AC Milan Forum [Milan Forum, Partite Milan, Foto Milan, Scommesse Milan, Storia Milan e molto altro...]

Arrigo Sacchi, ed il suo Milan degli Immortali

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/12/2020, 16:34
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Admin
Posts:
39,845

Status:


ESCLUSIVA MN - Sacchi: "Il nostro stile era inconfondibile. Il segreto di questo Milan è il gruppo e l'arrivo di un campione come Ibrahimovic"

Secondo il ‘Times’ è il miglior allenatore italiano di tutti i tempi mentre secondo ‘World Soccer’ è stato l’allenatore della miglior squadra di ogni epoca. Arrigo Sacchi, per tutti coloro che amano il pallone a rombi, è il pioniere del calcio moderno e un tecnico capace di rivoluzionare il gioco più bello del mondo. Ha legato indissolubilmente il suo nome al Milan che ha portato dal buio di anni mediocri alle luci splendenti di stagioni gloriose coronate 1 campionato italiano, 2 coppe campioni, 2 intercontinentali, 1 Supercoppa italiana e 2 Supercoppe Uefa. Tra passato e presente Milannews.it ha avuto l’onore di intervistarlo. Queste le domande e le risposte:

Il Milan in Europa League ritrova la Stella Rossa e la memoria va alla partita che ha affrontato con la sua squadra. Quale è il suo personale ricordo di quel match (oltre alla nebbia ovviamente)?

“Quando al mondiale del 1994 stavamo battagliando nei vari match, Costacurta mi disse che tutte quelle partite erano come la sfida di Belgrado. Fummo fortunati nella prima parte però per dirle non avevo visto né il nostro gol né l’espulsione di Virdis. Fu una notte di passione. Nella seconda partita meritavamo di vincere prima con grandi errori arbitrali. Non ci diedero un gol valido di un metro, ci furono violenze. Quando finì la partita però ho un bel ricordo; salirono sul pullman il presidente della Stella Rossa e il sindaco di Belgrado e ci dissero ‘Salutiamo i futuri campioni d’Europa’.”

Quanto ha inciso il club e quanto hanno inciso invece i singoli nei vostri successi?

“Tutto parte sempre dal club. E’ una cosa difficile da capire per chi non ha fatto queste esperienze. Il club con la sua storia, con la sua vita e con i suoi obiettivi e la sua passione e il suo stile viene prima della squadra. Come la squadra viene prima di qualsiasi singolo. L’Italia invece è un paese che punta sempre prima sul singolo che sul collettivo. Noi avevamo grandi singoli ma giocavano per la squadra e con la squadra. Se fosse dipeso dai soli singoli non avremmo raggiunto determinati risultati. Il primo anno Van Basten giocò solo tre partite su trenta per un grave infortunio ma vincemmo il campionato italiano. Nell’89/90 su nove partite di Coppa dei Campioni, Gullit giocò solo la finale. La squadra è quindi molto importante come avere dei grandi giocatori ma è fondamentale che questi giochino per la squadra e con la squadra. Loro danno e ricevono. Parlare di una squadra in un paese come in Italia è come mettere un dito in un occhio ad una persona. Fare squadra è la cosa più importante orche migliora la collaborazione e la comunicazione per raggiungere un grande risultato. Credevo e ripetevo spesso che l’improvvisazione fosse importante e fosse favorita dal clima della squadra. Un giorno durante un allenamento in cui stavamo provando degli schemi un giocatore mi disse che con quell'esercizio non stavamo improvvisando ma io gli risposi che ‘stavano improvvisando senza accorgervene’ proprio perchè favoriti da una comunicazione automatica creata dal grande clima di squadra”

Nella creazione dell’attuale gruppo rossonero, uno dei collettivi più uniti, sicuramente hanno avuto un grande merito Maldini e Pioli…

