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Arrigo Sacchi, ed il suo Milan degli Immortali

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view post Posted on 3/5/2023, 16:58
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Milanista Incallito

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Questo topic mette tristezza perché fa pensare che abbiamo potuto vedere troppo pochi anni all'opera l'autore di uno dei più bei gol nella storia del calcio (finale europei 1988).
 
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view post Posted on 3/5/2023, 17:25

Milanista Eterno

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CITAZIONE (il rensenbrink della brianza @ 3/5/2023, 17:58) 
Questo topic mette tristezza perché fa pensare che abbiamo potuto vedere troppo pochi anni all'opera l'autore di uno dei più bei gol nella storia del calcio (finale europei 1988).

Già..fra l'altro, avrebbe avuto un finale di carriera probabilmente da suggeritore dietro una punta, con quei piedi che si ritrovava. Uno dei tre più forti che io abbia visto dal vivo, insieme a Messi e Maradona.

Concordo..per chi ha potuto godersi quegli anni, dopo la b e dopo anni a subire le prese per il culo dei gobbi e le loro ladrate in quegli anni 80..il Milan di Sacchi è stato uno sballo, come lo è stato più in generale tutto il primo ventennio abbondante di Berlusconi..5 coppe dei campioni/champions league..nella vita di un tifoso non sono tanti quelli che possono vedere cotanta roba. E pazienza se, sul fronte interno, abbiamo un cold case: Milan di Sacchi + Milan di Ancelotti = 2 scudetti su 10 tentativi :muro: ..e 4 champions..e non so quanti palloni d'oro...
 
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view post Posted on 3/5/2023, 17:35
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"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

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CITAZIONE (il rensenbrink della brianza @ 3/5/2023, 17:58) 
finale europei 1988

Io sono nato 3 anni dopo :asd:
 
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view post Posted on 3/5/2023, 17:50
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Se ti RODRI, grattati

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CITAZIONE (PippoMio18 @ 3/5/2023, 18:35) 
CITAZIONE (il rensenbrink della brianza @ 3/5/2023, 17:58) 
finale europei 1988

Io sono nato 3 anni dopo :asd:

Non sai cosa ti sei perso!

Quel Milan per me è come il primo amore.
Non c'è ne sarà mai un altro uguale.
 
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view post Posted on 3/5/2023, 18:08
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Milanista Eterno

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TheKombo Grande citazione del Sommo F.B.
 
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view post Posted on 3/5/2023, 18:22
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Quando spalletti incontra Pioli, spalletti è un uomo morto.

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i guai di mvb con la caviglia se li cercò pure lui
vidi tempo fà un'intervista di capello in cui raccontò di averlo implorato di non operarsi l'ultima volta, che si sarebbe rovinato del tutto, lui purtroppo non ascoltò, si operò e in effetti andò proprio come don fabio aveva previsto

CITAZIONE (TheKombo @ 3/5/2023, 17:07) 
CITAZIONE (Manchester2003 @ 3/5/2023, 16:11) 
Mi concedo anche io un momento da vecchietto al dopolavoro...
Voi giovinastri non potete capire come ai tempi fu un orgasmo continuo: passare dalla serie B allo scudetto e alla coppacampioni sembrava davvero un sogno da cui svegliarsi tutti bagnati.
L'Equipe dopo la Steaua disse che il calcio non sarebbe più stato lo stesso ed era proprio vero.
Sono molto d'accordo con resenbrick quando dice che già con Liedolhm si giocava in un certo modo e infatti in quella circostanza ci fu il genio del Berlusca che capendo come "vedere l'alba dentro l'imbrunire" prese il meglio di quell'esperienza e con Sacchi lo trasformò in oro puro.
Se non fosse entrato in politica (al grido di "farò l'Italia come il Milan" ma poi ha fatto il Milan come l'Italia...) da tifosi ci saremmo tolti ancora grandi soddisfazioni.
E quel gol di MVB - che Lambro ha giustamente messo come immagine - è l'emblema di tutto ciò che sembrava impossibile: un cross sbagliato di Tassotti (che ricordo veniva dalla serie B come Baresi e Costacurta) trasformato in oro puro da un genio assoluto, mai più visto un calciatore del genere che già a 24 aveva le caviglie massacrate



