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Le assurdità del calcio italiano

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ZiZiO_1911
view post Posted on 6/12/2011, 14:09 by: ZiZiO_1911




STADIO OLIMPICO DI ROMA: LE FORZE DELL’ORDINE VIETANO L’INGRESSO E L’ESPOSIZIONE DI UNO STRISCIONE DI CORDOGLIO
Lunedì 05 Dicembre 2011 19:00

Lazio-Palermo, storia di un altro triste evento figlio della repressione degli ultimi anni. Ad una stupida legge non scampa nemmeno la solidarietà e il cordoglio.

striscione-per-massimo-di-legge

Lo striscione sequestratoGrazie ad uno strumento come Facebook, alcuni tifosi laziali hanno segnalato, alla nostra Redazione, un episodio, alquanto increscioso, che li ha visti protagonisti, loro malgrado, alcune settimane orsono, all’ingresso dello Stadio Olimpico, in occasione della partita di campionato tra la Lazio ed il Palermo del 25 Settembre scorso.
Due giorni prima, il 23 Settembre del 2011, un giovane militare originario di Aprilia, in provincia di Latina, scompare tragicamente, insieme ad altri due commilitoni, ad Herat, in Afghanistan. Aveva 28 anni, era nato il 22 Luglio del 1983, prestava servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma con il grado di Caporal Maggiore e si chiamava Massimo Di Legge.
Massimo non era un tifoso biancoceleste. Era tifoso della Roma, ma i suoi amici di sempre, seppur di fede diversa, hanno deciso di rendergli omaggio in Curva Nord con uno striscione preparato appositamente: “ONORE A MASSIMO, CADUTO PER LA PATRIA”. Firmato: “I LAZIALI DI APRILIA”.
Un bellissimo gesto, un messaggio di cordoglio che si unisce ai tanti altri messaggi giunti alla famiglia o pubblicati sul profilo Facebook del giovane militare.
Peccato che qualcuno, il giorno della partita, non fosse propriamente d’accordo con questa manifestazione di affetto e di vicinanza nei confronti di Massimo.
All’ingresso dello stadio, infatti, le forze dell’ordine preposte al filtraggio dei tifosi all’interno dell’impianto sportivo, hanno pensato bene di vietare l’ingresso dello striscione in questione.
Motivazione? Inizialmente non si riesce a comprendere ! Gli agenti in borghese provano a cavarsela con un semplice “non siamo tenuti a fornirvi spiegazioni”. Successivamente, vista l’insistenza, a ragion veduta, degli amici di Massimo, uno degli agenti farfuglia che, per chi di dovere, la parola “ONORE” è da considerarsi come un termine prettamente fascista e, come tale, non può essere introdotta all’interno dello stadio.
Penso sia superfluo, alla luce degli eventi evidenziati, dilungarsi con degli inutili giudizi nei confronti di chi ha vietato l’esposizione di uno striscione di cordoglio per un ragazzo scomparso prematuramente.
Aldilà anche delle varie posizioni in merito alla presenza del contingente italiano in quei territori, ritengo che il vietare, per altro con motivazioni assurde, l’ingresso di quello striscione, sia stato un gesto inopportuno, se non addirittura scellerato, da parte delle forze dell’ordine in servizio quel giorno allo Stadio Olimpico.
Per gli amici di Massimo resta, ovviamente, l’amarezza causata da questo assurdo, e quanto mai ingiustificato, divieto, che si unisce al dolore per la perdita di un caro amico.
Dal canto nostro, non possiamo fare altro che tentare di portare alla luce determinati eventi, nella speranza che certi, insensati, episodi, non accadano mai più e affinché le persone che svolgono il ruolo di addetti alla sicurezza e al controllo all’interno degli stadi italiani, evitino di compiere il proprio dovere con il pressapochismo e la superficialità che ormai troppo spesso caratterizza la loro attività.

Daniele Caroleo
 
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44 replies since 3/10/2011, 13:44   997 views
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