“Maldini, Pioli e Gazidis hanno creato armonia e stima tra le parti. Questo crea un gruppo sinergico e che sta dando il meglio di sé. Maldini è un ragazzo intelligente. Io l’ho avuto quando era molto giovane ma aveva già giocato due campionati in Serie A di alto livello. Io avevo un particolare modo di scegliere i giocatori. Essendo abituato alla povertà e essendo abituato ad allenare anche in squadre di prima o seconda categoria, andavo in società che erano abituate a lottare per la salvezza. Non avendo molti soldi da spendere puntavo sull’entusiasmo, sulla modestia e sull’intelligenza di questi ragazzi. E questo l’ho fatto anche con il Milan. Scartavo i giocatori che avevano un eccesso di protagonismo o di egoismo e le persone invidiose e avide. Ricordo che non volli giocatori che erano fenomenali ma che avrebbero minato l’integrità del gruppo. Ricordo che una volta dissi a Berlusconi riguardo un giocatore che il suo innesto sarebbe stato come inserire un cantante neo-melodico in un’orchestra rock. La prima cosa che guardavo era il lato umano e professionale. Al Milan, in questo senso, ho trovato giocatori bravissimi come per l’appunto Paolo. C’erano grandi uomini ma che all’inizio faticavano a relazionarsi in campo. Una delle prime cose viste in allenamento fu il posizionamento del corpo rispetto al pallone in possesso dell’avversario e non tanto sul giocatore che aveva la sfera tra i piedi. In relazione a questo la squadra si muoveva collettivamente, insieme e in armonia. Eravamo una squadra connessa. Mi ricordo che una volta, contro il Napoli, Evani era teso perchè doveva marcare De Napoli che aveva un grande passo. Mi ricordi che gli risposi di non essere preoccupato perchè la squadra lo avrebbe aiutato. L’unione di intenti è e sarà sempre il segreto nel calcio.”

Questa connessione, questa amalgama e questa unità è stata creata in un posto speciale come Milanello che, da giocatori e allenatori, è definito come un luogo magico. Quale sono le sue memorie e i suoi ricordi di questo luogo?

PUBBLICITÀ

“Come coreografia e ambientazione è uno dei più bei centri sportivi in assoluto. E’ un posto dove potevi lavorare benissimo. La società si faceva sentire anche in questo. Quando arrivava Berlusconi quando vedeva qualcosa che non funzionava, chiamava subito il direttore dicendo: ‘la rete ha la ruggine’ o ‘bisogna cambiare la bandiera’ o ‘bisogna potare la siepe’. Un’attenzione ai dettagli maniacale e importantissima che faceva capire quanto la società prestasse attenzione a qualsiasi cosa. C’era tanta passione soprattutto da Berlusconi e Galliani. Ogni volta che c’è un riconoscimento chiamo Galliani e Berlusconi per condividere questo risultato perchè è stato raggiunto insieme. Quando arrivarono gli attestati di stima di ‘World Soccer’ o ‘France Football’ mi ricordo che chiamai Berlusconi ricordandogli le parole del primo giorno quando mi chiese di creare la squadra più grande del mondo. Ricordo bene quel momento. Quando me lo chiese gli dissi che questa richiesta poteva essere frustante ma anche limitativa. Giuro però che mai avrei pensato, un giorno, di ottenere un riconoscimento così importante. Nemmeno gli stessi giocatori lo avrebbero mai immaginato tanto che Ancelotti mi disse che non avevano compreso la grandezza di quello che stavamo facendo. Gli risposi che non lo avevo capito nemmeno io (ride, ndr)”

Oltre ai tre olandesi, nel suo Milan, c’erano calciatori straordinari come Evani, Donadoni o Ancelotti che sono stati fondamentali nei vostri successi...

“Evani, quando arrivai al Milan, lo stavano per cedere al Genoa. Ricordo che mi opposi categoricamente. Aveva avuto un infortunio e lo vedevo un po’ titubante ma avevo bisogno di lui. Prima della partita con il Verona gli dissi ‘o ti decidi a giocare o ti faccio vendere a Novembre’. Giocò e rimase. Su Ancelotti invece ricordo che il nostro medico, il povero Monti, aveva appurato che aveva un 20% di inabilità nel ginocchio. Berlusconi mi ricordo che mi disse ‘ma come faccio a prendere un giocatore così? A Roma dicono che è ‘na sola’ mentre il nostro medico dice che ha problemi al ginocchio’. Galliani, nel frattempo, mi aveva chiamato dicendomi che l’accordo con Viola era stato trovato. All’una di notte del venerdì, il giorno prima della chiusura del mercato, chiamai Berlusconi e gli dissi ‘guardi a me non interessano i problemi fisici al ginocchio, mi preoccuperebbe se avesse inabilità nel cervello ma quello funziona benissimo. Se lei me lo prende vinciamo il campionato’. Ricordo che rimase zitto un attimo e poi si dimostrò grandissimo dicendo ‘agli ordini’. Quando prendemmo Rjikaard gli feci visionare alcune partite della nostra squadra e lui mi disse ‘mister ma a centrocampo avete già un maestro’ ed io gli risposi, stupendolo, che lo avevo preso per giocare in difesa. Rjikaard è stato un fenomeno, un grandissimo giocatore ma all’inizio aveva come riferimento l’uomo invece che il pallone. Non era in connessione con gli altri giocatori. Succedeva che i nostri scappavano indietro e lui andava in avanti. Nel corso del tempo è cresciuto tantissimo ed è diventato fenomenale. Il grande segreto del Milan è stato quello di giocare con grandi giocatori che giocavano con la modestia e l’intelligenza di giocatori normali"

