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Le assurdità del calcio italiano

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ZiZiO_1911
view post Posted on 3/10/2011, 13:44




Erano giorni che volevo aprire questo topic e oggi sono riuscito a trovare lo stimolo per iniziare leggendo una cosa (per l'appunto) assurda da una pagina di Facebook. I protagonisti, in negativo, sono i tifosi ma non si parlerà di violenza negli stadi ma di quello che le gente che va allo stadio è costretta a subire a causa dei provvedimenti attuali contro la violenza negli stadi e che molto spesso vengono applicati in modo sbagliato. Il mio intento è solo quello di informare voi su ciò che sta accadendo nel calcio italiano (quindi non solo serie A) dato che a causa di questi provvedimenti lo spettacolo sulle gradinate degli stadi ne risente sempre più.

Leggete, indignatevi e se volete commentate

Succede a Roma e in tutta Italia!
E’ successo che un ragazzo di ventidue anni potrà tornare allo Stadio solo con il compimento del suo ventiquattresimo compleanno. Ma non potrà in questi due anni assistere a nessuna manifestazione sportiva. Nemmeno ad una corsa olimpica di velocità sui pattini. Ma a pattinare qui è il buon senso. Ripreso dalle telecamere interne all’Olimpico il giovane tifoso giallorosso ha acceso un fumogeno per festeggiare la vittoria della sua squadra. Dopo la partita è stato fermato e denunciato. Come il peggiore dei teppisti. Come se avesse acceso una bomba molotov. Come se avesse danneggiato impianti o autogrill. Invece festeggiava. A Napoli nell’ultima partita di Champions league il fumo azzurro ha impedito per cinque minuti l’inizio della partita. E’ naturale. E’ la festa. E’ il calcio. E’ lo stadio. Che cosa faranno i questurini in occasione del derby? Ci arresteranno tutti? E la notte di San Silvestro, a Napoli come a Roma, come in qualunque città italiana, i ragazzi che festeggiano con dei semplici bengala ultracolorati saranno denunciati? Potranno festeggiare - causa Daspo - un capodanno ogni tre?

Abbiamo assistito a tante ingiustizie. Ed è di questi giorni la notizia che c’è anche chi deve rispondere, oggi come oggi, del furto di un ovetto kinder come se si trattasse di un reato di grandi proporzioni. Se si vuole fare rispettare con rigore il principio o i principi base di una società, pretendiamo che lo si faccia sempre e a tutti i livelli. Che si usi il cervello e l’elasticità. Se non la si ha, se non se ne dispone, si deve lasciare il posto delicato che si ricopre. Il fumo non fa male. Non quello da stadio. Se poi il fumo deve essere vietato, smettete di vendere le sigarette e ingrassare le casse dello Stato con la salute degli altri. Se no smoking deve essere.

Articolo tratto da Il Romanista a firma S.Romita
 
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view post Posted on 3/10/2011, 17:26

El Milan e poeu pù

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siamo diventati un paese dominato un falso buonismo, da un giustizialismo alla rovescia, che lasia impuniti chi compie atti terribili e che punisce gli innocenti. ieri ho sentito che un tizio che ha rubato un cioccolatino in un negozio è ancora sotto processo da 2 anni e rischia seriamente il carcere, mentre i pirati della strada, sbronzi, strafatti seminano morte per le strade senza ricevere la giusta punizione dalla legge! è vero non è una bufala. va bene andiamo avanti così: ci distruggeremo da soli, lentamente ma inesorabilmente. e per di più saremmo assorbiti dalla cultura di coloro che arrivano in italia e che "dettano legge" senza che la legge faccia il suo dovere! e poi ci si lamenta per dei cori (presunti) razzisti. eh ma noi italiani siamo buoni con tutti lasciamo fare tutto quello che vogliono a chiunque!! ci vorrebbe un duce a mettere un pò d'ordine in questa società, altroche!
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 3/10/2011, 18:15




ma con tutto quello che sta accadendo nel nostro Paese questi stanno li a guardare se uno accende un cazzo di fumogeno?

questa foto esprime il pensiero che dovrebbero condividere molti
striscione della Curva Nord dell'Atalanta

jpg
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 4/10/2011, 18:12




Per chi accende una torcia allo stadio Daspo immediato. Per chi commette un omicidio assoluzione totale. VERGOGNA!
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 6/10/2011, 13:04




Tra Tessere del Tifoso e stadi vuoti il calcio italiano sempre più ultimo in Europa!

