di mister Alcaraz, al suo “debutto” sulla panchina andalusa (si tratta in realtà di un ritorno), riesce a gestire il vantaggio senza eccessivi problemi, puntando tutto su ordine, marcatura stretta e ripartenza. Anche nella ripresa, nonostante l’ingresso di Benzema per Higuain e Callejon per Khedira, la storia non cambia. Cristiano Ronaldo prova a recuperare all’errore del primo tempo senza riuscirci. Solo un tiro in porta su calcio di punizione e una conclusione dalla distanza, parata dal portiere avversario. Queste le uniche occasioni per il Real. Anonimi, sotto tono Higuain e Benzema, inesistenti le fasce con Coentrao e Arbeloa. Anche Marcelo, inserito nella ripresa, non riesce a risolvere la situazione. Per il brasiliano arriva anche un cartellino giallo. Il Real sbanda, si annulla. Il Granada ringrazia, tornando al successo contro la squadra della capitale. Un successo che mancava dal lontano 1974 (0-1). Il Real perde contro tutte le squadre andaluse, un record negativo mai raggiunto e nemmeno sfiorato dai Blancos. Florentino Perez, dopo l’inattesa (quanto incomprensibile) conferenza stampa in difesa di un ambiente e un gruppo inesistenti, raggiunge la centesima sconfitta come presidente del Real. Anche per lui un traguardo non certo desiderato. Un finale triste per il peggior Real Madrid degli ultimi anni. Da domani si riapre, forse, il processo. Ma nella capitale va tutto bene, tutti seguono l’allenatore e il gruppo è affiatato. Granada sembra averlo ampiamente dimostrato e confermato.
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