Nel calcio attuale vede qualche cambiamento di atteggiamento rispetto al passato?

“In Italia adesso c’è un risveglio, una sorta di tentativo di cambiamento nel modo di interpretare il calcio. Incredibilmente questo aspetto si vede nelle squadre di medio-bassa classifica che una volta venivano a San Siro solo per difendere mentre oggi sono più propositive. Il Milan attuale sta raggiungendo traguardi inaspettati perchè è formato da un gruppo giovane che non ha l’esperienza o la conoscenza di un gruppo più esperto e magari più guardingo. L’avvento di Ibrahimovic è stato azzeccatissimo perchè ha permesso a questi ragazzi di crescere in consapevolezza. Speriamo si riprenda presto.”

L’ha stupita lo svedese?

“Sì, in parte sì e sono molto contento per lui. E’ sempre stato un grandissimo giocatore ma in alcuni tratti solista mentre ora lo vedo molto più inserito nel collettivo. Il Milan ha grande entusiasmo. Grande capacità di apprendimento e tanta voglia di migliorarsi. C’era grande spirito di squadra e un collettivo molto unito che spostava la visione di un singolo contro 11 a 11 giocatori uniti contro uno. Mi ricorda molto il Parma con cui battei il Milan in Coppa Italia e con cui raggiungemmo grandi traguardi. Se viene a mancare il collettivo si vedono tutti i difetti di inesperienza ma come gruppo, invece, compensano quello che le squadre che spendono di più hanno a livello individuale”

Molti magari le chiedono quale è la partita più bella giocata con il Milan ma, andando in controtendenza, quale è il match più difficile che ha giocato?

“Ci sono tante partite che rigiocherei. Tutti i match che vincevamo non giocando bene per esempio. A Pescara ricordo che vincemmo 2-0 e avevo un muso lunghissimo. Galliani mi disse ‘Arrigo qualche volta possiamo vincere anche non giocando bene’. Io risposi di no perchè dovevamo ‘difendere uno stile’. Gullit mi disse ‘mister perchè negli ultimi 5-10 minuti se non abbiamo segnato, non buttiamo la palla in area e proviamo a risolverla di testa con me Maldini, Van Basten o Virdis?’. Ricordo che gli dissi che se avessimo avuto la sfortuna, non la fortuna, di fare gol il nostro stile sarebbe venuto meno. Con il nostro stile sono arrivati anche i riconoscimenti ai singoli che prima non erano mai arrivati. Lo stile dice chi sei e come sarai. Ti darà sempre senso di appartenenza"

Mn
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 08:00
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Member
Posts:
8,586
Location:
Reggio Emilia

Status:


