Amelia a Sportitalia: "Libero tra 15 giorni. Milan, Inzaghi la scelta migliore"Dalla fine del rapporto con il Milan, ai cambi di allenatore, dall'accesa discussione con Bonera al futuro. Marco Amelia, ormai in procinto di "liberarsi" dalla società rossonera, si è confessato in un lungo intervento a "Sportitalia", nel corso della trasmissione "Calciomercato live"
Marco, tu sei in scadenza di contratto con il Milan...
"Sì, io tra quindici giorni sono un giocatore libero".
Ma ti stai già muovendo? Sai già qualcosa? Qualcosa bolle in pentola?
"Se devo dire la sincera verità, non mi sono mosso in questi mesi, non mi sto muovendo".
Ma è sincera verità?
"Assolutamente sì. Da gennaio dell'anno passato, quando ho scelto di non rimanere al Milan, non ho preso in considerazione altre squadre. Sto aspettando e valutando, anche perchè secondo me è ancora presto. Devo dire che c'è stato qualche pour parler con qualche dirigente e non si dice con chi perchè altrimenti metterei in difficoltà anche qualche collega".
In Italia o all'estero?
"In Italia e all'estero. Ma mi piacerebbe restare in Italia, far parte di un progetto di una squadra italiana, perchè sono italiano e ci tengo a far parte di un campionato come il nostro che reputo sempre tra i migliori, nonostante le mille problematiche e i pochi risultati delle nostre squadre in Europa. Però in base ad alcune offerte, potrei anche valutare proposte dall'estero".
Che ricordi hai di questi anni al Milan? Qual è il ricordo più bello?
"Il ricordo più bello è stata la vittoria del campionato per quello che riguarda il risultato. Poi l'esordio in Champions League che per me è stato bello, al di là della sconfitta. Sono degli ottimi ricordi, ma io mi ricordo ogni singola giornata vissuta a Milanello e ogni volta che ho vestito la maglia del Milan in campo da protagonista. Quando fai parte di queste realtà, di questi club, è tutto molto più bello, è tutto elevato alla massima potenza per quelle che sono le sensazioni di un giocatore che ha sempre sognato di giocare in serie A".
Tu hai vissuto Allegri e Seedorf. Ma sembra che l'olandese non abbia convinto così tanto. Come hai vissuto questo passaggio da Allegri a Seedorf? Hai notato questo carattere forte di Seedorf?
"Di certo non devo essere io a dire o a giudicare Allegri o Seedorf, soprattutto Seedorf, che è un ragazzo che ha vissuto molti anni a Milanello e che i dirigenti conoscono molto bene. C'è stato un cambiamento, ma c'è stato questo cambiamento perchè comunque la gestione di Allegri volgeva al termine, era l'ultimo anno, i risultati non venivano, quindi la società ha deciso di cambiare. Ha scelto Seedorf come allenatore, che a mio avviso non ha neanche fatto male. Poi evidentemente ci sono delle problematiche che magari non conosciamo bene al 100% e che hanno portato a questo tipo di situazione. Gli unici che secondo me possono dare delle risposte sono il dottor Galliani, Berlusconi e lo stesso Clarence quando poi sarà il momento giusto, perchè dirà...".
E Inzaghi come lo vedi?
"Devo dire la verità, visto che c'è stato questo divorzio da Seedorf, per me è la scelta migliore tra tutti i nomi circolati sui media, sui giornali. Più che altro perchè ho giocato con lui, lo conosco bene da tanti anni, per la passione che ha, per la voglia di insegnare, di migliorarsi, la voglia di dimostrare, la voglia di vincere, per il fatto di essere milanista nel sangue, cosa che conta molto: anche i tifosi ti vogliono un gran bene e devo dire che è molto molto preparato anche come allenatore. In questi anni nel settore giovanile ha fatto un ottimo lavoro, molti ragazzi sono stati vicini alla Prima Squadra. A mio avviso, vista la situazione che si era creata, è stata la scelta migliore".
E' vera questa storia della lite tra te e Bonera?
"Mah... lite (sospira, ndr), c'è stata una discussione tra due ragazzi che si conoscono da tanto. C'era una situazione particolare in quel momento, in quel giorno di festa. C'è stata questa discussione, per tanti fattori è finita lì. Il mio dispiacere è che sia venuta fuori, quello per me ha pesato molto più della semplice discussione con Daniele, perchè la discussione c'è stata sul pullman, eravamo noi giocatori e se è venuta fuori sui media vuol dire che qualcuno l'ha tirata fuori. Questo non deve succedere in un gruppo. Di certo io e Daniele non avevamo interesse a far uscire una notizia del genere, visto che non serviva a niente; le discussioni ci sono negli spogliatoi e lì devono rimanere. Non so come mai, dopo qualche giorno è finita sui giornali. Ma è finita lì, non è che bisogna stare qui a sottolineare....".
Queste sono cose che capitano in una squadra dove si sta tanto tempo insieme...
"Capita molto, molto di peggio nelle squadre e non si sa nulla. E' normale dai".
Ma qual è stato il motivo della discussione?
"Ormai ci siamo e possiamo dirlo: il motivo è che c'era un gruppo di tifosi che si lamentava perchè magari non erano stati salutati per bene dalla squadra. Io sono stato portavoce nell'invitare tutti i miei colleghi, i compagni di squadra, a scendere dal pullman. Qualcuno si è un po' risentito e poi alla fine siamo scesi a salutare i tifosi. Forse nel primo impatto non si era capito bene il momento, poi è finito tutto in maniera tranquilla. Siamo scesi, abbiamo salutato e abbiamo fatto felici i molti tifosi che erano venuti a vedere noi e Casa Milan nel giorno dell'inaugurazione. Sottolineo che è stata creata una cosa molto, molto più grande di quella che era. Si è letto di tutto, ho letto parole, cose... ma l'importante è che sia finita qui".
L'importante è che sia stata chiarita...
"Sì, ma io ho chiarito subito, qualche giorno dopo. Mi veniva un po' da ridere, perchè ho letto di tutto".
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