SuperDrogba~ |
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| I ristretti controlli antiterrorismo agli aeroporti di certo ci rendono più sicuri e ci tranquillizzano visto il pericolo terrorismo; ma quando un bimbo di soli 8 anni viene inserito nella lista nera degli aeroporti USA, si sfiora l’ assurdo. Il bimbo è stato inserito nella “no fly list” probabilmente per un caso di omonimia, ma questo gli provoca, lo stesso, grossi problemi e disagi.
A soli due anni è stato fermato all’imbarco insieme ai genitori e fatto oggetto di una perquisizione che i genitori definiscono “particolare”. Da allora la situazione non è migliorata, anzi, ad ogni volo il piccolo è costretto a sottoporsi a pesanti misure di controllo ed a volte gli è permesso imbarcarsi sul volo altre no.
In realtà il piccolo Michael non figura direttamente della “no fly list”, ma nella più ampia lista di passeggeri “particolari” a cui è richiesta maggiore attenzione da parte delle autorità predisposte al controllo dei passeggeri.
La Trasportation Security Administration (TSA) non risponde sul caso, dichiarando che: “nessun bambino è presente nelle nostre liste”, senza però scendere nel caso specifico.
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