La squadra più forte di tutti i tempi.
Una frase apparentemente semplice, un'affermazione però condivisa, un rombo di motori, una schitarrata di Jimi Hendrix,un boato nel deserto.
Questo fu il Milan di Arrigo Sacchi e Berlusconi, due pazzi furiosi con in testa un'idea meravigliosa, quella di dominare prima in Italia ma poi soprattutto in Europa con un calcio offensivo, spregiudicato, divertente, roba che non si vedeva dai tempi dell'Ajax di Rinus Micchels e che in Italia non si era vista mai fino ad allora.
Talmente sconvolgente che nemmeno i giocatori nei primi allenamenti parevano convinti, "E' un pazzo" "Ma questo chi si crede di essere" "Ci sta distruggendo" "Gli allenamenti sono delle torture" sono solo alcune delle frasi che gente come Costacurta, Maldini, Van Basten, Ancelotti, ha riportato negli anni a seguire.
Lui che arrivava dalla piccola Parma, paracadutato in una squadra ambiziosa ma con ricordi lontani di grandeur, piccolino con un paio di occhiali Rayban neri abnormi che gli esaltavano tutto il testone semi pelato.
E quella bocca tesa, che malcelava uno stress ed una tensione che poi nel prosieguo della sua carriera gli furono nemici sportivamente fatali.
Le prime partite non furono indimenticabili, si iniziò col freno a mano, ma tutti i giornali cmq riportarono che si intravedeva qualcosa di nuovo, a sprazzi,Gullit pareva quello che impressionava fin da subito, Van Basten si fece praticamente male immediatamente dopo il gol nella partita iniziale di campionato a Pisa vinta per 3-1. (sul tubo si trova persino la partita completa).
Arrigo soffriva, vedeva che la sua squadra era applicata ma ancora non ben amalgamata nelle sue idee olandesi, c'era troppo da scalfire nella testa di gente che aveva giocato sempre "così" e che pensava al risultato prima che al resto.
Ma non tardarono i risultati, con prestazioni legate alla storia del calcio come le due col Napoli, i derby, mentre in Europa in coppa Uefa ci si faceva eliminare presto dall'Espanyol (poi finalista perdente contro il B.Leverkusen) con una partita d'andata sfortunatissima, tanti miracoli di N'Kono l'agilissimo gattone nero camerunense.
Ma ormai il Milan degli Immortali era nato, la strada maestra era stata capita ed assimilata, si vinse uno scudetto splendido e l'anno dopo e quello successivo si dominò in Coppa dei Campioni, mentre in Italia solo Lo bello ,monetine ed arbitraggi spesso contrari fecero in modo che lo scudetto fosse vinto da altri.
Ma la grandeur berlusconiana spingeva sempre per l'Europa e per il Mondo, l'Italia vista sempre come un qualcosa di alternativo, non così necessario.
Sacchi fece 3 anni indimenticabili,la sua squadra è conosciuta a memoria da qualsiasi tifoso milanista che si possa ritenere tale.
Giovanni Galli, portiere bravo poco appariscente, un tassello perfetto in quella difesa incredibile
Paolo Maldini, semplicemente quello che diventò il miglior difensore di tutti i tempi
Mauro Tassotti, da ruvido marcatore ad elegantissimo terzino
Franco Baresi, nato mediano e messo a fare il libero, il più grande assieme a Paolo
A.Costacurta e Filippo Galli, i due giusti gregari di Franco, impeccabili
Angelo Colombo, stantuffo infermabile, messo all'ala destra fu il giocatore tattico a cui Sacchi non rinunciò mai per 3 anni
Carlo Ancelotti, in lui ha creduto solo l'Arrighe, si era frantumato il ginocchio da poco, forse non era più lo stesso di prima, ma Sacchi disse a Berlusconi "Presidente, me lo prenda e vinciamo lo scudetto", detto fatto,giocatore clamoroso.
Frank Rijkaard dall'88/89, giocatore immenso, mediano, centrocampista offensivo, stopper, era un giocatore pienamente in linea con la storica formazione calcistica open olandese.
Roberto Donadoni, classe infinita, agiva da ala sinistra tattica offensiva, si accentrava spesso, ma era capace di creare occasioni anche a destra, era un giocatore incredibile, avrebbe meritato un pallone d'oro anche lui
Alberigo Evani, il soldatino tattico che spesso Sacchi utilizzava quando c'erano necessità tattiche importanti
Pietro Paolo Virdis, il baffone che ci diede la grande spinta iniziale quando MvB saltò praticamente tutta la stagione 87/88, un cobra d'area, forte di piede di testa, senso del gol
Marco Van Basten ,semplicemente la perfezione di attaccante moderno, 10/10 in tutte le situazioni di gioco, vederlo giocare era spesso poesia, peccato quelle caviglie maledette.
Ruud Gullit, "è cervo che esce di foresta" come disse genialmente Vujadin Boskov dopo una partita contro la Sampdoria, giocatore devastante , tuttocampista offensivo che tutto distruggeva quando accellerava.
Qualcuno dice che Arrigo fu molto fortunato, ad avere questa squadra nel momento giusto col presidente giusto, io dico che nella vita ci sono momenti perfetti su cui è inutile andare a sindacare cercando il peletto nell'uovo, quel Milan fu semplicemente perfetto, con una grande spinta emozionale da parte della società, con un allenatore visionario che cercava la dominanza nel gioco e con giocatori strepitosi presi nel momento giusto della loro carriera.
E quello fu il momento di entrare nella storia del calcio, mai si era vista una squadra italiana andare a giocarsi la partita vis a vis al Bernabeu, Butragueno ancora se la ricorda quella partita,mai si era visto un calcio così bombardante soprattutto sul suolo italico.
Il calcio degli Immortali.
 