Un lento, inesorabile declino: l'Italia dei club, in Europa, è stata scavalcata dalla Germania, terza nel ranking Uefa, e ormai irraggiungibile (chissà per quanti anni). Questo significa che il prossimo anno avremo solo tre club in Champions League (e il terzo farà i preliminari di agosto). Non solo: la Francia e il Portogallo ci incalzano e i nostri club, nella classifica stagionale europea, sono finiti addirittura al dodicesimo posto. Questo il ranking Uefa 2012 (che tiene conto delle stagioni dal 2007 al 2012): 1) Inghilterra 75,535; 2) Spagna 68,757, 3) Germania 65,019, 4) ITALIA 52,552, 5) Francia 49,011, 6) Portogallo 48,346. Per quanto riguarda la stagione attuale, 2011-'12, Roma e Palermo sono state eliminate nei playoff dell'Europa League, l'Udinese è scivolata dalla Champions alla seconda Coppa europea. Nonostante i buoni risultati dell'ultimi turno, nell'annata in corso l'Italia (3928 punti), è dodicesima in classifica! Proprio così: hanno fatto meglio di noi Inghilterra, Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Olanda, Belgio, Austria, Cipro, Israele e Repubblica Ceca. Anche Cipro (con due squadre: noi ne abbiamo ancora cinque in corsa, su 7, e presto lo scavalcheremo...).

Nel ranking Uefa 2006 (2001-'06) l'Italia era seconda, in quello 1999 (1994-'99) era prima. Come sono lontani quei tempi. Irripetibili. Abbiamo snobbato per anni l'ex Coppa Uefa (ora Europa League) e ne paghiamo le conseguenze. Ma non solo: tante sono le cause del nostro declino. Adriano Galliani ha proposto all'Uefa due ranking: uno per la Champions

(dove, tutto sommato, stiamo ancora a galla) e l'altro per la Coppa n.2. Risposta di Platini: non se ne parla nemmeno. D'altronde, perché mai Germania o Francia dovrebbero favorirci? E così, continua la discesa. Se la Francia ci raggiunge, non perderemo il terzo posto in Champions ma avremo un playoff in più. Ma, soprattutto, c'è il rischio reale che nel giro di un paio d'anni i nostri club possano contare sempre meno a livello internazionale. Non solo per via del fair play finanziario (che ci penalizza più di altri, avendo scarse risorse da stadio e da merchandising) ma soprattutto perché i grandi "mecenati" del passato (Berlusconi, Agnelli, Moratti) non possono, né vogliono, più spendere certe cifre per il calcio. La stessa Juve, quest'anno, ha fatto un aumento di capitale-record: se non finisce fra le prime tre, la proprietà difficilmente potrà ancora impegnarsi a quei livelli. In futuro, il nostro calcio faticherà sempre più a ingaggiare campioni (costosi) come Ibrahimovic, per non parlare degli Eto'o. Già adesso dobbiamo dire ai Fabregas. Un problema reale, che molto spesso i nostri presidenti dimenticano, rifugiandosi nella parrocchietta del nostro campionato. L'unico (o uno dei pochi) che sa guardare lontano è Adriano Galliani, ad del Milan: ha parlato di un calcio italiano che da "ristorante di lusso è diventato una pizzeria...". Immagine chiara, forte, di uno abituato a frequentare ottimi ristoranti. Beh, qualcuno l'ha accusato di lesa maestà. Più le critiche che discorsi costruttivi. Ridicolo: Galliani ha detto la (cruda) verità. Manca però un progetto globale, un piano serio di rilancio: e a Galliani una cosa va rimproverata. Essersi interessato poco in questi anni della Lega di serie A, di cui è stato anche presidente in passato. Ha lasciato che salisse il livello di litigiosità e crescesse (scomparisse...) quello dei programmi, delle riforme. Ognuno guarda in casa sua. C'è da augurarsi, adesso, che almeno l'Unione delle quattro Leghe (A, B, Pro e Dilettanti) possa portare ad una svolta. Ma anche la Figc deve fare la sua parte: entro fine anno (dicono) il consiglio federale discuterà-ad esempio-il piano di rilancio del settore tecnico preparato da Roberto Baggio. E' un anno che ne parla: a marzo la Figc ha stanziato 50.000 euro per Coverciano, poi silenzio. Manca ancora un progetto definitivo. Speriamo in bene.
 