Ogni volta che lo rivedo ho i brividi....che cosa era "Marcello da Utrecht" (cit.Buffa)

a prima vista avevo letto Marcello Dell'utri :nnoo:
 
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view post Posted on 3/5/2023, 19:10
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Milanista Incallito

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CITAZIONE (Lambro @ 3/5/2023, 19:08) 
TheKombo Grande citazione del Sommo F.B.

Un grandissimissimo.
Ho avuto modo di parlargli per pochi minuti alla presentazione del libro di Baresi a Mantova, persona di una gentilezza straordinaria e milanista fino al midollo.
 
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view post Posted on 3/5/2023, 21:00
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Milanista Eterno

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CITAZIONE (TheKombo @ 3/5/2023, 20:10) 
CITAZIONE (Lambro @ 3/5/2023, 19:08) 
TheKombo Grande citazione del Sommo F.B.

Un grandissimissimo.
Ho avuto modo di parlargli per pochi minuti alla presentazione del libro di Baresi a Mantova, persona di una gentilezza straordinaria e milanista fino al midollo.

Di lui ho visto tutto e mi hanno regalato il libro sulle storie mondiali.
E' un fuoriclasse, chi non ha mai visto un documentario sportivo di F.Buffa si perde delle perle assolute.
Per me un gigante.
Che invidia che gli hai parlato! :D
 
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view post Posted on 13/6/2023, 08:08
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Milanista Eterno

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Sacchi: “Venivo dalla B e Silvio scelse me. Al Milan totale libertà. E quello scherzo all’Avvocato...”


Ricordi, aneddoti e retroscena di un rapporto che ha cambiato la storia: “Il debole per Borghi, la richiesta di spettacolo, le conferme nei momenti difficili, Gullit che non prese bene la richiesta di astinenza”

Fatica a trattenere la commozione, le parole inciampano, i ricordi si sovrappongono, lo scudetto, la prima Coppa dei Campioni al Camp Nou di Barcellona, la seconda al Prater di Vienna. Una vita intera scorre davanti agli occhi di Arrigo, quella vita che Silvio Berlusconi gli cambiò, nella primavera del 1987, chiamandolo al Milan e consegnandogli una missione: vincere e convincere. Prima in Italia, poi in Europa e infine nel mondo. “E noi ci siamo riusciti, siamo stati bravi. Non abbiamo tradito l’ordine” commenta adesso con la voce rotta dall’emozione.

Ricorda quei giorni della primavera 1987, quando Berlusconi la convinse ad accettare la sua proposta?

“E chi se li dimentica?”.

Come andò?

“Berlusconi chiese di vedermi attraverso un comune amico, Ettore Rognoni, con cui avevo una frequentazione fin da ragazzo. Non sapevo che cosa volesse da me. Pensavo che gli interessasse qualche giocatore del mio Parma”.

E invece?

“L’appuntamento era il lunedì nella villa di Arcore. Ma tutto slittò perché Berlusconi era a Saint Moritz e l’elicottero non poté decollare a causa di una forte nevicata. Rognoni mi chiese di posticipare di una settimana. Gli dissi che andava bene, purché prima di venerdì perché per quel giorno dovevo dare una risposta alla Fiorentina che mi aveva cercato”.

Quando vi incontraste?