Web  Top
view post Posted on 3/5/2023, 09:23
Avatar

Milanista Incallito

Group:
Member
Posts:
4,255
Location:
City of Milan

Status:


CITAZIONE (Lambro @ 3/5/2023, 09:00) 
La squadra più forte di tutti i tempi.
Una frase apparentemente semplice, un'affermazione però condivisa, un rombo di motori, una schitarrata di Jimi Hendrix,un boato nel deserto.
Questo fu il Milan di Arrigo Sacchi e Berlusconi, due pazzi furiosi con in testa un'idea meravigliosa, quella di dominare prima in Italia ma poi soprattutto in Europa con un calcio offensivo, spregiudicato, divertente, roba che non si vedeva dai tempi dell'Ajax di Rinus Micchels e che in Italia non si era vista mai fino ad allora.
Talmente sconvolgente che nemmeno i giocatori nei primi allenamenti parevano convinti, "E' un pazzo" "Ma questo chi si crede di essere" "Ci sta distruggendo" "Gli allenamenti sono delle torture" sono solo alcune delle frasi che gente come Costacurta, Maldini, Van Basten, Ancelotti, ha riportato negli anni a seguire.
Lui che arrivava dalla piccola Parma, paracadutato in una squadra ambiziosa ma con ricordi lontani di grandeur, piccolino con un paio di occhiali Rayban neri abnormi che gli esaltavano tutto il testone semi pelato.
E quella bocca tesa, che malcelava uno stress ed una tensione che poi nel prosieguo della sua carriera gli furono nemici sportivamente fatali.
Le prime partite non furono indimenticabili, si iniziò col freno a mano, ma tutti i giornali cmq riportarono che si intravedeva qualcosa di nuovo, a sprazzi,Gullit pareva quello che impressionava fin da subito, Van Basten si fece praticamente male immediatamente dopo il gol nella partita iniziale di campionato a Pisa vinta per 3-1. (sul tubo si trova persino la partita completa).
Arrigo soffriva, vedeva che la sua squadra era applicata ma ancora non ben amalgamata nelle sue idee olandesi, c'era troppo da scalfire nella testa di gente che aveva giocato sempre "così" e che pensava al risultato prima che al resto.
Ma non tardarono i risultati, con prestazioni legate alla storia del calcio come le due col Napoli, i derby, mentre in Europa in coppa Uefa ci si faceva eliminare presto dall'Espanyol (poi finalista perdente contro il B.Leverkusen) con una partita d'andata sfortunatissima, tanti miracoli di N'Kono l'agilissimo gattone nero camerunense.
Ma ormai il Milan degli Immortali era nato, la strada maestra era stata capita ed assimilata, si vinse uno scudetto splendido e l'anno dopo e quello successivo si dominò in Coppa dei Campioni, mentre in Italia solo Lo bello ,monetine ed arbitraggi spesso contrari fecero in modo che lo scudetto fosse vinto da altri.
Ma la grandeur berlusconiana spingeva sempre per l'Europa e per il Mondo, l'Italia vista sempre come un qualcosa di alternativo, non così necessario.
Sacchi fece 3 anni indimenticabili,la sua squadra è conosciuta a memoria da qualsiasi tifoso milanista che si possa ritenere tale.
Giovanni Galli, portiere bravo poco appariscente, un tassello perfetto in quella difesa incredibile
Paolo Maldini, semplicemente quello che diventò il miglior difensore di tutti i tempi
Mauro Tassotti, da ruvido marcatore ad elegantissimo terzino
Franco Baresi, nato mediano e messo a fare il libero, il più grande assieme a Paolo
A.Costacurta e Filippo Galli, i due giusti gregari di Franco, impeccabili
Angelo Colombo, stantuffo infermabile, messo all'ala destra fu il giocatore tattico a cui Sacchi non rinunciò mai per 3 anni
Carlo Ancelotti, in lui ha creduto solo l'Arrighe, si era frantumato il ginocchio da poco, forse non era più lo stesso di prima, ma Sacchi disse a Berlusconi "Presidente, me lo prenda e vinciamo lo scudetto", detto fatto,giocatore clamoroso.
Frank Rijkaard dall'88/89, giocatore immenso, mediano, centrocampista offensivo, stopper, era un giocatore pienamente in linea con la storica formazione calcistica open olandese.
Roberto Donadoni, classe infinita, agiva da ala sinistra tattica offensiva, si accentrava spesso, ma era capace di creare occasioni anche a destra, era un giocatore incredibile, avrebbe meritato un pallone d'oro anche lui
Alberigo Evani, il soldatino tattico che spesso Sacchi utilizzava quando c'erano necessità tattiche importanti
Pietro Paolo Virdis, il baffone che ci diede la grande spinta iniziale quando MvB saltò praticamente tutta la stagione 87/88, un cobra d'area, forte di piede di testa, senso del gol
Marco Van Basten ,semplicemente la perfezione di attaccante moderno, 10/10 in tutte le situazioni di gioco, vederlo giocare era spesso poesia, peccato quelle caviglie maledette.
Ruud Gullit, "è cervo che esce di foresta" come disse genialmente Vujadin Boskov dopo una partita contro la Sampdoria, giocatore devastante , tuttocampista offensivo che tutto distruggeva quando accellerava.
Qualcuno dice che Arrigo fu molto fortunato, ad avere questa squadra nel momento giusto col presidente giusto, io dico che nella vita ci sono momenti perfetti su cui è inutile andare a sindacare cercando il peletto nell'uovo, quel Milan fu semplicemente perfetto, con una grande spinta emozionale da parte della società, con un allenatore visionario che cercava la dominanza nel gioco e con giocatori strepitosi presi nel momento giusto della loro carriera.
E quello fu il momento di entrare nella storia del calcio, mai si era vista una squadra italiana andare a giocarsi la partita vis a vis al Bernabeu, Butragueno ancora se la ricorda quella partita,mai si era visto un calcio così bombardante soprattutto sul suolo italico.
Il calcio degli Immortali.