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view post Posted on 6/10/2011, 17:35

El Milan e poeu pù

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è un'analisi terrificante, anche in prospettiva futura, almeno per il futuro più prossimo. però ogni nazione, nella storia del calcio ha avuto il suo periodo buio. il calcio inglese era messo male sia nella prima metà degli anni 70, che nel periodo che va dal 1984(anno della coppa campioni del liverpool) fino al 2005(fatta qualche eccezione come la champions del manchester nel 1999). il calcio spagnolo ha vissuto i suoi anni peggiori negli anni 70 e 80. per non parlare del calcio tedesco che fatta eccezione per i suoi gloriosi anni 70(centrano sempre loro!) ha raccolto in generale molto poco in europa. il nostro campionato è quello che nel tempo è stato più regolare, sempre più o meno al top in ambito europeo. adesso stiamo vivendo anche noi un periodo difficile, ma se si guarda la storia c'è da essere ottimisti e si può credere in un riscatto futuro! mi va di essere ottimista insomma!
certo non è solo una questione di palmares, c'è molto da cambiare nella nostra cultura sportiva e calcistica, sia a livello economico che sociale. ma i giorni di gloria torneranno, non so tra quanti anni, ma torneranno!
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 12/10/2011, 13:12




Un Daspo al giorno, toglie il tifoso di torno

di Stefania Manservigi

daspo1

Potrebbe sembrare un’esagerazione e, invece, alla luce degli ultimi avvenimenti appare lo scenario più plausibile in questa Italia-legale del calcio in cui tutto sembra divenire il contrario di tutto con una velocità che disorienta.

C’era una volta il vecchio calcio, pensano tanti tifosi. Un calcio fatto di stadi pieni, di partite la domenica alle 15, e spalti colorati.

Ed ora, cosa ne è rimasto? Tribune vuote, urla di rabbia e di protesta, ritornelli sempre uguali, al di là del colore: “Diffidati con noi”.

La tanto odiata diffida, nemica giurata di ultras o ultimo baluardo possibile per uno stadio più sicuro e a misura d’uomo?

COS’E’ IL DASPO? – Innanzitutto pare appropriato analizzare in cosa consista il Daspo, in quale norma di legge trovi il suo fondamento e a quale scopo sia stato previsto.

Il Daspo, acronimo di Divieto di Accesso alle manifestazioni SPOrtive, è stato introdotto dalla legge 401/1989 e si tratta di un provvedimento amministrativo con il quale il Questore può disporre il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive specificatamente indicate e a quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle stesse manifestazioni, anch’essi specificatamente indicati.

Ma cosa si intende per manifestazioni sportive? La domanda appare lecita, e per nulla fuori luogo. Le manifestazioni sportive sono intese come le competizioni che si svolgono nell’ambito delle attività previste dalle federazioni sportive e dagli enti e organizzazioni riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI).

Meglio conosciuto dall’opinione pubblica con il nome di diffida, il Daspo può avere una durata minima di un anno e una massima di 5, salvi casi tassativamente indicati nei quali si può arrivare anche a una squalifica di 8 anni.