“Il martedì ad Arcore. C’era anche Galliani. Parlammo di calcio dalle otto di sera alle due di notte. Berlusconi mi spiegò il progetto, io ero entusiasta e accettai anche se tornando a Parma, in autostrada, ci ripensai perché non potevo comportarmi male nei confronti della Fiorentina che avrei dovuto incontrare. La mattina telefonai a Rognoni e gli spiegai il problema. Lui mi rassicurò. ‘Berlusconi ti vuole a tutti i costi. Dobbiamo tornare ad Arcore, è pronto il contratto’, mi disse. Andammo, Berlusconi non c’era: era impegnato con Pippo Baudo e Raffaella Carrà. Io firmai il contratto in bianco. Spiegai che era il mio modo per ringraziarli della loro fiducia. Ero un perfetto sconosciuto e mi stavano dando una grandissima opportunità. Scoprii che avrei guadagnato di meno di quello che prendevo in B al Parma, ma non m’importava”.

Che cosa le chiese Berlusconi?

“Di giocare bene e di vincere. In questo esatto ordine: prima veniva il gioco e poi, come diretta conseguenza, il risultato. Il successo doveva essere figlio del merito, mi spiegò, e doveva generare spettacolo”.


L’inizio non fu semplice. Berlusconi la aiutò?

“Tantissimo. Mai sentito un presidente tanto vicino. E anche Galliani. Mi telefonava ogni giorno, s’informava sui giocatori, su come stavano e si allenavano. Era parte attiva nella squadra e i ragazzi lo sentivano”.

Lei venne accolto come il Signor Nessuno, quello che veniva dalla provincia e per giunta non aveva mai giocato a pallone. Berlusconi le manifestò qualche dubbio?

“Mai. Sentii sempre la sua fiducia. Sapevo che gli era piaciuto il modo in cui avevo fatto giocare il Parma nelle partite di Coppa Italia contro il Milan, si trattava di riproporre quello spartito con giocatori di livello tecnico decisamente superiore. Tuttavia, in principio, non fu semplice far capire i metodi di lavoro: tutti erano abituati a lavorare diversamente. Inoltre i risultati non arrivavano e cominciavano a piovere le prime critiche”.

E allora che successe?

“Berlusconi convocò il sottoscritto e tutta la squadra nel suo ufficio. Ci fece rimanere in piedi e, guardando negli occhi i giocatori, disse: ‘Sacchi è l’allenatore che ho scelto io e rimarrà anche il prossimo anno. Di voi, invece, non so chi resterà. Buon lavoro’. Bastarono queste poche parole per far breccia nelle teste dei giocatori. Che subito si adeguarono al clima”.

È vero che Berlusconi non voleva acquistare Ancelotti?

“Aveva perplessità sulle condizioni fisiche di Carletto. Mi disse: “Non possiamo prendere un giocatore che ha il 20 per cento di invalidità in un ginocchio”. Gli risposi: “Presidente, mi preoccuperei se l’invalidità ce l’avesse in testa. Le garantisco che se lei compra Ancelotti noi vinciamo lo scudetto”. Mi accontentò. E io accontentai lui portandogli il tricolore”.


Le consigliò mai la formazione?

“No. E che io ricordi mai mi chiese gli undici che sarebbero scesi in campo, forse perché li immaginava già... Però non c’è stata una volta che mi sia sentito con le spalle al muro perché Berlusconi aveva fatto una richiesta particolare su un giocatore: ho sempre avvertito una totale libertà”.

Ricorda la volta che la confermò senza avvertirla?

“Accadde il primo anno. Io ero abituato a firmare contratti per una sola stagione. Dopo sei mesi di Milan ero sfibrato. Berlusconi capì che stavo vivendo un momento difficile, la domenica era in programma il derby contro l’Inter del Trap. Senza dirmi nulla, parlò con i giornalisti e dichiarò: ‘L’allenatore del prossimo anno sarà ancora Arrigo Sacchi’. In quel modo diede un segnale a tutto l’ambiente e soprattutto mi aiutò a superare il periodo di tensione”.

Arriviamo alla partita decisiva di Napoli. Berlusconi era in agitazione.