È stata una combinazione perfetta tra società, tecnico e giocatori che ha creato la più grande squadra di club nella storia del calcio.
Sacchi è stato un genio assoluto di questo sport.
....piccola parentesi, Butragueno e Sanchez a tutt'oggi si svegliano con l'incubo di essere in fuorigioco 😅😅😅
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 10:25
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Member
Posts:
8,586
Location:
Reggio Emilia

Status:


:lol:
E pensa che tra gli aneddoti ce ne fu uno di Costacurta, che disse che Sanchez (che tra l'altro aveva studiato da odontotecnico) avesse un alito tremebondo, quasi impossibile da stargli vicino,leggende narrano che lo facesse apposta per distrarre o disgustare i marcatori troppo insistenti :D
 
Web  Top
view post Posted on 3/5/2023, 11:33
Avatar

Milanista Incallito

Group:
Member
Posts:
2,758

Status:


sacchi non inventò niente e il milan già giocava a zona con liedholm (e fu proprio liedholm a trasformare tassotti da terzinaccio killer a laterale che spinge e crossa).
ma la sua interpretazione della zona, aiutato da interpreti eccezionali, fu qualcosa di mai visto in italia.
la prima volta che lo vidi in azione fu contro una fiorentina allenata da erikson non da un catenacciaro breriano: le due squadre sembrava giocassero due sport diversi, dalla curva si vedeva una squadra che si muoveva come in una coreografia, con sovrapposizioni, coperture, tagli e tutto il resto. fu questa la vera rivoluzione introdotta da sacchi: una squadra che scende in campo sapendo cosa fare novanta minuti su novanta. le due partite dell'89 contro real e steaua furono un punto di non ritorno per il calcio europeo.

centrocampo a rombo: davanti la difesa ancelotti, a destra colombo, a sinistra evani, dietro gullit e la punta (virdis prima e van basten poi) c'era donadoni. però poi anche lì non erano così fisse le posizioni: colombo si accentrava e sulla destra andava donadoni. insomma, uno spettaolo per gli occhi.