A questo punto, bisognerebbe capire quali sono i presupposti per l’applicazione di questo tanto temuto provvedimento amministrativo.

QUANDO SCATTA IL DASPO? – I comportamenti che provocherebbero l’applicazione del Daspo da parte del Questore vengono individuati nei cosiddetti “reati da stadio”, meglio specificati dalle successive previsioni legislative che hanno integrato quindi il testo normativo originario. In particolare, i comportamenti che assumono rilevanza ai fini del succitato provvedimento, sembrerebbero essere il lancio di materiale pericoloso, lo scavalcamento e l’invasione di campo, il possesso di artifizi pirotecnici, la violenza o la minaccia ma anche le lesioni personali gravi o gravissime nei confronti degli addetti ai controlli, la turbativa di competizioni agonistiche. Tutti comportamenti, appare opportuno precisarlo, considerati sempre e solo nell’ambito di una manifestazione sportiva e, quindi, circoscritti a quei luoghi ove la manifestazione abbia svolgimento.

L’obiettivo è lapalissiano e di facile intuizione: repressione per assicurare la sicurezza negli stadi. E, a primo impatto, sembrerebbe un buon sistema, volto a colpire chi si rende colpevole di gesti che possono nuocere all’altrui incolumità.

PECCHE DEL SISTEMA – Ma non è tutto oro quel che luccica, e presto sono emerse anche le contraddizioni e i problemi.

La prima critica mossa nei confronti del Daspo è stata una presunta incostituzionalità dello stesso; rende perplessi, infatti, la sua applicabilità sulla base di una semplice denuncia ancor prima che si arrivi alla condanna penale. Verrebbe meno, quindi, il principio della presunzione d’innocenza.

Lo scenario, infatti, tende ad essere il seguente: viene applicato immediatamente il Daspo con conseguente divieto per il tifoso di accedere allo stadio nel periodo deciso nel provvedimento stesso salvo poi, dopo anni, vedere intervenire una sentenza di assoluzione per il tifoso stesso il quale, nel frattempo, avrà già scontato la diffida.

Sulla questione è intervenuta la Corte Costituzionale, dipanando i dubbi sulla legittimità costituzionale del provvedimento. Nella sentenza 512/2002, infatti, viene inquadrato il Daspo tra le misure di prevenzione e quindi adottabile anche in assenza di processo, salvo revocabilità in caso di assoluzione.

La soluzione in realtà è apparente, e il problema persisterebbe. Infatti i tempi della giustizia tendono ad essere più lunghi di quelli della diffida, la quale, quindi, viene scontata per intero dal tifoso scopertosi poi innocente. Tutto questo, a violazione anche dell’art 16 della costituzione che prevede la libertà di circolazione.

Esempi di errori in questo senso ne troviamo a bizzeffe, favoriti anche dalle scarse misure di sicurezza presenti all’interno degli stadi italiani. Il biglietto nominale, ad esempio, diventa alquanto inutile ai fini dell’individuazione del soggetto sulla base del posto da lui occupato. E’ risaputo infatti che, soprattutto nelle curve, nessuno occupi il posto a lui assegnato. E, spesso, sono gli stessi steward a invitare a sedersi ove si trovi uno spazio libero.

Caso emblematico e che ha fatto molto discutere è stato quello di un giovane di Nardò, il quale un giorno si è visto recapitare a casa un Daspo e una denuncia per aver partecipato alla sassaiola nella partita a Gallipoli. Peccato che lo stesso, quella domenica, si trovasse al lavoro come poi confermato dal datore stesso.

Insomma, forse qualcosa da rivedere ci sarebbe.

