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| La chiusura di Megaupload ha aumentato le vendite di media digitali
La fine di Megaupload è stata anche un carburante per vendite e noleggi di media digitali: una quota di utenti orfani del loro archivio online ha raggiunto piattaforme a pagamento. E ha iniziato a spendere per comprare o prendere in affitto film attraverso internet. È il risultato dello studio "Gone in 60 seconds" del Wellesley College e della Carnegie Mellon University che ha esaminato le conseguenze sull'industria cinematografica.
Poco più di un anno fa Megaupload fu chiuso per violazioni del copyright dopo un'operazione dell'Fbi. Era un cyberlocker: si tratta di immensi scaffali dove gli utenti possono custodire musica, video e documenti. Per anni è stato un simbolo grazie alla notorietà tra i pirati informatici del suo fondatore, Kim Dotcom. In seguito Megaupload è rinato con il nome di Mega.
Nello studio i ricercatori dei due atenei scattano una fotografia della dimensione che aveva raggiunto: spiegano che alimentava da solo il 4% del traffico di dati su internet con una libreria di circa 25 milioni di Gigabyte.
Poi esaminano il periodo delle 18 settimane successive al blocco e analizzano in 12 nazioni acquisti e affitti di film digitali operati da due case cinematografiche. In particolare, valutano la penetrazione del cyberlocker: scoprono che arriva a un picco del 16,9% degli utenti internet in Spagna e dell'11,1% in Francia. Il risultato è che dopo la chiusura di Megaupload hanno riscontrato un aumento di fatturato per vendite e noleggi di film digitali stimato tra il 6% e il 10%.
Inoltre tutti gli utenti avrebbero potuto rivolgersi in massa ad altri spazi simili. E invece non è accaduto. Hanno scelto di entrare anche in piattaforme a pagamento. Secondo gli autori della ricerca la chiusura del cyberlocker ha ridotto l'utilità della pirateria che è diventata meno affidabile e meno pratica. Di conseguenza ha incrementato la spesa per media digitali.
Negli ultimi anni l'evoluzione è stata molto rapida soprattutto per musica e video. Aziende e startup hanno richiamato un vasto pubblico grazie alla capacità di coinvolgerli in attività all'interno del loro perimetro: molte hanno scommesso sul social networking oppure hanno elaborato sofisticati algoritmi che indicano agli iscritti quali possono essere i titoli di brani o film più adatti ai loro interessi.
ilsole24ore.com
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