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Dolomiti, la tassa antismog ,cinque euro come a Milano

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Smoking bianco Kakà
view post Posted on 21/1/2012, 10:59




La provincia autonoma di Bolzano questa volta lo ribadisce con forza: sui passi dolomitici e sullo Stelvio, auto e moto, camper e bus devono pagare il pedaggio se vogliono transitare. Anche tra i «monti pallidi» si finirà per copiare Milano dove per entrare in centro si pagano 5 euro. E 5 euro è la cifra che si prevede di addebitare alle auto per transitare sul passo Pordoi, sul Gardena o sul Sella. Anche l' intento della tassa coincide: è infatti quello di ridurre il traffico e l' inquinamento. E accomuna monti e città anche il malcontento di chi si ritiene danneggiato per la perdita dei clienti. Niente più scorci del Sella, spettacolari vedute sulla Marmolada, tramonti rosati sulle Odle, senza pagare una lira comodamente seduti a bordo dei mezzi motorizzati inquinanti, «consumando» l' ambiente. Con gli scarichi che iniettano gas ad ogni tornante nella frizzante atmosfera delle vette. «Contiamo di far pagare un pedaggio di 5 euro ad auto e moto, di 12,50 ai camper e di 25 agli autobus», conferma l' assessore provinciale Florian Mussner, con voce pacata ma conscio che la sua proposta sta scatenando un mare di polemiche. «Per attuare il nostro progetto - aggiunge - ci serve la collaborazione delle Province di Belluno, Trento e Sondrio». E proprio qui è il problema: i passi non sempre sono compresi totalmente in Alto Adige, ma condividono uno dei due versanti con le provincie limitrofe, con le quali bisogna necessariamente mettersi d' accordo. È il caso dello Stelvio (da una parte Bolzano, dall' altra Sondrio) o del Pordoi (in comproprietà tra Belluno e Trento) o ancora del Campolongo (tra Bolzano e Belluno). «Se ci saranno problemi - aggiunge ancora Mussner - punteremo molto sui passi della nostra provincia come il Gardena». Insomma paghi in città e se ti concedi una vacanza d' alta quota paghi anche in montagna. La Giunta provinciale altoatesina pensa di rendere operativo il progetto già in primavera, con il passo dello Stelvio (2.758 metri di quota, il più alto d' Italia, tra Trafoi e Bormio) che d' inverno è sempre chiuso per le severe condizioni climatiche. I dettagli tecnici verranno chiariti nelle prossime settimane e il presidente della Provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, ha fatto sapere che ci sarebbe l' assenso dei lombardi. «Per quanto riguarda i passi dolomitici - continua Mussner - so che la provincia di Belluno è contraria mentre quella di Trento è stata più collaborativa e lascia aperto il discorso». Da Belluno infatti tuona contro Bolzano Floriano Pra, capofila degli imprenditori della zona, ex assessore al turismo ed ex vice presidente della Regione Veneto: «Noi i passi non li chiuderemo mai, se vogliono chiudano i loro! Vivono nell' abbondanza, hanno tutto e noi non abbiamo niente. Da noi ci sono vallate che se chiudono i passi muoiono, per giunta in un momento economicamente molto difficile come questo. Bisogna avere i piedi per terra». Insomma, pare di sentire le proteste per il ticket deciso dalla giunta Pisapia e segnato dalle contestazioni dei commercianti milanesi dell' area C, in vigore dal 16 gennaio. Perplessi anche gli ambientalisti: «Abbiamo sempre sostenuto l' uso del trasporto pubblico e la limitazione di quello privato - sostiene Luigi Casanova, portavoce di Mountain Wilderness -. Il pagamento di un pedaggio può essere una soluzione per limitare il traffico ma non certo in questa situazione. Ai piedi dei passi mancano i parcheggi sufficienti per fermare le auto a fondovalle e non c' è un servizio di trasporto pubblico adeguato ai bisogni di chi frequenta la montagna. L' ente pubblico nel momento in cui mi mette una tassa deve dare un servizio». Il re degli Ottomila, l' alpinista Reinhold Messner, dal canto suo è d' accordo per lo Stelvio, ma per i passi dolomitici sostiene un' altra idea: «Si potrebbe sperimentare l' istituzione di fasce orarie in cui si possa transitare entro le 10 e dopo le 17 limitando la chiusura alle ore centrali della giornata. Ma è prioritario che siano predisposti mezzi alternativi, come bus navetta e impianti di risalita in grado di accompagnare i visitatori all' interno di quest' area, tutelata dall' Unesco». E anche qui fasce orarie, come a Milano. Vuoi vedere che conviene mettersi gli sci ai piedi e farsi il giro dei 4 passi del SellaRonda (proprio quelli proposti per il pedaggio) su piste e seggiovie? È un dato di fatto che d' inverno il traffico sui passi proprio perché si usano gli sci diminuisca drasticamente e almeno ci si diverte
 
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