DALLO STADIO ALLA PIAZZA? – E se il Daspo venisse utilizzato al di fuori delle manifestazioni sportive? Ipotesi non così assurda come potrebbe apparire. Nel dicembre scorso infatti, a seguito della notizia di scarcerazione da parte della magistratura di 22 dei 23 manifestanti arrestati a Roma in occasione della protesta contro la riforma Gelmini, era stata avanzata la proposta dal sottosegretario degli Interni Alfredo Mantovano di estendere il provvedimento interdittivo anche nei confronti di chi si fosse reso violento durante le manifestazioni di piazza. Una sorta di riconoscimento preventivo di soggetti potenzialmente violenti, per impedire il loro accesso alla piazza.

Sembra una soluzione paradossale, in quanto il Daspo, come indica il nome stesso, nasce nell’ambito delle manifestazioni sportive e, testi legislativi alla mano, a quelle dovrebbe fermarsi.

Farebbe rabbrividire infatti l’utilizzo estensivo di una misura special preventiva, al di fuori dei limiti sopra evidenziati.

Il Daspo, diverrebbe in questo modo strumento di controllo sociale?

IL CASO – Rientrando nell’ambito calcistico, senza ulteriori divagazioni, ci sarebbe da considerare se l’applicazione del Daspo rispetti i limiti legislativi entro i quali è stato concepito.

E’ proprio di questi giorni, infatti, la notizia del Daspo scattato nei confronti di un giovane tifoso della Fiorentina a seguito delle minacce rivolte da questi su facebook, in una pagina dedicata al calciatore Montolivo.

Il fatto scatenante, infatti, sarebbero state alcune dichiarazioni del calciatore viola nelle quali lo stesso esplicitava la sua insofferenza nella sua permanenza a Firenze. La reazione dei tifosi è stata, come prevedibile, immediata, anche sul web. Immediata la denuncia d’ufficio per minacce aggravate nei confronti del ventunenne tifoso di Bagno a Ripoli, resosi reo di alcune frasi impregnate di violenza quali “Dovremmo aspettarti in 100 sotto casa” “Mercenario traditore” “Devi morire”. E, se la denuncia per minaccia potrebbe apparire più che sufficiente e idonea nel caso in questione, la mano della giustizia non si è arrestata a questo. Si è ritenuto opportuno, infatti, aggiungere alla succitata denuncia anche un provvedimento “sportivo”: ebbene si, la tanto fin qui chiacchierata diffida. Un anno di Daspo per le minacce tramite web, quindi. E la domanda sorgerebbe spontanea: non si sono valicati i confini del “reato da stadio”?

Dallo stadio, alla piazza, per arrivare fino al web, l’opera dunque sembra compiuta fino in fondo. E, allora, è proprio il caso di dirlo. Lo stadio, di questo passo, diventerà davvero privilegio per pochi.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 2/11/2011, 14:45




Inter-Juve: Cori, scritte sull' Heysel...

"Acciaio scadente nostalgia Heysel", quest'agghiacciante striscione campeggiava ieri nella curva Nord nerazzurra. La memoria infangata, stuprata da striscioni e cori di inqualificabile imbecillità collettiva: Inter-Juventuscomprende anche questa coda squallida. E non basta la rivalità, il livore post Calciopoli per tantare di azzardare spiegazioni plausibili. I tifosi, o pseudotali dell'Inter forse volevano oltrepassare il segno, mettersi in evidenza, conquistare una ribalta. Hanno toccato un picco di bestiale, inarrivabile stupidità.

Alla sinistra della tribuna, nel primo anello è comparso invece l'altrettanto eloquente "Deta 39", allusione infame a una delle pagine più nere della storia del calcio.

Roba rivoltante, così come i buu razzisti dei tifosi della Juventus rivolti al brasiliano dell'Inter Maicon. Già perché qui non si tratta di prendere le parti di una fazione. Come definire, se non beceri a oltranza i cori dei tifosi bianconeri che hanno preso di mira il compianto presidente onario nerazzurro Giacinto Facchetti?

