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Cucchi, la superperizia: non c’è stato un pestaggio

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ZiZiO_1911
view post Posted on 3/12/2011, 12:41




Stefano Cucchi non sarebbe stato vittima di un pestaggio. Le lesioni sul corpo del 33enne romano, morto in circostanze misteriose il 22 ottobre del 2009 all’ospedale Pertini, sarebbero state causate da una spinta contro un muro, oppure da una caduta accidentale. Inoltre le ferite non sono state la causa delle morte del giovane romano. Sono queste le conclusioni dei periti dell’accusa che ieri hanno testimoniato davanti ai giudici della Corte d’assise di Roma nel corso del processo che vede alla sbarra per la morte di Cucchi dodici persone tra agenti della penitenziaria, infermieri e medici dell’ospedale Sandro Pertini. I familiari del giovane geometra, arrestato per spaccio il 15 ottobre di due anni fa, hanno abbandonato l’aula molto amareggiati. «A sentire i medici legali del pm non sarebbe successo niente» ha commentato scossa Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. A sedere sul banco dei testimoni sono stati i medici legali Dino Mario Tancredi, Paolo Arbarello, Ozrem Carella Prada, Luigi Cipolloni e Ugo di Tondo, un pool di esperti in medicina legale scelti dalla Procura di Roma per la superperizia effettuata nel corso delle indagini.

A convincere i consulenti dei pubblici ministero Vincenzo Barba e Francesca Loy che il giovane 33enne non sia stato picchiato come emerso nel corso delle indagini, sono state il tipo di lesioni riscontrate sul corpo del ragazzo. Il rigonfiamento sull’occhio sinistro di Stefano Cucchi sarebbe stato causato da un violento impatto con un’ampia superficie. Un tipo di lesione che può essere stata provocata soltanto se qualcuno ha sbattuto Cucchi contro un muro oppure se il ragazzo è scivolato per sbaglio sul pavimento, ha sottolineato uno dei consulenti del pm. E quindi sarebbe da escludere un pugno o un calcio sferrato da qualcuno sul viso del giovane. Anche la frattura all’osso sacro sarebbe stata causata da un impatto violento per una caduta o una spinta su una scala o sul pavimento. Inoltre, sempre secondo i consulenti dell’accusa, la frattura alla vertebra sarebbe risultata precedente, di almeno tre mesi. E, soprattutto, per i periti, le lesioni non avrebbero causato la morte del ragazzo, perché sarebbero state tutte guaribili in circa 40 giorni.

di G.De.San., okRoma.it
 
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