“Il martedì ci invitò a cena ad Arcore. Io e tutta la squadra. Tenne un lungo discorso sull’importanza che rivestiva per lui il Milan. E poi aggiunse: ‘Chiedo a tutti voi un sacrificio. Per un mese niente sesso. C’è la possibilità di vincere lo scudetto, non possiamo sprecarla. Per il resto, avrete tutto il tempo’“.

I giocatori come reagirono?

“Tutti zitti tranne Gullit che intendeva ribellarsi a quell’imposizione. Berlusconi non la prese bene la reazione di Ruud”.


Scudetto e poi Coppa dei Campioni. Che cavalcata!

“E Berlusconi sempre pronto a sostenerci. Lo chiamavo due volte al giorno. Mi ripeteva: ‘Parlare del Milan mi rilassa’. Era proprio così. Si divertiva, raccontava aneddoti, conversava anche con i giocatori. L’anno dello scudetto capitò una cosa che mi rimase impressa: dovevamo andare a giocare a Torino contro la Juve e lui ricevette un invito a pranzo dall’Avvocato Agnelli. L’Avvocato gli chiese se poteva venire a salutare la squadra prima della partita, Berlusconi gli disse subito di sì, poi m’informò. Io temevo che i ragazzi subissero il carisma dell’Avvocato, non avevo piacere che ci fosse quell’incontro: così chiesi a Berlusconi a che ora Agnelli avesse programmato la visita. ‘Alle 13.45, mi ha detto’. ‘Perfetto, io faccio cominciare il riscaldamento alle 13.30’. Così, quando l’Avvocato entrò nello spogliatoio, trovò soltanto il sottoscritto e Berlusconi. Restò di stucco e se la cavò con una battuta delle sue: ‘Sapevo che avevate una grande squadra, mi auguravo che voi due poteste rovinarla, ma evidentemente mi sbagliavo’. Berlusconi rise e accompagnò Agnelli in tribuna. Vincemmo e ricordo che il presidente non stava nella pelle dalla felicità: battere la squadra dell’Avvocato, per lui, era qualcosa di più di una vittoria su un campo di calcio”.

A pensarci bene, però, ci fu un giocatore che Berlusconi cercò di imporle: l’argentino Claudio Borghi.

“Si era innamorato di questo trequartista dopo averlo visto nella finale della Coppa Intercontinentale tra la Juve e l’Argentinos Juniors. Lo acquistò dopo un’asta alla quale avevano partecipato pure i bianconeri. Io lo analizzai in allenamento e capii subito che non era funzionale al mio gioco. Con l’aiuto di Galliani riuscii a convincere Berlusconi a non inserirlo nel Milan e mi feci comprare Rijkaard. Lui era pazzo per i fantasisti, ma quando gli spiegavo che un giocatore doveva essere importante per l’economia della squadra e non soltanto per i numeri da funambolo che faceva, il presidente mi ascoltava”.

Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale. Un’apoteosi.

“Il suo progetto si era finalmente completato. E io ero felice per il risultato ottenuto e perché con quel risultato avevo ripagato Berlusconi della fiducia che aveva riposto in me, emerito sconosciuto che era sbarcato a Milano dalla piccola Fusignano. Ebbe coraggio a prendere uno come me. Molto coraggio”.

Nel 1991 le vostre strade si divisero.

“Lasciai il Milan, anche se lui voleva ancora tenermi. Ma in realtà io non ho mai abbandonato il Milan, nel senso che la profonda gratitudine che porto verso quell’ambiente è sempre dentro di me. E con Berlusconi il rapporto è proseguito nel tempo. Quando sono andato in Nazionale, quando sono tornato al Milan per un breve periodo, e quello fu un errore, quando ho fatto altre esperienze. Ci siamo sempre sentiti e abbiamo sempre condiviso le nostre idee sul calcio. Anche quando è diventato presidente del Monza mi ha chiesto consigli e io glieli ho dati. Era un uomo generoso, passionale e appassionato”.


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38 replies since 22/6/2010, 19:44   1038 views
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