Gli juventini hanno intonato cori come "Facchetti uomo di merda" e "Facchetti non parla più". "Morto Peppino, morto Facchetti, anche Moratti presto morirà. Canteremo solo se, anche Guido Rossi morirà" - è stato un altro dei cori macabri e di cattivo gusto che si sono alzati dallo spicchio riservato ai bianconeri.

Articolo tratto da Sportvirgilio

La Tessera del Tifoso ha raggiunto il suo scopo, ingrassare le tasche dei soliti noti!

Pochi spettatori nel turno infrasettimanale di serie A, spalmato su tre giorni, ma ascolti tv record. Non è semplice riportare i tifosi allo stadio, e per tanti fattori (vedi Spy Calcio del 24 ottobre).

E pensare che non è arrivato ancora il gelo. Martedì, Juventus-Fiorentina aveva fatto (quasi) il pieno di spettatori. Sinora il nuovo stadio bianconero, nelle cinque gare casalinghe, ha avuto una percentuale di riempimento del 76%, nettamente superiore alla (bassa) media italiana. Ottimo anche l'ascolto tv: quasi il 10 per cento fra Sky e Mediaset Premium.

Mercoledì pochi spettatori invece a San Siro per Milan-Parma: solo 5.355 paganti, più 30.398 abbonati. Stadio quindi mezzo vuoto. Un po' meglio a Napoli: circa 40.000 spettatori complessivi. A Bergamo per l'Inter, 9.955 paganti. La Lazio col Catania ha fatto meno di 30.000 spettatori complessivi (oggi incontro fra il sindaco Gianni Alemanno e Claudio Lotito per parlare anche di stadio: e pensare che il patron laziale è in lite perenne per Petrucci, partner di Alemanno nell'avventura olimpica...).

Benino a Cesena, che ha avuto quest'anno un incremento di abbonati, mentre a Genova solo 3.760 paganti nella gara con la Roma. A Novara 1.173 paganti, il Chievo ha 7.147 abbonati (il Verona, in B, più di 10.000). Ora, la tv. Su Sky ascolti record per il mercoledì calcistico: 2.429.786 spettatori medi complessivi (8,2% di share e 3.813.422 contatti unici). Il match più visto della serata è stato Atalanta-Inter con 557.136 spettatori medi complessivi (1.460.104 i contatti unici). Poi Napoli-Udinese con 375.884 spettatori medi e Milan-Parma, vista da 310.089 spettatori medi.

In evidenza anche gli ascolti di Diretta Gol, dalle 20,45 su Sky SuperCalcio con 484.416 spettatori medi e di ''Sky in campo'' con 155.523 spettatori medi. Bene anche gli ascolti su Mediaset Premium: 5,64% con 1.662.000 telespettatori. In particolare ottimi risultati per Napoli-Udinese (1,48% di share con 435.000 telespettatori totali), Milan-Parma (1,00% di share con 294.000 telespettatori totali) e Genoa-Roma (0,97% di share con 285.000 telespettatori totali). Trasmissioni Rai: Novantesimo Minuto (Rai 2) 11,28%, 1.623.000; Primo Stadio (Rai Sport 1) 0,12%, 31.000. Sabato di nuovo in campo, e che partite: Roma-Milan, Inter-Juventus e Catania-Napoli. Spezzatino a go-go.

Articolo tratto da Spycalcio (Repubblica) a firma F. Bianchi
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 9/11/2011, 14:26




Daspo ai tifosi e Daspo ai dirigenti trova le differenze!

L'avvocato Contucci ha rilasciato alcune dichiarazioni alla trasmissione radiofonica "Te la do io Tokyo", in onda su Centro Suono Sport:

Come mai nel caso dei Presidenti bisogna aspettare due gradi di giudizio sul Daspo?