ma anche la fase difensiva era fenomenale. tant'è che giovanni galli ebbe una serie impressionante di "s.v" nelle pagelle del lunedì sulla gazzetta.

poi, chiaro, tanto merito a interpreti eccezionali.

van basten su tutti: chi si sbroda oggi su messi e ronaldo è perché non ha visto van basten.

gullit: oggi lo chiameremmo "sottopunta" e se avessimo lui tutti i discorsi che facciamo sul forum circa la necessità di schierare tre centrocampisti sennò siamo sbilanciati non li faremmo, perché lui era un attaccante, ma il primo che difendeva ed era il primo a difendere ma anche il primo degli attaccanti. all'inizio sacchi lo voleva far giocare ala destra con bortolazzi al centro, poi lo mise al centro libero di fare il cazzo che gli pareva (con colombo a destra) e fu stratosferico.

era una squadra giovane. in quella che vinse lo scudetto il più vecchio era virdis che aveva 31 anni.
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 12:33
Avatar

Milanista Eterno

Group:
ACM Premium Member
Posts:
26,735
Location:
USA

Status:


Bello e poetico il ricordo di Lambro, ma io ricordo anche tantissime bestemmie nei primi mesi. Io avevo l'abbonamento in tribuna rossa e andavo anche in trasferta qualche volta. Inizialmente risero tutti in faccia a Berlusconi e Sacchi, massacrato dai giornali anche solo perché convintissimo di portarsi Mussi e Bianchi dal Parma che per fortuna videro poco il campo, si rese conto anche lui che non erano materiale per una grande squadra.
L'inizio stentato e uscita prematura con l'Espanyol fecero incazzare non poco i tifosi che volevano rimandare Sacchi a vendere scarpe porta a porta :sisi:
Non ci credeva nessuno, ne giocatori ne tifosi, poi successe qualcosa di magico, e da uno scudetto vinto un po' alla Pioli, inaspettato, si costruì una leggenda.
Chissà se i corsi e ricorsi storici...
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 12:44
Avatar

Milanista Incallito

Group:
Member
Posts:
4,255
Location:
City of Milan

Status:


CITAZIONE (Lambro @ 3/5/2023, 11:25) 
:lol:
E pensa che tra gli aneddoti ce ne fu uno di Costacurta, che disse che Sanchez (che tra l'altro aveva studiato da odontotecnico) avesse un alito tremebondo, quasi impossibile da stargli vicino,leggende narrano che lo facesse apposta per distrarre o disgustare i marcatori troppo insistenti :D

😂😂 Che personaggio Hugol
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 14:22
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Member
Posts:
8,586
Location:
Reggio Emilia

Status:


Bellissimi i ricordi di il rensenbrink della brianza e di Duke .
Ricordo bene (insomma benino, avevo 16 anni tempi) che l'inizio non fu devastante,altalenante fino ad inizio novembre. (ricordando che il campionato cominciava a metà settembre, quindi 1 mesetto e mezzo)

Da lì in poi , dopo la sconfitta interna con la Roma per 0-2 si iniziò un percorso continuo, con zero sconfitte fino alla fine della stagione.
In special modo proprio dopo la sconfitta coi giallorossi ci furono derby vinto 1 a 0, il 4-1 al napoli e la vittoria a torino contro la juve, una dietro l'altra.

Alla fine furono 43 gol fatti, 14 (!!) subiti in 30 partite.

Edited by Lambro - 3/5/2023, 15:24
 
Web  Top
view post Posted on 3/5/2023, 14:23
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Member
Posts:
8,859
Location:
Forlì

Status:


PippoMio18 ma quindi sto topic è stato creato come dopolavoro per i pensionati del forum?
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 14:25
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Member
Posts:
8,586
Location:
Reggio Emilia

Status:


Aneddoto di Ruud sull'Arrighe :lol:
 
Web  Top
view post Posted on 3/5/2023, 15:03
Avatar

Milanista Incallito

Group:
Member
Posts:
2,758

Status:


CITAZIONE (Dand @ 3/5/2023, 15:23) 
PippoMio18 ma quindi sto topic è stato creato come dopolavoro per i pensionati del forum?