La pena accessoria comminata è stata emessa in base all’articolo 5 della legge 481 che nulla dice sull’immediata esecutività della pena e diventa esecutiva solo quando passa in giudicato. Invece per i reati da stadio è stata emessa in base al comma 7 dell’articolo della medesima legge e prevede che il divieto d’accesso è immediamente esecutivo. L’unico caso di immediata esecutività dopo la condanna di primo grado è per reati di calcio. E’ un articolo di legge fatta sull’onda emotiva dell’omicidio Raciti

Il tifoso di calcio è quello più vessato in assoluto, prima viene diffidato dal questore con un provvedimento amministrativo, a distanza di 2-3 anni quando fa processo il giudice può disporre un altro Daspo, è una sorta di duplicazione del daspo per il tifoso, che non potrà avere biglietti per 5 anni. C’è un Daspo pre processo dato dal questore.

Quando sente di questa slegatura come nel caso Juventus sulla responsabilità oggettiva, come la giudica?

Sembra singolare perchè Moggi era il vero presidente della Juventus, la Juve non poteva non sapere cosa faceva un suo massimo dirigente, la responsabilità oggettiva oggi vige anche per altre questioni, si è ritenuta responsabilità oggettivia i comportamenti del pubblico che sono meno controllabili del comportamento di un dirigente
 
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view post Posted on 9/11/2011, 14:30
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interessante questo topic ! Interessanti anche gli articoli che posti ! Se vuoi postalo intag che hai aperto questo discussione.
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 3/12/2011, 12:35




ci risiamo: diffide per fumogeni nel campionato di eccellenza. benvenuti in Italia!

Diffidati per dei fumogeni nel campionato di Eccellenza!

L’incontro di calcio Ragusa-Vittoria, valevole per il campionato di Eccellenza, disputatosi lo scorso 13 novembre, ha determinato dei provvedimenti da parte del Questore di Ragusa. Infatti, a seguito di una specifica attività investigativa condotta dalla Digos sono stati deferite all’autorità giudiziaria otto persone, tutte appartenenti alla tifoseria del Vittoria calcio.

Il gruppetto è ritenuto responsabile di possesso e accensione di artifizi pirotecnici, strumenti per l’emissione di fumo o di gas e materiale imbrattante in occasione di manifestazione sportive. Questo materiale è stato rinvenuto nel corso di servizi di filtraggio, spiega la Digos, occultato abilmente all’interno di cartoni contenenti strisce di carta da utilizzare per la coreografia del tifo organizzato. Il materiale rinvenuto, che comprendeva anche uno striscione dal contenuto offensivo nei confronti della tifoseria ragusana, era stato furbescamente celato all’interno di doppifondi realizzati nei predetti cartoni. Il questore ha, dunque, disposto il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per la durata di tre anni nei confronti degli otto sostenitori del Vittoria.

Articolo tratto da Il Giornale di Ragusa
 
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view post Posted on 3/12/2011, 12:45
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ZiZiO_1911
view post Posted on 6/12/2011, 14:09




STADIO OLIMPICO DI ROMA: LE FORZE DELL’ORDINE VIETANO L’INGRESSO E L’ESPOSIZIONE DI UNO STRISCIONE DI CORDOGLIO
Lunedì 05 Dicembre 2011 19:00

Lazio-Palermo, storia di un altro triste evento figlio della repressione degli ultimi anni. Ad una stupida legge non scampa nemmeno la solidarietà e il cordoglio.