Giovanotto, badi come parla sennò apro il topic "il Milan della stella" con un post sui gol di Albertino Bigon
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 15:04
Avatar

"Perché la parola Milan è scritta dentro la parola Maldini"

Group:
Mod Globale
Posts:
17,407

Status:


CITAZIONE (Dand @ 3/5/2023, 15:23) 
PippoMio18 ma quindi sto topic è stato creato come dopolavoro per i pensionati del forum?

Io non ne so niente, il progetto Bar dello sport non è passato dagli admin ma è comunque approvato se si libera il topic di Galliani :asd:
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 15:11
Avatar

un Rossonero a Roma...

Group:
Member
Posts:
832

Status:


Mi concedo anche io un momento da vecchietto al dopolavoro...
Voi giovinastri non potete capire come ai tempi fu un orgasmo continuo: passare dalla serie B allo scudetto e alla coppacampioni sembrava davvero un sogno da cui svegliarsi tutti bagnati.
L'Equipe dopo la Steaua disse che il calcio non sarebbe più stato lo stesso ed era proprio vero.
Sono molto d'accordo con resenbrick quando dice che già con Liedolhm si giocava in un certo modo e infatti in quella circostanza ci fu il genio del Berlusca che capendo come "vedere l'alba dentro l'imbrunire" prese il meglio di quell'esperienza e con Sacchi lo trasformò in oro puro.
Se non fosse entrato in politica (al grido di "farò l'Italia come il Milan" ma poi ha fatto il Milan come l'Italia...) da tifosi ci saremmo tolti ancora grandi soddisfazioni.
E quel gol di MVB - che Lambro ha giustamente messo come immagine - è l'emblema di tutto ciò che sembrava impossibile: un cross sbagliato di Tassotti (che ricordo veniva dalla serie B come Baresi e Costacurta) trasformato in oro puro da un genio assoluto, mai più visto un calciatore del genere che già a 24 aveva le caviglie massacrate


 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 16:07
Avatar

Milanista Incallito

Group:
Member
Posts:
4,255
Location:
City of Milan

Status:


CITAZIONE (Manchester2003 @ 3/5/2023, 16:11) 
Mi concedo anche io un momento da vecchietto al dopolavoro...
Voi giovinastri non potete capire come ai tempi fu un orgasmo continuo: passare dalla serie B allo scudetto e alla coppacampioni sembrava davvero un sogno da cui svegliarsi tutti bagnati.
L'Equipe dopo la Steaua disse che il calcio non sarebbe più stato lo stesso ed era proprio vero.
Sono molto d'accordo con resenbrick quando dice che già con Liedolhm si giocava in un certo modo e infatti in quella circostanza ci fu il genio del Berlusca che capendo come "vedere l'alba dentro l'imbrunire" prese il meglio di quell'esperienza e con Sacchi lo trasformò in oro puro.
Se non fosse entrato in politica (al grido di "farò l'Italia come il Milan" ma poi ha fatto il Milan come l'Italia...) da tifosi ci saremmo tolti ancora grandi soddisfazioni.
E quel gol di MVB - che Lambro ha giustamente messo come immagine - è l'emblema di tutto ciò che sembrava impossibile: un cross sbagliato di Tassotti (che ricordo veniva dalla serie B come Baresi e Costacurta) trasformato in oro puro da un genio assoluto, mai più visto un calciatore del genere che già a 24 aveva le caviglie massacrate



Ogni volta che lo rivedo ho i brividi....che cosa era "Marcello da Utrecht" (cit.Buffa)
 
Top
view post Posted on 3/5/2023, 16:25
Avatar

Milanista Eterno

Group:
Member
Posts:
8,859
Location:
Forlì

Status:


CITAZIONE (PippoMio18 @ 3/5/2023, 16:04) 
CITAZIONE (Dand @ 3/5/2023, 15:23) 
PippoMio18 ma quindi sto topic è stato creato come dopolavoro per i pensionati del forum?

Io non ne so niente, il progetto Bar dello sport non è passato dagli admin ma è comunque approvato se si libera il topic di Galliani :asd:

m
Ho taggato te soltanto perché negli altri topic sei andato a redarguire tutto sugli off-topic. Quindi hai fatto in modo di radunare tutti i diversamente giovani qui altrimenti cominciavano a perdersi e non ritrovare più la strada di casa.

Well done Pippo!

P.s: a proposito sono OT, quindi mi taccio e lascio i ragazzi ai loro ricordi di gioventù
 
Top
38 replies since 22/6/2010, 19:44   1038 views
  Share