striscione-per-massimo-di-legge

Lo striscione sequestratoGrazie ad uno strumento come Facebook, alcuni tifosi laziali hanno segnalato, alla nostra Redazione, un episodio, alquanto increscioso, che li ha visti protagonisti, loro malgrado, alcune settimane orsono, all’ingresso dello Stadio Olimpico, in occasione della partita di campionato tra la Lazio ed il Palermo del 25 Settembre scorso.
Due giorni prima, il 23 Settembre del 2011, un giovane militare originario di Aprilia, in provincia di Latina, scompare tragicamente, insieme ad altri due commilitoni, ad Herat, in Afghanistan. Aveva 28 anni, era nato il 22 Luglio del 1983, prestava servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma con il grado di Caporal Maggiore e si chiamava Massimo Di Legge.
Massimo non era un tifoso biancoceleste. Era tifoso della Roma, ma i suoi amici di sempre, seppur di fede diversa, hanno deciso di rendergli omaggio in Curva Nord con uno striscione preparato appositamente: “ONORE A MASSIMO, CADUTO PER LA PATRIA”. Firmato: “I LAZIALI DI APRILIA”.
Un bellissimo gesto, un messaggio di cordoglio che si unisce ai tanti altri messaggi giunti alla famiglia o pubblicati sul profilo Facebook del giovane militare.
Peccato che qualcuno, il giorno della partita, non fosse propriamente d’accordo con questa manifestazione di affetto e di vicinanza nei confronti di Massimo.
All’ingresso dello stadio, infatti, le forze dell’ordine preposte al filtraggio dei tifosi all’interno dell’impianto sportivo, hanno pensato bene di vietare l’ingresso dello striscione in questione.
Motivazione? Inizialmente non si riesce a comprendere ! Gli agenti in borghese provano a cavarsela con un semplice “non siamo tenuti a fornirvi spiegazioni”. Successivamente, vista l’insistenza, a ragion veduta, degli amici di Massimo, uno degli agenti farfuglia che, per chi di dovere, la parola “ONORE” è da considerarsi come un termine prettamente fascista e, come tale, non può essere introdotta all’interno dello stadio.
Penso sia superfluo, alla luce degli eventi evidenziati, dilungarsi con degli inutili giudizi nei confronti di chi ha vietato l’esposizione di uno striscione di cordoglio per un ragazzo scomparso prematuramente.
Aldilà anche delle varie posizioni in merito alla presenza del contingente italiano in quei territori, ritengo che il vietare, per altro con motivazioni assurde, l’ingresso di quello striscione, sia stato un gesto inopportuno, se non addirittura scellerato, da parte delle forze dell’ordine in servizio quel giorno allo Stadio Olimpico.
Per gli amici di Massimo resta, ovviamente, l’amarezza causata da questo assurdo, e quanto mai ingiustificato, divieto, che si unisce al dolore per la perdita di un caro amico.
Dal canto nostro, non possiamo fare altro che tentare di portare alla luce determinati eventi, nella speranza che certi, insensati, episodi, non accadano mai più e affinché le persone che svolgono il ruolo di addetti alla sicurezza e al controllo all’interno degli stadi italiani, evitino di compiere il proprio dovere con il pressapochismo e la superficialità che ormai troppo spesso caratterizza la loro attività.

Daniele Caroleo
 
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ZiZiO_1911
view post Posted on 9/2/2012, 14:18




Ruba sacchetto patatine, ultrà accusato di rapina

Giovedì 09 Febbraio 2012 14:00

Un ultras dell'Hellas è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di rapina in un autogrill. Il fatto risale al 19 novembre, in occasione della trasferta giocata dal Verona ad Empoli.

Durante il viaggio di ritorno dalla Toscana un 26enne veronese si sarebbe impossessato di un sacchetto di patatine senza pagarle al momento dell'uscita dall'area di servizio a Ponsacco.

Raggiunto da un addetto nel parcheggio dell'autogrill, il giovane tifoso - che non aveva ancora aperto il pacchetto - avrebbe offerto di pagare, ma la discussione è degenerata e l'addetto sarebbe stato colpito con un pugno.

Così a oltre due mesi dall'episodio il 26enne veronese è finito in tribunale a Pisa con l'accusa di rapina e lesioni: il Gip ha disposto la misura degli arresti domiciliari vientando al giovane anche di poter continuare ad andare a lavorare. Gli avvocati difensori hanno chiesto il nullaosta, la decisione è affidata sempre al Gip pisano.

[Fonte: TG Verona]
 
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view post Posted on 9/2/2012, 14:24

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incredibile, e poi ci si scandalizza quando si chiede anche ai giudici di essere soggetti alla responsabilità civile per i propri errori...
 
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